Archivi categoria: povera_matematica

casellanti per chilometro

[quanti casellanti per chilometro?] Massimo Morelli mi segnala un simpatico articolo di Repubblica sulla quantità abnorme di casellanti nelle autostrade siciliane – e fortuna che alcune di esse sono gratuite, se non ricordo male.
Ma qua noi siamo farfalline, e per una volta non facciamo spicciola polemica politica. Facciamo invece notare se ce ci sono cinquecento casellanti e duecentocinquanta chilometri di autostrada, il risultato finale è “due casellanti per chilometro”, non “un casellante ogni due chilometri”. Sono sicuro che in terza elementare le maestre, uniche o separate che siano, diano questi problemi e gli scolari li sappiano risolvere. A rep-punto-it probabilmente no, oppure pensano che è Natale, siamo tutti più buoni, e riducono a un quarto la forza lavoro…

Ultimo aggiornamento: 2008-12-17 11:30

Il prezzo percepito della benzina

In queste settimane, con il crollo del prezzo dell’euro a livelli impensabili anche solo sei mesi fa, sento ovunque lamentarsi del fatto che il petrolio scende rapidamente e la benzina no. Rimanendo nel giardinetto dell’italico blogocono, DElyMyth lo scrive spesso commentando le notizie condivise con Google Reader, e Mantellini ieri ci ha dedicato un post.
Lungi da me il voler difendere i petrolieri: basta vedere come funziona il differenziale tra i prezzi alla produzione italiano e del resto dell’Europa per capire che come minimo da noi sono molto inefficienti. Vorrei però far notare alcune cose.
– Il prezzo della benzina nei self service è salito al massimo a quasi 1.50 euro al litro, mentre in questi giorni l’ho visto sotto 1.10 euro al litro, circa un 30% in meno.
– Il prezzo del greggio (tralasciando il particolare non trascurabiel che quelli che vengono snocciolati tutti i giorni sono per forniture spot, e si suppone che quelle a lungo periodo abbiano altri prezzi) è calcolato in dollari: oggi un euro vale 1.26 dollari, a giugno valeva 1.55 dollari, con un 25% di perdita di valore. Quindi il passaggio da 140$ al barile a 45$ è in realtà da 90 euro a 35.
– Voi direte “è comunque un calo del 60%, contro nemmeno il 30% di decremento del prezzo della benzina”. Certo. Però a gennaio 2007 il petrolio costava 45 euro al barile (vedi ad esempio qua), la benzina era intorno a 1.20 euro il litro e non mi pare che a giugno 2008 fosse salita a 2.40. Insomma, è vero che il prezzo alla pompa sta scendendo molto meno di quello del petrolio, ma era anche cresciuto molto meno.
Che è successo, allora? Beh, ci possono essere varie ipotesi. In parte il costo per trasformare il petrolio in benzina è restato immagino costante, e quindi dà un certo effetto freno a rincari e ribassi; ma credo che non incida più di tanto. Più probabile che sia appunto fasulla l’ipotesi che la maggior parte del petrolio sia comprato ai prezzi che ci comunicano giorno per giorno, come accennavo sopra.
E con la “povera matematica”, che c’entra tutto questo? Beh, è semplice: i numeri possono trarti in inganno, soprattutto quando sono cose che ci toccano. Più che di povera matematica dovrei parlare di “povera economia”, ma spero che me lo passiate comunque!

Ultimo aggiornamento: 2008-12-07 19:59

Chi ha dato i soldi ad Obama?

In questi giorni, almeno sui blog italiani con simpatie per la destra, sono apparse varie critiche a Barack Obama, per quanto riguarda la provenienza dei soldi ricevuti per la campagna elettorale. Obama aveva infatti affermato che la maggior parte di chi donava denaro per la sua campagna dava piccole offerte. Camillo riporta invece che “solo il 26 per cento del totale dei finanziamenti è arrivato da piccoli contribuenti. Nel 2004, per Bush era stato il 24 per cento, per Kerry il 20. Quest’anno per McCain il 21”.
Camillo non mette nessun link per la sua affermazione: lo faccio io, postando il comunicato ufficiale del CFI (quelli che verificano da dove arrivano i soldi ai candidati). I dati riportati da Camillo sono corretti. Se però andate sul sito del CFI e cliccate per vedere la tabella 3, noterete una cosa strana: le donazioni inferiori ai 200$ sono il 49% del totale, anche se appunto i donatori che hanno dato meno di 200$ sono il 26% del totale (vedi tabella 1). Come è possibile? Beh, è semplice: ci sono state molte persone che hanno fatto donazioni piccole in più riprese, e per cui quindi il totale è superiore a 200$. Leggendo tutto il rapporto si vede poi quello che uno si immaginava: che la maggior parte dei soldi ricevuti da Obama proviene dalle offerte di grande valore. (Consiglierei comunque di leggere tutto il rapporto, che è interessante)
Nelle frasi dello staff di Obama e di Camillo sono insomma nascoste due classiche trappole matematiche:
– confondere la quantità di offerte fatte con la quantità di soldi ricevuti (e questa è abbastanza comune)
– confondere la relazione offerte/denaro con la struttura donatori/denaro (e questa è invece molto meno comune).
Ho usato il verbo “confondere” perché non voglio mettermi a discutere su chi abbia “barato” e scelto il modo scorretto di guardare i dati: in realtà non c’è un modo più corretto di un altro, visto che i numeri sono sempre quelli. È chiaro che ognuno sceglierà di vederli nella maniera a lui più consona: quello che non mi stanco di dire è che bisogna imparare a saperli leggere, i numeri. Solo così si può evitare che qualcuno ti freghi con la scusa “i numeri non mentono”.

Ultimo aggiornamento: 2008-11-26 15:44

Il tempo continua ad essere relativo

[118 giorni, o quasi tre mesi] La segnalazione per la berlina odierna mi è arrivata da Licia, che mi ha fatto notare questo articolo del Corsera. Tralasciamo il “gli” al posto del “le”, tanto ormai nel parlato è una cosa normale. Ma se 118 giorni sono “quasi tre mesi”, ci sono due possibilità: che abbiano inventato i mesi di quaranta giorni – il che tra l’altro servirebbe a comprendere come mai c’è la “crisi dell’ultima settimana”: è ovvio che gli stipendi non bastino – oppure che nel periodo di tempo trascorso senza cuore non vengano considerati i weekend e le feste comandate. O magari agosto non è presente nei calendari dei giornalisti?
(per la cronaca, il “continua” del titolo si riferisce a questo. Sembra che la relatività sia bipartisan, insomma)

Ultimo aggiornamento: 2008-11-20 09:45

Ma che crisi e crisi: basta Obama!


Come magari ricorderete, la versione originale (quella bocciata dal Congresso americano) del piano Paulson per risolvere la crisi finanziaria americana era dell’ordine di 700 miliardi di dollari. Secondo Mario Calabresi e tutti quelli di rep.it che non stanno nemmeno a leggere il reportage, Barack Obama avrebbe ottenuto offerte per la propria campagna elettorale pari a 600 miliardi di dollari. Capisco: la cifra è stata scritta al penultimo paragrafo dell’articolo, e la maggior parte dei lettori dopo 2500 caratteri e senza foto di donne discinte non è più in grado di mantenere viva l’attenzione. Però 700 miliardi di dollari sono più di 500 miliardi di euro, cioè un terzo del prodotto nazionale lordo italiano. Anche senza andare a verificare in rete (ad esempio, qui trovate come la somma raccolta sia un molto più logico, ancorché comunque enorme in valore assoluto, 605 milioni di dollari) forse a qualcuno sarebbe dovuto venire in mente che c’era qualcosa che non andava. Ma stiamo parlando dell’italico giornalismo, fare due conti è troppo complicato.
(p.s.: la frase seguente invece è numericamente corretta. 140000 spot da trenta secondi l’uno equivalgono a circa 53 giorni. Sarà stata tradotta correttamente :-) )
Aggiornamento: (12:25) a rep.it qualcuno si è svegliato e ha corretto l’articolo. Il mio Posterous ringrazia.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-30 09:18

troppo sesso fa sbagliare i conti

[26%, cioè un quinto] Booksworm63 mi segnala questo reportage del Corsera che racconta di come anche nel Regno Unito abbondino le relazioni di tipo sessuale tra i colleghi d’ufficio: una di quelle novità che sono sicuro vi farà esclamare un Oooooh! di stupore.
Magari vi stupirete di più quando vi accorgerete che secondo il corrispondente da Londra il 26% degli intervistati è pari a un quinto del totale, e non a un quarto (leggermente abbondante, per i pignoli). Secondo Booksworm63, “forse lo scribacchino (giornalista mi pare eccessivo) stava contando le sue scappatelle”; aggiungo che magari il poveretto è rimasto così scioccato dalle unità di misura ancora utilizzate nella Perfida Albione da non essere più capace a fare le divisioni, oppure a pensare che un quinto è “cifra tonda”. Chissà qual è la verità!

Ultimo aggiornamento: 2008-10-27 14:20

Sommare mele e frutti

Telemaco mi segnala questo articolo di rep.it, dove il titolo (qui la schermata) recita «Boom dei social network in Italia
li utilizza un terzo dei “navigatori”» e specifica che «Su 24,3 milioni di internauti, gli iscritti ai social network sono 4,7 milioni».
Come è possibile, vi chiederete voi, che 4,7 sia un terzo di 24,3? Eppure è semplicissimo. Basta leggere l’articolo, dove l’ignoto estensore non si perita di comunicarci che «su 24,3 milioni di navigatori in internet (41% della popolazione), 3,4 milioni possiede un blog come Splinder o Blogger, mentre gli iscritti ai social network sarebbero 4,7 milioni. Circa un terzo delle persone che si connette a internet utilizza dunque i social network.» Insomma, 4,7 più 3,4 fa 8,1; 8,1 per 3 fa 24,3; e siamo tutti contenti.
Ora, non pretendo che uno che scriva una roba del genere riesca a immaginare che il fatto che esistano 3,4 milioni di blog non implichi che ci siano 3,4 milioni di blogger. Però chiedersi se esista davvero una Legge Divina che impedisca a una persona iscritta a un social network di avere un blog, quello magari sì.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-24 14:07

Il tempo è relativo

[50 giorni dal Giro alla Vuelta]
Nell’articolo di stanotte sul mondiali leghisti di ciclismo, Eugenio Capodacqua parla tra l’altro di Contador, scrivendo “Contador, in nuovo fenomeno iberico che ha inanellato in poco più di 50 giorni due grandi traguardi come Giro d’Italia e Vuelta”.
Non mi sognerei mai di prendermela per il refuso “in nuovo” invece che “il nuovo”: faccio cose molto peggiori. Vorrei però far notare che il Giro 2008 si è corso dal 10 maggio al 1º giugno, e la Vuelta dal 30 agosto al 21 settembre. Anche ad essere davvero buoni e contare il periodo dalla fine del Giro all’inizio della Vuelta, per arrivare a 50 giorni dobbiamo togliere tutti i weekend e farci quattro settimane di ferie ad agosto…
(La mia ipotesi è che abbia riciclato qualche vecchio pezzo in cui si parlava di Giro e Tour, oppure di Tour e Vuelta; così i conti tornerebbero)

Ultimo aggiornamento: 2008-09-23 10:50