Archivi categoria: politica

semplificazione? insomma…

Vi ricordate il Grande Decreto Semplificativo del nostro ministro Calderoli? Il 112/08? Ne avevo parlato a suo tempo.
Bene. Ho scoperto (per caso, ormai trasferte non ne faccio più da anni) che adesso «La detrazione dell’IVA potrà essere realizzata solo a condizione che la spesa (per i pasti o per il pernottamento) sia documentata da fattura emessa dal fornitore del servizio e intestata a Telecom Italia S.p.A.» Questo significa che devo per forza chiedere fattura, e quindi scegliere posti presumibilmente più costosi. Il tutto, come avrete intuito, «In conseguenza delle disposizioni contenute nel Decreto-Legge n. 112/2008 (convertito, con modificazioni, in Legge n. 133/2008)».
Qualcuno potrebbe spiegarmi cosa diavolo viene semplificato in questo caso? E il qualcuno che sicuramente stava per rispondere “no, questa misura è stata fatta per evitare gli abusi visti in passato” mi spiega perché mai una legge che è stata venduta come “togliamo tutte le leggi inutili” aveva in mezzo cose completamente diverse?

Ultimo aggiornamento: 2008-09-24 10:37

la scelta giusta per la ragione sbagliata

Ricapitoliamo: il 25 aprile scorso, durante il No Cav Day, la signora Guzzanti Sabina ha detto delle cose brutte brutte sul Papa, l’unico magistrato non komunista l’ha subito denunciata, ma ieri Angelino il Guardasigilli ha detto che non se ne fa nulla. Questa è la notizia. Ora passo ai commenti.
Innanzitutto, sembra che il reato di offesa al Papa sia equiparato a quello di offesa al Presidente della Repubblica ancora dai tempi del Concordato del 1929, e che la revisione craxiana non toccò quel punto. Per quanto riguarda questo punto, quindi, il problema è altrove: la commistione tra Stato e Chiesa, che fa sì che ingiuriare Benedetto XVI sia più grave che ingiuriare Giorgino Bush.
Ma c’è stata poi davvero offesa? A mio parere, no. Personalmente trovo più offensive le parole di beppegrillo™ che in quell’occasione ha dato del Morfeo a Napolitano, accusandolo dell’unica cosa per cui può venire incriminato come Presidente della Repubblica: alto tradimento (alla Costituzione). Detto tra noi, questa è una delle rare volte in cui non sono in disaccordo con beppegrillo™, ma non divaghiamo. Insomma, se Sabina Guzzanti non si fosse limitata a mandare B16 all’inferno in mezzo a diavoli frocioni attivissimi, ma avesse aggiunto qualcosa tipo “anzi no, perché poi gli piacerebbe” allora sì che si sarebbe potuto parlare di offesa.
Angelino Alfano insomma era in una situazione nient’affatto piacevole. A seconda di che tipo di dietrologhi siate, potete scegliere come ragione per cancellare il tutto questa oppure questa: io penso più banalmente che il PresConsMin si sia reso conto che un processo non avrebbe portato vantaggi nei sondaggi. Se però il cattolico Angelino fosse stato attento quando a scuola gli insegnavano catechismo, saprebbe che la sua frase «Ho deciso di non concedere l’autorizzazione a procedere conoscendo lo spessore e la capacitá di perdono del Papa che prevale sulle offese» non è sostenibile nemmeno dal punto di vista religioso: il perdono, attraverso la confessione, ti ridà la grazia ma non cancella la pena. Vedi alla voce “indulgenza” per maggiori informazioni.
Ma tanto ognuno guarda con i propri paraocchi :-)
Aggiornamento: (h 14:45) visto che qua nessuno si è messo a fare la ricerchina, mo’ vi spiego come mai Alfano doveva dare l’ok al procedimento.
– Il Concordato del 1929 diceva (articolo 8, comma 2) che “Le offese e le ingiurie pubbliche commesse nel territorio Italiano contro la persona del Sommo Pontefice con discorsi, con fatti e con scritti, sono punite come le offese e le ingiurie alla persona del Re” (diventato automaticamente del Presidente della Repubblica con il 1946)
– La revisione del Concordato non dice nulla al riguardo, ed essendo appunto una “modificazione consensuale” e non un nuovo concordato, l’articolo originale resta intatto
– Il Codice Penale, articolo 278, recita “Chiunque offende l’onore o il prestigio del presidente della Repubblica, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”.
– Sempre il Codice Penale, all’articolo 313, recita “Per i delitti preveduti dagli articoli 244, 245, 265, 267, 269, 273, 274, 277, 278, 279, 287 e 288 non si può procedere senza l’autorizzazione del ministro per la giustizia.”
Nota: quella che è stata abrogata è l’offesa a capo dello Stato “generico”, ex articolo 297 del C.P.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-19 09:23

Legaioli del Sud. Epperò…

Leggo su La Voce un articolo di Tito Boeri e Massimo Bordignon che si lamentano perché nella nuova bozza di federalismo preparato da Simplificius Calderoli ci sarebbe un commino che lascia alle regioni a statuto speciale parte delle accise sui carburanti raffinati nel loro territorio. Il motivo politico di questa aggiunta, come Boeri e Bordignon spiegano, si chiama Raffaele Lombardo, o se preferite MPA; il motivo tecnico non ci sarebbe perché l’accisa è un’imposta sul consumo e non sulla produzione, e quindi si giungerebbe al paradosso che la benzina consumata dai piemontesi darebbe soldi ai siciliani.
Sulla parte politica non credo ci sia molto da dire. Su quella “tecnica”, però, vorrei fare un paio di considerazioni.
1. Una raffineria non è esattamente una bella cosa per chi ci abita vicino, esattamente come un rigassificatore o una centrale a carbone. Da questo punto di vista, l’idea di lasciare parte delle imposte sull’uso di un materiale a chi ha dovuto subire una produzione necessariamente inquinante non è così stupida.
2. Il federalismo fiscale mette però in evidenza la contraddizione che ormai si ha con la differenza tra le regioni a statuto speciale e quelle ordinarie. Perché io residente in Lombardia devo dare dei soldi alla Sicilia (o al Friuli-Venezia GIulia, o alla provincia di Trento)? Qual è il razionale? Nel caso particolare, perché la norma di cui sopra è fatta solo per le regioni a statuto speciale?
Mi piacerebbe che qualcuno di più importante di me chiedesse le stesse cose su un media più importante di queste notiziole, ma intanto inizio da qua.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-15 11:05

Alitalia e gli smacchi

Berlusconi, almeno in questo momento, non sembra essere molto sicuro di riuscire a ottenere qualcosa per Alitalia. Basta vedere la sua dichiarazione odierna: «Il destino di Alitalia è messo in forse dal comportamento irragionevole da alcune categorie di dipendenti: in questo noi vediamo la forte influenza della sinistra che, pur di dare smacco al governo, non esita a considerare poco importante il disastro che arrecherebbe a tutto il Paese se Alitalia dovesse portasse i libri in tribunale: spero che questo non accada».
Nulla da eccepire sul comportamento di alcune categorie di dipendenti (i piloti in primis, giusto per non fare nomi di categorie). Chi però non ha ancora la mente obnubilata del tutto può ricordarsi che a fine marzo, durante la trattativa con Air France, la situazione fu esattamente la stessa (sempre con i piloti). Immagino che il nostro PresConsMin sia convinto che ai tempi ci fu la forte influenza della sinistra che, pur di dare smacco al governo, ecc. ecc… pur essendo la sinistra al governo. Beh, a rileggermi potrebbe anche avere ragione :-(
Ah, una notizia che non mi pare nessuno abbia rimarcato. Nelle trattative al momento le sigle sindacali presenti, delle nove in cui i piloti sono divisi, sono la Triplice CGIL-CISL-UIL e l’UGL. Insomma abbiamo avuto lo sdoganamento dell’ex CISNAL. I tempi sono davvero cambiati.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-14 19:43

Ignazio La Russa

Chissà se il nostro attuale ministro della difesa pensa che le SS «soggettivamente, dal loro punto di vista, combatterono credendo nella difesa della patria, opponendosi nei mesi successivi allo sbarco degli anglo-americani e meritando quindi il rispetto, pur nella differenza di posizioni, di tutti coloro che guardano con obiettività alla storia d’Italia».
Mi sa di sì.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-08 19:54

Recessione

Occhei, ufficialmente non siamo in recessione – occorrono due trimestri consecutivi con crescita negativa, e noi ne abbiamo solo due su tre, con quello in mezzo positivo – ma anche il secondo trimestre 2008, come il quarto 2007, è stato negativo, come si può leggere dalla BBC. Probabilmente l’hanno anche scritto da noi, ma non
Immagino che Tremonti abbia già fatto sapere a tutte le agenzie di stampa che il deficit è “un’evedità del pvecedente govevno”, oltre che “colpa della congiuntuva mondiale” e pvesum… ehm, presumo dei cinesi e della globalizzazione. Io mi preoccuperei invece di un’altra cosa. In teoria il cambio di governo, con una maggioranza anche ampia del paese che ha dato fiducia a PdL e Lega, avrebbe dovuto dare una botta di ottimismo che si sarebbe dovuta ripercuotere anche sul prodotto interno lordo. Poi magari sarebbe stata una breve fiammata, ma almeno ci sarebbe stata. Invece no. Mezzo punto in meno di PIL. Per fare un paragone più comprensibile a metà degli italiani, è come quando il presidente di una squadra di calcio caccia l’allenatore “perché lo spogliatoio non lo vuole”, e nella prima partita con il sostituto finisce sconfitta 4 a 0. Che si pensa? che è una squadra di brocchi, e l’allenatore non c’entrava nulla? Appunto. Peggio ancora: è come se tutti noi italiani (tranne i pochi superricchi) ormai non avessimo più fiducia in nulla.

Ultimo aggiornamento: 2008-08-08 16:41

la cultura della fretta

Farebbero persino sorridere, le giustificazioni del leghista Bragantini, su come il parlamento sia riuscito a fare in modo che l’assegno sociale (istituto assistenziale, quindi pensato per chi non ha prodotto reddito) sarà erogato solo a chi ha avuto dieci anni continuativi di contributi – ma meno di 15 totali, visto che altrimenti arriva la pensione. Farebbero sorridere, si intende, se non fosse che quei nemmeno quattrocento euro al mese sono per molti l’unico reddito. Per chi non lo sapesse, la pensione sociale nacque con la legge 30 aprile 1969, n. 153, ed è avversata da chi tuona contro gli sporchi extracomunitari.
Tralasciamo il banale fatto che sarebbe bastato togliere l’estensione agli extracomunitari dell’assegno (che è appunto per i cittadini italiani e quindi comunitari) e legaioli e neofiammisti sarebbero stati tanto felici; e cerchiamo di vedere le cose in una prospettiva più ampia. Avevo già scritto qualche giorno fa del governo a colpi di fiducia. Sarà che Sìlviolo si sente invecchiare, sarà che si è scocciato di dovere fare il mediatore – cosa che non gli è mai venuta troppo bene, in effetti – ma il risultato finale è che il governo Berlusconi IV è partito alla carica, con enormi decreti legge contenenti di tutto e di più, tipo il 112/08. (Il lodo Alfano non c’entra, la storia dietro di esso è un’altra) Peccato che un decreto legge debba essere convertito in legge in 60 giorni, il che significa che le Camere non possono mettersi a guardare attentamente quello che c’è scritto, e hanno al più una possibilità di fare qualche modifica prima che il tempo inesorabilmente scada. Così c’è l’assalto alla diligenza, e alle cinque del mattino si mischiano le cose più invereconde pensando di essere dei figaccioni.
Forse in un’azienda un approccio del genere può funzionare, perché tanto l’amministratore delegato può buttare tutto all’aria quando vuole; ma il nostro Parlamento non è (ancora) un’azienda, e magari le cose si potrebbero fare in modo diverso. Qualcuno glielo potrebbe spiegare?

Ultimo aggiornamento: 2008-07-29 09:15

ostruzionismo della maggioranza

Il governo Berlusconi IV è partito a tamburo battente, forte della netta maggioranza di voti ottenuti alle elezioni e della ancor più ampia maggioranza nei due rami del parlamento. Ha delocalizzato la rumenta napoletana, ha cancellato col decreto legge 112 non so quante centinaia di leggi tendenzialmente inutili o dannose (almeno per qualcuno); ha fatto approvare il decreto sicurezza, sospendendo “per sicurezza” i processi non d’interesse; ha fatto in modo che il PresConsMin possa lodare il Lodo, grazie a quell’angelino di Angelino. È vero, con Alitalia sta ancora traccheggiando, ma la colpa è sicuramente di Intesa-Sanpaolo che non si decide a presentare il piano di salvataggio.
Epperò c’è ancora una Commissione Parlamentare che non è ancora riuscita a costituirsi. Per l’ennesima volta, la nomina del presidente della Vigilanza Rai è andata buca.
Piccola parentesi per chi non è esperto di politica. La prassi prevede che la maggioranza lasci alla minoranza la presidenza delle commissioni parlamentari di controllo: ad esempio nella scorsa legislatura la Vigilanza Rai era presieduta dall’aennino Mario Landolfi. In effetti, al Copasir (Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, ex Co.pa.co.) nel maggio scorso è stato eletto all’unanimità Piacione Rutelli, che evidentemente piaceva a tutti. L’altra commissione bicamerale, per l’appunto la Vigilanza Rai, non ha avuto questa fortuna. Come mai? Semplice.
PD e IdV si sono accordati per proporre come presidente Leoluca Orlando. La cosa non è piaciuta affatto alla maggioranza di governo, che è anche maggioranza all’interno della commissione: così tutte le volte che viene convocata una riunione i rappresentanti di PdL e Lega si guardano bene dall’andare a partecipare, non si arriva al numero legale, e ai pochi presenti non resta che salutarsi e andare in buvette a bersi qualcosa.
Se a qualcuno non fosse ancora chiaro che il Pdl-pensiero si può riassumere in “voi scegliete chi vi pare, basta che scegliate quello che vi segnaliamo noi” vi cito letteralmente le parole di Alessio Butti, capogruppo PdL in commissione, come riportate da Repubblica: «Non essendoci state novità sostanziali il Pdl non parteciperà al voto e continuerà su questa linea fino a quando non vi saranno le condizioni per procedere, di comune accordo, sia all’elezione del presidente della Vigilanza sia al rinnovo del cda Rai con la condivisione del presidente». Come volevasi dimostrare.
C’è solo una cosa peggiore di questo ennesimo aspetto del rispetto delle minoranze da parte dell’accoppiata PdL-Lega: il silenzio dei quotidiani non politici (rep.it da questo punto di vista è chiaramente schierato, quindi non fa testo). Chissà, forse conviene anche a loro che in Rai stiano tutti bloccati e zitti.

Ultimo aggiornamento: 2008-07-24 15:54