Stefano Pieri mi segnala questo titolo di rep-punto-it sull’aumento del tasso di disoccupazione in Italia.
Per la cronaca, a fine settembre l’Istat ha stimato che il tasso di disoccupazione si è attestato al 6.1%. Il titolo però riporta “Istat, cresce la disoccupazione / Nel terzo trimestre + 6,1%” che è ben diverso. Una persona dotata di mente matematica probabilmente lo legge come “il numero di disoccupati è cresciuto del 6.1%”. Una persona normale, oppure che sa quanto il titolista tipico capisca di numeri, probabilmente lo legge come “la percentuale di disoccupati è cresciuta del 6.1%”, il che tra l’altro sarebbe molto peggio: stimando la forza lavoro complessiva a 25 milioni di persone, vorrebbe dire che in un trimestre ci sarebbe stato un milione e mezzo di disoccupati in più.
Occorre molta, molta fantasia per capire che quel “più” non serve proprio a nulla, e anzi è fuorviante. D’altra parte, c’è un sistema semplicissimo per accorgersene, ed è il pensare cosa sarebbe successo se il segno fosse stato un “meno”. Cosa significherebbe “tasso di disoccupazione al -6.1%”? che non solo tutti coloro che ne hanno la possibilità teorica lavorano, ma ci sono anche un paio di milioni di clandestini nelle statistiche? Per l’ignoto titolista probabilmente sì.
Ultimo aggiornamento: 2008-12-18 16:14