Leggendo il titolo di questo articolo del Corriere (“Negli oceani c’è meno acqua di quanto si pensasse finora“) sembrerebbe di trovarsi di fronte a chissà quali catastrofi. E anche leggendo l’articolo, con la mancanza pari a “500 volte quella dei Grandi laghi dell’America settentrionale”, si direbbe che stiamo arrivando a un disastro.
Ma leggendo meglio si capisce che le nuove stime danno un valore di acqua negli oceani pari allo 0,3% in meno di quanto si credesse fino ad ora. Guardiamo le cose oggettivamente: fino alla scorsa settimana pensavamo che negli oceani ci fosse una parte su tremila in più, l’equivalente di una pipetta rispetto a un litro d’acqua. Vi sembra così preoccupante?
La cosa a mio parere più incredibile è che i risultati della ricerca – che cioè i fondali oceanici sono molto più accidentati di quanto si credesse fino ad ora – sono interessanti per conto loro, e la nuova stima della quantità d’acqua negli oceani poteva giusto rimanere come curiosità finale. Invece no: i numeri fanno sempre paura, e quindi li si sbatte im prima pagina.
Aggiornamento: (14:50) Come Anónimo mi fa notare nei commenti, io sono un povero matematico che ha scritto “una parte su tremila” invece che “una parte su trecento“. Per i curiosoni, la colpa potrebbe essere stata il pensare ai tre millilitri per litro: perlomeno l’esempio della pipetta dovrebbe essere corretto (ok, è una pipetta molto grossa visto che quelle da medicine vanno da 0,5 a 1 ml, ma accontentatevi)
Ultimo aggiornamento: 2010-05-24 12:07