Guarinello sarà sicuramente contento, che per una volta ce l’ha fatta: i dirigenti della Thyssen-Krupp sono stati rinviati a giudizio per omicidio volontario. Nonostante quanto possa pensare uno che abbia letto la frase qui sopra, sono d’accordo: se ci sono i fondati sospetti che le apparecchiature di sicurezza, che non solo erano state ritenute necessarie ma per cui erano anche stati stanziati i soldi, non sono mai state installate perché tanto l’acciaieria stava per chiudere, è giusto considerare questa scelta pari a un omicidio volontario. È ora di finirla di pensare che la sicurezza sia qualcosa di facoltativo: ci penserà il processo – è fatto apposta – a valutare se i sospetti di cui sopra corrispondono o meno al vero. Però…
Però c’è una cosa che nessuno mi toglie dalla testa: e che cioè il sindacato avesse patteggiato con l’azienda, chiudendo due occhi sulla mancata installazione delle apparecchiature di sicurezza in cambio di qualche soldo in più per gli operai. Non so se i soldi in più fossero semplicemente gli straordinari che venivano fatti fare per arrotondare gli stipendi, oppure c’erano altri accordi; immagino comunque che fosse stato fatto tutto sottobanco, perché altrimenti gli avvocati degli imputati li avrebbero tirati fuori. L’alternativa – e che cioè il sindacato non sapesse delle condizioni pericolose della fabbrica – non mi sembra poi così probabile, nonostante tutto.
Ecco: diciamo che se il mio dubbio è vero io non vorrei essere uno di quei sindacalisti, anche se la giustizia non li potrà toccare.
Ultimo aggiornamento: 2008-11-17 21:23