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Berlusconi fuorilegge!

Ritorno sulla telefonata di Berlusconi a Ballarò per segnalare la (ennesima?) violazione della legge da parte del nostro PresConsMin.
Probabilmente sapete che i sondaggi elettorali non possono venire divulgati nelle due settimane precedenti alle elezioni. Forse sapete anche che esiste un sito apposito, dal nome indubbiamente evocativo “Sondaggi Politico-Elettorali”, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ma quasi sicuramente non avete mai letto il comma 3 dell’articolo 8 della legge n. 28/2000, che riporto qui sotto.
3. I risultati dei sondaggi realizzati al di fuori del periodo di cui al comma 1 possono essere diffusi soltanto se accompagnati dalle seguenti indicazioni, delle quali è responsabile il soggetto che ha realizzato il sondaggio, e se contestualmente resi disponibili, nella loro integralità e con le medesime indicazioni, su apposito sito informatico, istituito e tenuto a cura del Dipartimento per l’informazione e l’editoria presso la Presidenza del Consiglio dei ministri:
a) soggetto che ha realizzato il sondaggio;
b) committente e acquirente;
c) criteri seguiti per la formazione del campione;
d) metodo di raccolta delle informazioni e di elaborazione dei dati;
e) numero delle persone interpellate e universo di riferimento;
f) domande rivolte;
g) percentuale delle persone che hanno risposto a ciascuna domanda;
h) data in cui è stato realizzato il sondaggio.
Sono andato a verificare: non c’è traccia del supposto sondaggio silviesco sbandierato spensieratamente. Come si fa a sporgere denuncia?

Ultimo aggiornamento: 2009-10-28 13:36

Analisi (non mia) del voto alle primarie PD

Termometro politico ha un interessante grafico sulla distribuzione per fasce d’età del voto alle primarie PD. Mentre non è poi così strano vedere come il consenso per Marino scende uniformemente al crescere dell’età dei votanti e che gli anziani – molti dei quali probabilmente vecchi comunisti – votino più per Bersani, è incredibile notare come nella fascia 16-24 anni Franceschini sia il candidato più votato.
Supponendo che i dati non siano falsati dall’essere stati calcolati su una parte soltanto dei voti espressi, mi chiedo il motivo di questo boom dell’ex segretario autoreggente tra i giovani. Immagino che non ci sia dietro un’attenta analisi dei messaggi politici dei tre candidati, né una voglia di ritorno alla diccì. Così a prima vista Franceschini ha una faccia più simpatica, e fa battute più comprensibili, mentre quelle Bersani sono meno sanguigne ma più perfide (e Marino non l’ho mai sentito fare battute); ma sarà solo questo?

Ultimo aggiornamento: 2009-10-26 16:19

Perché Marrazzo sì e Berlusconi no?

Dal mio punto di vista, la situazione di Piero Marrazzo non è affatto parallela a quella di Silvio Berlusconi. La differenza non è naturalmente il fatto che il governatore del Lazio preferisse frequentare transessuali e non fanciulle più o meno giovani; quello è tanto utile per fare i titoloni sui giornali e solleticare il telespettatore tipico con tutta una serie di dico-ma-non-dico, ma le preferenze sessuali non c’entrano nulla. Il fatto è che Marrazzo era ricattato e ha taciuto il tutto, e questo tacere per quanto mi riguarda è gravissima e incompatibile con una posizione di governo. A quanto ne so, Berlusconi non è ricattato, quindi non vedo perché si sarebbe dovuto dimettere.
Invece non mi curo del berciare a destra sul fatto che Marrazzo non si sia dimesso (= elezioni a dicembre) ma autosospeso (= elezioni a marzo alla scadenza naturale del mandato). Anche in questo caso c’è una differenza sostanziale col caso precedente, quello dell’Abruzzo. Lì c’è stato uno scandalo di (presunte) tangenti, quindi essenzialmente politico, e Del Turco e la giunta tutta non avevano più la legittimità politica. Qui lo scandalo (il ricatto, ribadisco) è privato, quindi riguarda Marrazzo come persona e non Marrazzo come politico; la giunta non c’entra nulla. Che la legge elettorale regionale attuale sia fatta per dire “un uomo solo al comando” lo trovo irrilevante.
Infine una considerazione: com’è possibile che un giornalista sia così ingenuo da credere che una volta pagato e ottenuto il video che lo immortalava non ne rimanessero in giro altre copie? È una cosa ancora più incredibile del pensare che Berlusconi sia il mero proprietario di Mediaset e Mondadori ma nessuno chieda mai il suo parere in casi come questo.

Ultimo aggiornamento: 2009-10-26 11:28

Silvio e Vladi

Vado controcorrente, ma non vedo nulla di strano nella privatissima visita di Silvio Berlusconi a Vladimir Putin, visita che poi tanto privata non è, almeno da quanto riportano i giornali.
Diciamocela tutta: l’Italia ha un bisogno terribile di gas e petrolio. La politica energetica di Berlusconi è perfetta: due fonti distinte (Russia e Libia) sapendo che comunque siamo noi nella posizione più debole; e a questo punto ci mette pure la faccia facendo le figuracce col resto del mondo (come con Gheddafi e le frecce tricolori). Diamogliene almeno atto.

Ultimo aggiornamento: 2009-10-22 10:28

Voli di Stato

Il caso montato sui voli di Stato mi è sempre sembrato piuttosto pretestuoso, visto che quell’andazzo c’è sempre stato; trovo quindi naturale che il Tribunale dei ministri abbia archiviato l’inchiesta a carico di Berlusconi per l’arrivo dei suoi amici a Olbia per andare poi a divertirsi a Villa Certosa. Un conto è il giudizio morale, altra cosa l’osservanza della legge.
Detto ciò, però, c’è una cosa che mi turba; nella sentenza è stato scritto che l’ipotesi di abuso di ufficio «deve essere necessariamente esclusa per la mancanza del presupposto della violazione di norme di legge e di regolamento, essendo la materia interamente regolata da direttive della Presidenza del consiglio dei ministri». Questo significa in pratica che è solo il PresConsMin a decidere quali voli sono di Stato e quali no, e la cosa non mi sembra affatto bella. Possibile che non se ne sia accorto nessuno, e nessuno continui a parlarne?

Ultimo aggiornamento: 2009-10-20 14:05

Due cosettine ormai vecchie

A mente fredda vorrei aggiungere alcune considerazioni su due fatti della scorsa settimana. Si sa che i miei processi mentali sono lenti…
Per la bocciatura del lodo Alfano, è verissimo che già oggi non tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge: vedi ad esempio l’immunità per il presidente della Repubblica, che nelle sue funzioni può essere processato solo per alto tradimento. Ma la Corte non ha affermato che il Lodo viola l’articolo 3, ma la coppia data dal 3 e dal 138, quello delle modifiche costituzionali. Traduzione in italiano: visto che la Costituzione prevede l’uguaglianza di base salvo eccezioni nella Costituzione stessa, l’unico modo per fare delle differenze tra cittadini è farlo per legge costituzionale, fine della storia. Scritto così non mi pare così complicato, no? (Ah, pensare che Napolitano senta i giudici costituzionali prima di promulgare una legge per quanto importante è più o meno equivalente a pensare che esiste Babbo Natale. Il presidente può prendersi la responsabilità di non controfirmare una legge se la ritiene manifestamente incostituzionale (oltre che senza copertura di spesa, ma questo esula dal nostro discorso); se come sembra la Corte Costituzionale ha votato a maggioranza significa che qualche dubbio poteva anche esserci a priori.
Sulla frase rivolta da Silvio Berlusconi a Rosy Bindi durante Porta a Porta il problema non è banalmente l’insulto sulla sua intelligenza (sulla bellezza non eccessiva dell’esponente del PD credo siano tutti d’accordo). Se ne sentono di peggiori insulti, dalle accuse di pompinarità alle battute sull’intelligenza di Maurizio Gasparri. Quello che però sembra essere sfuggito è il contesto in cui è stata pronunciata: all’interno di una discussione politica dove tra l’altro il premier non era nemmeno invitato. Chiudere così la discussione significa affermare implicitamente di non avere argomenti per controbattere, un po’ come il bambino che se ne va portandosi via il suo pallone se non gli piace come sta andando il gioco. Riconosciamogli però una grande abilità: nessuno se n’è accorto.

Ultimo aggiornamento: 2009-10-15 07:00

Non l’odo più

Continuo a non essere un fine costituzionalista, ma mi pare che la sentenza di bocciatura del lodo Alfano (che poi lodo non è, ma semplice legge) è stata davvero pesante, e la Corte Costituzionale, sia pure a maggioranza, ha calato i carichi.
La bocciatura dell’articolo 1 in toto (a questo punto gli altri articoli diventano irrilevanti, visto che l’insieme delle persone cui si può applicare la legge è l’insieme vuoto) è già un punto forte: io mi sarei ad esempio aspettato che ci si concentrasse sulla frase «La sospensione si applica anche ai processi penali per fatti antecedenti l’assunzione della carica o della funzione.». Ma soprattutto sono stati citati due articoli non certo facili: il 138 che dice che quelle cose devono essere fatte con legge costituzionale (quindi in pratica quattro letture e rischio di referendum) e soprattutto il 3, nonostante gatto Pecorella e volpe Ghedini si fossero affannati a spiegare come Silvio B sia super pares.
Da come leggo io le cose, il PdL si era messo a studiare bene i motivi della bocciatura del lodo Schifani, e aveva costruito il lodo Alfano proprio per ovviare ai rilievi della Suprema Corte; il fatto stesso che sia stato reiterato che la legge comunque lede il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge sta a significare un “non riprovateci più”.
Adesso vediamo cosa succederà: non credo alle “manine ammmericane” evocate dal miglior comico della famiglia Guzzanti, e ho dei forti dubbi sulla volontà della destra di fare una Grande Manifestazione Popolare, il cosiddetto “Corruption Day“. Più facile non succeda nulla, e si lasci finire il processo Mills in prescrizione con qualche nuovo trucchetto. Agli italiani va bene così. (No, non è un caso che non abbia parlato del sedicente centrosinistra)

Ultimo aggiornamento: 2009-10-07 21:31

Partes Super

Non sono certo un fine costituzionalista, ma non sono proprio riuscito a capire l’uscita di Gaetano Pecorella, che nella sessione della Corte Costituzionale riguardante il Lodo Alfano ha affermato «il premier non è più solo un ‘primus inter pares’, ma è indicato e votato come capo della coalizione presentata agli elettori. Quindi ora c’è una investitura diretta dalla sovranità popolare». Questo è un argomento che va bene a Porta a Porta o Annozero; ma se l’articolo 92 della Costituzione afferma che “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri”, affermare che non è sua prerogativa scegliere in autonomia sarebbe un precedente troppo forte per venire accettato così facilmente. Paradossalmente ha più ragione Niccolò “Mavalà” Ghedini che dice «La legge è uguale per tutti ma non necessariamente la sua applicazione», cosa che è verissima; magari si è scordato che quando si parla di funzioni particolari l’applicazione delle leggi è sì disuguale, ma in peggio e non in meglio.
Ma a parte queste schermaglie legali, immaginiamo pure che sia vero il motivo presentato per la promulgazione della legge, che cioè chiunque potrebbe intentare una causa farlocca contro un’alta carica dello Stato e così indebolirlo. E immaginiamo anche che ci sia un’alta carica dello Stato che non faccia Silvio di nome e Berlusconi di cognome: poverini, gli avvocati del PresConsMin al momento non hanno la possibilità di trovare altri esempi nella storia repubblicana e quindi sono costretti a parlare sempre di lui. Facciamo così l’ipotesi che a novembre nasca il governo Vespa I e vediamo cosa succede. Se a dicembre qualcuno denunciasse il premier perché avrebbe corrotto coloro che preparavano i plastici da presentare in trasmissione in modo da alzare gli ascolti e ottenere più soldi dagli sponsor, potrei capire il rimandare il processo (congelando i tempi di prescrizione, come scritto nel Lodo Alfano) al termine del suo mandato come premier, proprio per le ragioni di cui sopra. Ma immaginiamo ora che la denuncia fosse già stata sporta un anno fa, e l’istruttoria fosse andata avanti. Perché mai bisogna fermare qualcosa che c’è già? Forse che Vespa e tutta l’opinione pubblica non lo sapeva? Senza contare che – per come è fatto adesso il lodo – il taccone è molto peggio del buco. Nel processo, infatti, verrebbe solo stralciata la posizione di Vespa; quindi continuerebbe la causa nei confronti di Davide Mulini, il plastichista che si è preso le mazzette per modificare le ricostruzioni di Cogne e Garlasco e ha improvvidamente chiesto in giro come nascondere il “regalino” del noto conduttore televisivo. Se costui venisse condannato, tutti si chiederebbero “Chi ha corrotto Davide Mulini?” e la sentenza lo espliciterebbe pure. Vi sembra forse che Vespa non sarebbe indebolito?
(occhei, l’ultima frase è fantascienza, ma spero sia chiaro il concetto: sto parlando della legge senza entrare ad personam)

Ultimo aggiornamento: 2009-10-07 09:27