Archivi categoria: pipponi

Disastri naturali e donazione di sangue

Anche stavolta, dopo il terremoto in Abruzzo, si leggono svariati appelli che invitano chi può, soprattutto se di gruppo zero negativo, a fare una donazione di sangue. Quando sento queste cose, mi torna subito in mente il commento piuttosto cinico che quasi trent’anni fa il mio professore di italiano al liceo fece in un’occasione simile: “il sangue che vi prendono adesso serve solamente agli ospedali per costituirsi una scorta”.
L’Ernesto Bellone aveva perfettamente ragione, e ve lo dice uno che è un regolare donatore di sangue. Anche in casi come questo, la quantità di sangue necessaria sul momento non è poi così grande, e può essere tranquillamente gestita con le scorte attuali; se c’è un picco di donazioni, la cosa più probabile che capita è che il sangue raccolto venga usato per fare emoderivati (per dire: i globuli rossi si conservano per un mese e mezzo al massimo). Insomma, se proprio volete fare la buona azione dovreste cercare di farla ancora meglio e aspettare un paio di settimane, se non anche un mese, prima di recarvi in un centro trasfusionale. Lo so, passata la festa gabbato lo santo; però potreste tentarci :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-04-06 15:41

solo noi possiamo sparlarci addosso

Io non mi sento toccato dall’ultimo moto di stizza di Berlusconi contro i media (per la cronaca, Silvio dice che “contro di lui siano state riportate, dai media, niente più che «calunnie»”, e dunque “è tentato dal compiere «azioni dure» nei confronti di quei mezzi di informazione che a suo dire non hanno rispettato la verità.”) In primo luogo io non sono un media; inoltre non ho nemmeno guardato quello che ha scritto l’italica stampa, visto che la mia fonte è stata la BBC.
Il punto che mi ha maggiormente preoccupato è però un altro. Io ho visto il video della telefonata berlusconica, e mi sembrava il trailer del nuovo film dei Vanzina, Vacanze a Strasburgo. L’unica differenza è che i nostri registi non prenderebbero mai Angela Merkel come primattrice: non avrebbe il physique du role. Leggendo i commenti, sembra però che anche tra i miei ventun lettori ci fosse qualcuno che per questa volta dicesse che il nostro PresConsMin aveva ragione; e mi sa che il motivo è che sono stati i giornali stranieri a prenderlo in giro (da Gilioli ho visto una foto di un giornale tedesco, che però non considero visto che immagino sia Bild a cui in effetti non si può dare troppa corda.)
Sappiamo che la stampa europea non è mai stata tenera verso i nostri leader: non so se vi ricordate di quando Prodi era presidente della Commissione Europea e i giornali francesi e inglesi lo pigliavano per i fondelli, dimenticando che il nostro Mortadella era stato preso in tutta fretta dopo lo scandalo della commissione Santer proprio perché lui è tutto meno che spumeggiante. Però la situazione adesso è molto peggiore: Berlusconi è trattato più o meno come il suo amico Giorgino Bush. Magari messa così la cosa fa sentire meglio Lui; ma mi chiedo perché qui non si batta ciglio quando le cose le scrivono i nostri, mentre se lo fanno gli altri bisogna fare scudo intorno al nostro compatriota… il tutto naturalmente fatto dai pochissimi che la stampa estera la guardano: non è un caso che Lui non ne faccia cenno nel suo iroso commento, perché sa bene che i suoi elettori – e anche molti dei comunisti che elettori suoi non sono – non si metterebbero mai a usare due delle famose I per cercare informazioni in inglese sull’internette.

Ultimo aggiornamento: 2009-04-06 11:10

Maroni non ha tutti i torti

In questi giorni Radio Popolare, e immagino tutta la stampa di sinistra, sta cercando di montare un caso a proposito della morte di non si sa quante centinaia di migranti affondati mentre cercavano di arrivare in Sicilia dalla Libia. Il direttore Danilo De Blasio chiosava “se fossero precipitati due charter con trecento turisti stranieri, ci sarebbe stata tutta un’altra attenzione mediatica”, e si lamentava delle parole di Maroni che a suo parere se ne lavava sostanzialmente le mani.
Per quanto scarso sia il mio amore per questo governo e per il sassofonista ministro degli interni, non posso però essere d’accordo con questo giudizio sprezzante. Innanzitutto se fossero cascati due aerei di turisti americani ci sarebbe stato qualche titolone sui giornali, ma si sarebbe comunque dimenticato tutto il giorno dopo. Quanto al ruolo dell’Italia, onestamente non possiamo pattugliare tutto il Mediterraneo né tanto meno finire dlle parti della Libia, che non sarebbe contenta. Certo, c’è un (brutto) gioco delle parti tra Italia e Libia, ed è probabilmente vero che Gheddafi fa chiudere più di un occhio a chi dovrebbe pattugliare le coste libiche; ma non vedo come si sarebbe potuto fare altimenti in questo caso. E comunque diciamolo: rispetto alla strage del Venerdì Santo di alcuni anni fa siamo molto migliorati.

Ultimo aggiornamento: 2009-04-01 19:46

l’INPS pensa a noi

Scopro da Repubblica che l’Inps, nella sua infinita bontà, manderà 700 mila lettere ai datori di lavoro delle colf, con i bollettini di pagamento precompilati. Inutile dire che Roberto Petrini, che ha scritto che lo fa “in vista della scadenza del 10 aprile”, non deve mai avere avuto a che fare con le Regie Poste Italiche. Vabbè, risparmio la fatica di scrivere all’Inps per avere dei nuovi bollettini: devo dire però che i “laboriosi calcoli sulle ore” non sono mai stati troppo laboriosi, visto che in un trimestre ci sono tredici settimane e basta fare due moltiplicazioni per avere il totale (via, diciamo quattro moltiplicazioni per sapere quant’è la quota a carico del lavoratore). Ad ogni modo una piccola fatica in meno: stasera avevo perso cinque minuti per calcolare il totale e compilare il modulo relativo, il prossimo trimestre non dovrò perdere i due minuti per compilare il nuovo modulo.
Quello che però è poco serio è scrivere che tutto questo servirebbe per fare emergere il lavoro nero. Chi paga i contributi può magari aver saltato un trimestre, ma nulla di più: chi non li paga continuerà a non pagarli. A cosa serve allora tutta questa notiziona?

Ultimo aggiornamento: 2009-03-31 19:16

Tutti contro Google Book Search

Leggo sulla Stampa che la Siae, sempre pronta a queste iniziative, si è unita alla class action americana contro Google, rea non solo di voler mettere a disposizione di tutti le copie digitali dei libri pubblicati, ma anche di avere proposto una transazione – c’è ancora un mese di tempo per aderire o rifiutare – che darebbe a ogni autore ben sessanta dollari per la cessione definitiva di tutti i diritti “digitali” di un libro.
È abbastanza logico che gli scrittori americani famosi (leggete qua un articolo di un rappresentante della Writers Representatives) siano contrari a questa regola, esattamente come i musicisti famosi non sopportano la musica distribuita liberamente. Più divertente leggere i commenti degli scrittori italiani: Vattimo spiega «In generale sono per la libera circolazione delle idee sulla rete e per quanto mi riguarda sono ben felice se le mie idee trovano larga eco sul Web. Personalmente, quindi, non farei mai un’azione legale di recupero crediti. Cosa diversa è se si muove un editore o il mio editore in particolare» mostrando come si possa riuscire a protestare assoluta innocenza mandando avanti qualcun altro; Alberoni ironizza sul fatto che tanto Innamoramento e amore è stato mal tradotto in inglese, e gli anglofoni non lo capiscono (sì, questa è ironia), ma si arrabbierebbe molto «se su Google apparissero senza mia autorizzazione le traduzioni in francese, spagnolo, portoghese, tedesco, svedese o giapponese, alcune delle lingue in cui sono stati pubblicati miei libri con grande successo e quindi ricavi per me». Bisogna dire che almeno lui ha l’onestà di dire che il problema è la vil pecunia.
La mia domanda è: ma si perderebbe davvero tanta vil pecunia? Io ammetto di avere dei limiti personali, ma non riesco proprio a leggere un libro su un monitor. Persino i manuali tecnici li preferisco in doppia versione: rilegati per studiarli, e online se devo cercare al volo qualcosa. Secondo me anche i long seller verrebbero comunque acquistati lo stesso; non so come sia il mercato americano, ma qua da noi ci si divide in lettori compulsivi che comprano tutto perché piace loro la carta, e non-lettori che vanno in libreria una volta l’anno perché regalare a Natale un libro fa sentire acculturati, e non potrebbero fare lo stesso con un file. Probabilmente decidere un periodo di un paio d’anni prima di un forfait per la fruizione digitale (via, facciamo cinque anni per la narrativa visto che sono buono) sarebbe un buon compromesso, ma non credo nessuno abbia voglia di raggiungerlo.
Sarebbe però interessante sapere come vanno le vendite dei pochi coraggiosi che in Italia pubblicano sotto Creative Commons e lasciano la versione digitale delle loro opere!

Ultimo aggiornamento: 2009-03-31 15:02

bye bye last.fm

La notizia era già nota da alcuni giorni, ma la email ufficiale mi è arrivata solo ieri sera. last.fm, una delle più note radio in fm, ha deciso di passare a un accesso a pagamento. Chi non risiede in USA, UK o Germania dovrà pagare 3 euro al mese per continuare a usufruire del servizio, come si può leggere qua. Nonostante i mercati con la maggior parte degli utenti siano stati esentati dalla tassa sulla musica, a last.fm hanno dovuto bloccare i commenti sul blog dopo i primi 1600, e stanno riempiendo anche i loro forum.
Ricordo che last.fm era, e continuerà ad essere, una streaming radio senza possibilità per l’ascoltatore di selezionare una canzone o un interprete, ma che trasmette “artisti simili” a quello scelto: il tutto per problemi di royalties. Io personalmente comprendo modelli come quello di sky.fm che inframmezza la pubblicità ai suoi streaming, e quello di pandora che blocca direttamente l’accesso al di fuori dagli USA. Ma una soluzione come questa mi sembra solo discriminatoria, e lunedì cancellerò accuratamente il mio account. In fin dei conti, sono andato avanti per anni portandomi da casa i miei CD, e posso tornare a farlo senza problemi. Quei dischi li ho anche pagati :-)
Aggiornamento: (9 aprile) per la cronaca, last.fm ha posposto il blocco. Al momento, insomma, è ancora utilizzabile.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-27 13:31

Report e le leggi sulla tv

Ieri sera Report ha parlato della lunga storia delle concessioni televisive italiane. Nulla che in realtà non si sapesse già, ma sentirle tutte insieme (e vedere Fedele intervistato…) continua a fare un certo effetto. È interessante notare come in casa Mediaset siano bravissimi a spostare l’argomento di cui si tratta: invece che parlare del fatto che Retequattro trasmette illegittimamente per conto suo, come detto più volte dalla Corte Costituzionale e dal Consiglio d’Europa che tra un po’ ci farà pagare una bella multa, si fa notare come adesso Europa 7 le frequenze le avrebbe. Un po’ come andare dalla polizia lamentandosi dei bulli che hanno monopolizzato un parco e sentirsi dire “guardate: vi abbiamo aperto dei nuovi giardinetti”.
Però una cosa mi ha fatto davvero effetto – più che sentire le interviste ai vari ex-ministri e sottosegretari dello schieramento opposto a quello dell’attuale PresConsMin che non hanno mai fatto nulla: vedere che a Report hanno potuto fare una trasmissione come questa. Ciò significa in pratica che il PresConsMin è così tranquillo che sa che anche se quasi tre milioni di persone hanno visto quella puntata nessuno si scandalizzerà.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-23 11:14

autarchia!

A gennaio, leggo dal Corsera, le esportazioni verso l’UE sono diminuite del 22,9% mentre le importazioni sono diminuite del 24.3%. E non parliamo di quelle extra UE.
Il fatto è che questo non capita solo in Italia ma in tutto il mondo: vedi Giappone, Germania, e finanche Cina.
È solo una mia impressione o questo calo generalizzato è ben maggiore del calo dei consumi nelle varie nazioni? Se ho ragione, ciò significa che ci stiamo avviando verso un periodo autarchico mondiale, senza che nessuno lo stia dicendo (non venitemi a parlare dei chilometri zero, che non muovono certo i grandi numeri). La domanda successiva è appunto “perché non lo stanno dicendo?” La globalizzazione è così un Bene che non può essere messa in questione da nessun editorialista?

Ultimo aggiornamento: 2009-03-19 11:28