Archivi categoria: pipponi 2007

sì critico

A quanto pare qualcuno deve avere spiegato a Franco Turigliatto che il suo non-voto mercoledì scorso è stato ininfluente. Il senatore ci ha messo un po’ di tempo per comprendere le profonde implicazioni della cosa, ma alla fine ci è riuscito. Ha ritirato le sue annunciate dimissioni (tanto non c’era nulla di scritto) e ha comunicato urbi et orbi che voterà un «sì molto critico con la totale libertà d’azione sui singoli provvedimenti».
Dal mio personale punto di vista, non c’è nulla di male se un senatore non si riconosce nel programma di un governo. Però c’è molto di male se mantiene il piede in due scarpe. Onestà vorrebbe che si astenesse (cioè votasse contro, visto il regolamento del Senato) la fiducia, per poi votare volta per volta i singoli provvedimenti che ritiene giusti. Figuriamoci se dalle nostre parti capita così.

Ultimo aggiornamento: 2007-02-27 16:24

Dopo la giornata padana senz'auto

Domenica scorsa in sei regioni del nord non avrebbero dovuto circolare le automobili. Risultato: il valore del PM10 era sì minore di quello del sabato, ma identico a quello di venerdì; il valore è poi calato in queste due bellissime giornate di sole e soprattutto venticello. Ancora una volta la demagogia ha fatto il pieno.
A differenza di quanto capitava trent’anni fa, dove i problemi erano fondamentalmente il benzene e il monossido di carbonio emesso dai veicoli, oggi l’inquinante più pericoloso è il PM10 (e giusto perché non si sta ancora misurando il PM2.5), insomma le micropolveri. Le fonti di micropolveri sono svariate, ma le automobili a benzina non sono tra le principali: paradossalmente, un’auto Euro1 a benzina emette meno polveri che un diesel Euro4 senza filtro antiparticolato. L’esenzione dal blocco per le auto Euro4, quindi, è una misura fatta esclusivamente come favore alle case automobilistiche, che possono vendere più auto titillando il consumatore con la possibilità di circolare in città.
Ma tutto ciò non basta: in effetti, non è importante sapere solamente chi produce le micropolveri, ma anche chi le sposta. Un granello di polvere non è infatti un sassolino, che se ne sta generalmente tranquillo a terra. Basta un minimo spostamento d’aria, la particella di polvere sale e ci vuole un (bel) po’ di tempo prima che torni a terra. Domandina: cosa succede quando un veicolo si muove? Domandina due, per gli esperti: cosa succede quando un veicolo si muove più velocemente?
Detto in parole povere, un provvedimento un po’ meno buffonata non dovrebbe solamente prevedere il blocco della “circolazione dinamica” per quasi tutti, ma dovrebbe aggiungere un limite di velocità di 30 Km/h all’interno delle strade urbane. Prima che vi mettiate a urlare al liberticidio, provate a fare un po’ di conti su quanti chilometri si fanno in città e a calcolare il tempo aggiunto: scoprirete che si tratta al massimo di dieci minuti. D’altra parte, non solo questo limite varrebbe solamente in casi relativamente rari come le domeniche senz’auto, ma se vi rimettete di nuovo a fare i conti scoprirete che durante la settimana la velocità media di attraversamento della città è sì e no di 20 Km/h, quindi i tempi sono quelli a cui siete abituati. Però, non riesco proprio a capire come mai, a nessun sindaco o governatore è venuto in mente di prendere un provvedimento simile.

Ultimo aggiornamento: 2007-02-27 15:36

La bugia di Prodi

Non so se Romano riuscirà a riciclare la propria similmaggioranza, recuperando qualche senatore qua e là con un altissimo costo marginale. L’impressione che però mi sono fatto di tutta questa storia è che il Professore abbia deciso di tentare il tutto per tutto e vedere se riesce a governare per un po’ di tempo (quello sufficiente per recuperare un po’ l’economia, abbassare un po’ le tasse, e permettere a qualche peon di andare in pensione come parlamentare) senza dovere compulsare ogni volta le 281 pagine del programma dell’Unione. In questo modo il bignami in dodici punti è sicuramente utile, perché è più semplice da consultare. Da questo punto di vista non concordo con Mante, mentre sono tristemente d’accordo con Luca de Biase sui punti che mancano – e che non solo non sarebbero stati così lunghi da aggiungere, ma sono stati quelli che in pratica hanno fatto vincere la Camera al centrosinistra.
Ma dov’è allora la bugia del titolo? Semplice: l’assenza dei Dico “perché il progetto di legge è avviato, e quindi la materia è parlamentare”. Ragazzi, questo è un disconoscimento di paternità bello e buono, a questo punto sarebbe stato più serio fare preparare il disegno di legge a qualche capogruppo parlamentare. Viene quasi (quasi, non esageriamo) voglia di rivalutare Diliberto che ha detto che questa crisi è frutto di un complotto di Vaticano, Confindustria e USA!

Ultimo aggiornamento: 2007-02-23 10:46

coglioni due volte

Dopo avere letto sui giornali una serie di dati contrastanti, sono andato a verificare direttamente sul sito del Senato come è effettivamente andata la votazione. La prima votazione è su una mozione di Andreotti che chiede al governo di contribuire a liberare i soldati israeliani che sono prigionieri da quasi un anno degli Hezbollah, e ha avuto praticamente l’umanunanimità, col voto contrario di Fernando Rossi (sì, lui); la seconda è quella che ci interessa.
Dalla lista manca Turigliatto, probabilmente perché avendo annunciato le sue dimissioni non era tecnicamente parte del consesso; e si nota come Fernando Rossi non si è astenuto, ma non ha votato, cosa che al Senato fa la sua bella differenza.
Facendo i conti, se i due avessero votato a favore, la mozione non sarebbe comunque passata, visto che il quorum sarebbe salito a 161 e i voti a favore a 160.
Questo significa che i due hanno perso un’occasione d’oro per dimostrare che non era per nulla stata la sinistra radicale a remare contro (ricordo che non importa se una cosa è vera o falsa: quello che conta è come la cosa viene vista). Un risultatone, no?
(per i curiosi: leggetevi la dichiarazione di voto di Cossiga. È sempre divertente.)

Ultimo aggiornamento: 2007-02-22 10:12

Il gomblotto

Prima di spegnere stizzito la radio, ho ascoltato per un po’ il microfono aperto formato extralarge di Radio Popolare sulla caduta del governo Prodi II. Sì, sono masochista.
Quello che nonostante tutto mi ha stupito è che c’è stato più di un sinistrorso duro e puro che ha parlato di “complotto ai danni della sinistra radicale”, di un “tentativo di emarginare la sinistra radicale”. Ora, se queste persone avessero detto “mi dispiace che il governo sia caduto, ma è meglio così piuttosto che dovere stare con un ministro degli Esteri che non vuole che ce ne andiamo dall’Afghanistan e svende Vicenza agli USA” non avrei avuto nulla da obiettare: è un’opinione, e ognuno ha il diritto di avere la propria opinione. Ma quei tipi dovrebbero spiegarmi quale sarebbe il complotto se dei loro rappresentanti hanno scelto di non votare a favore della mozione governativa. Forse avevano detto loro “non preoccupatevi, che tanto i numeri ci sono”? Oppure sono stati ipnotizzati e costretti a votare contro la loro volontà?
P.S.: qualcuno faccia a Paolo Guzzanti un corso accelerato di logica (o di coerenza). Come dopo Berlusconi II c’è stato Berlusconi III, perché dopo Prodi II non potrebbe esserci Prodi III?

Ultimo aggiornamento: 2007-02-21 22:08

Politica italiana

Oggi al Senato si sta votando sul rifinanziamento della missione in Afghanistan. Calderoli, dopo il colpaccio della volta scorsa, ha ritentato il gioco: la mozione presentata inizialmente affermava “Il Senato, verificata la continuità della linea di politica estera fino ad ora adottata dall’attuale governo anche in sede di comunità atlantica, la approva”. La traduzione è molto semplice: seminare zizzania nella sinistra-sinistra, che ha già i mal di pancia di suo e continua a chiedere una discontinuità. Nulla di male di per sé.
Però anche Minimo non poteva fare finta di nulla, così nella sua replica ha subito tenuto a rimarcare che “La mozione Calderoli dice il falso quando sostiene che c’è continuità tra la politica estera del governo Berlusconi e quella del governo Prodi”, al che subito la CdL ha modificato la sua mozione. Il testo modificato recita “Il Senato, verificata nei fatti la continuità della linea di politica estera e di difesa fino ad ora adottata dall’attuale Governo anche in sede di comunità atlantica, ma udite la relazione e la replica del Ministro degli affari esteri, non le approva” la nuova traduzione è più o meno “state facendo quello che facevamo noi, ma visto che dite che non è vero votiamo contro”. Non so se all’estero le cose funzionino così, ma è davvero una tristezza.
Aggiornamento: (15:00) La mozione governativa è stata bocciata, ma dopo che quella della CdL era stata ritirata. Naturalmente gli astenuti a sinistra (che sapevano benissimo che al Senato l’astensione è un voto contrario) non hanno certo pensato che a quel punto sarebbe stato più logico uscire dall’aula, visto che non c’era più nulla. Credo proprio che a sinistra ci saranno anche tante brave persone, ma di un ingenuo incredibile.

Ultimo aggiornamento: 2007-02-21 14:28

Minimo ci riprova

Articolo appena apparso sul Corsera, con dichiarazione (non virgolettata, per amor di precisione) di Massimo D’Alema: “Se il governo non avesse la sua maggioranza di centrosinistra nel dibattito sulla politica estera, previsto mercoledì al Senato, ma dovessero risultare determinanti i voti dell’opposizione, Prodi dovrebbe presentare le dimissioni.”
La frase avrebbe un suo bel senso se Minimo avesse parlato di fiducia chiesta dal governo e ottenuta da una maggioranza diversa da quella originale; mi andrebbe anche bene un “si ritorna alle urne”. Ma qua la cosa mi suona tanto come “vabbè, noi siamo pronti ad avere una nuova maggioranza, e ovviamente un nuovo PresDelCons. Un po’ come nel 1998, ricordate?

Ultimo aggiornamento: 2007-02-20 16:12