Archivi categoria: pipponi

Ramadan e pomodori

Uno legge notizie come questa («Fa caldo, si rischiano malori»: Obbligati a dissetarsi i lavoratori islamici assunti nelle campagne) e comincia a pensare ai problemi che sorgono con i precetti religiosi nati in un contesto e trasportati pari pari in condizioni del tutto diverse, e alla difficoltà di trovare un equilibrio.
Poi va avanti nella lettura, trova scritto «Credo che nei casi estremi, se si rifiutano di bere, si potrà arrivare alla sospensione dal lavoro, anche perché una persona in quelle condizioni non lavora bene», e capisce tutto.

Ultimo aggiornamento: 2009-08-14 10:42

la spinta propulsiva di FacciaLibro

Sarà una mia impressione, ma Facebook non è più il Grande Attrattore dei mesi scorsi. Intendiamoci: continua ad essere frequentatissimo, e ho notato come ci siano persone che non si vedono affatto dalle parti del mio blog ma commentano sulla copia che posto di là. Però il numero di richieste di amicizia è drasticamente calato, e anche i thread che vedo in giro hanno molto meno messaggi di quelli di un tempo.
Il tutto può essere solamente una visione molto di parte – d’altra parte non c’è più nessuno che si iscrive alla pagina del mio fan club, il che significa che sono irrimediabilmente out – ma mi dà l’impressione che il fenomeno FaceBook si sia sgonfiato, e sia rimasto uno zoccolo duro che si è spostato direttamente lì, e una nuvola di gente che come me dà un’occhiata ogni tanto; ma non ci siano più le transumanze del 2008. Voi che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2009-07-27 13:00

La Grande Pandemia

Sono mesi e mesi che i media ci stanno sfracellando i maroni con la storia dell’influenza suina, che poi è diventata influenza A perché sennò non mangiavamo più carne di maiale, e che è una pandemia, e che moriremo a milioni come per la spagnola, e che stanno mettendo in quarantena tutti, e non provare a starnutire quando devi prendere un aereo, ché è più facile salirci su con un mitra, e magari facciamo partire le scuole più tardi per evitare il contagio (facendo fin arrabbiare i vescovi)…
Se uno però fa la fatica di leggere gli articoli e non i titoli, scopre che questa influenza esiste, ma è come una comune influenza. Qualcuno muore, esattamente come qualcuno muore di influenza tutti gli anni; il numero di vittime è bassissimo rispetto a quello dei contagi, forse addirittura inferiore a quello dell’Asiatica o dell’Australiana. E allora perché tutto questo cancan, che non è solo italiano ma mondiale?
Per una volta faccio il complottista e dico che è tutta una manovra delle case farmaceutiche, esattamente come nel caso dell’aviaria, dove sembrava che se non fossimo andati a cercare a carissimo prezzo le poche confezioni dell’antidoto specifico saremmo finiti nel mondo dei più: cosa che – almeno per me e i miei ventun lettori – non è certo capitata. Passi cascarci una volta, ma volete farlo anche la seconda?

Ultimo aggiornamento: 2009-07-25 13:00

Letizia e l’alcol

Finalmente, leggendo il comunicato comunale, ho capito perché tutti stanno dicendo che l’ordinanza milanese antialcol per i minorenni è una prima assoluta in Italia. Non solo non si può vendere bevande alcoliche a chi ha meno di sedici anni (cosa che credo sia legge); non solo non si può più somministrare bevande alcoliche a chi ha meno di sedici anni (a Monza lo stanno già vietando dal primo luglio), ma saranno anche vietati consumo, detenzione e cessione anche a titolo gratuito. Insomma, se ti vedono bere un sorso di birra e non hai sedici anni ti faranno pagare 500 euro di multa, anzi “solo” 450 se paghi subito.
L’ordinanza mi pare semplicemente una cagata pazzesca (cit.). È vero che è la logica conclusione di una frase come “il 34% dei ragazzi di 11 anni hanno già avuto problemi di alcolici”, che sembra più farlocca di uno dei tanti sondaggi tirati fuori dal cappello del nostro PresConsMin e che è verificabile esattamente come questi ultimi. Ma è anche vero che non è certo con le grida proibizionistiche che si arginerà l’eventuale fenomeno dell’alcolismo giovanile, e sicuramente non si bloccano le minigang, per non parlare delle gang maggiori. Ma volete mettere il vantaggio di poter dire ai media che “Milano si pone ancora una volta in prima fila”, riuscendo a evitare di far parlare di tutto il resto per cui è ben in fondo alla classifica anche solo italiana?

Ultimo aggiornamento: 2009-07-21 13:00

adesso tutti zitti?

In un modo o nell’altro, il 14 luglio di silenzio è passato. Io il cerotto blu lo lascio, perché i timori per la libertà di stampa ce li ho ancora; ma so bene che la cosa non significa molto.
Quello che dovrebbe succedere è che si faccia qualcosa; e almeno per quanto mi riguarda “fare” non significa mettere il cerottino oppure il bel posterino, ma metterci del proprio. Non credo che uno cento mille blog possano spostare alcunché, però sono assolutamente certo che uno cento mille cartellini/cerotti non servano assolutamente a nulla se non a crogiolarsi nell’idea di essere “importanti”. Vediamo se i fatti mi smentiranno e si inizierà a vedere più informazione da parte di quelli che si lamentano per l’attentato alla libera informazione. (Massimo rispetto per chi non ha alcun interesse al riguardo e ritiene il proprio blog un posto per postare fuffa: la sua è una scelta coerente e legittima, ci mancherebbe altro!)

Ultimo aggiornamento: 2009-07-15 00:00

Diritto all’oblio

Supponete che vi si dica che in una nazione lontana tutte le copie dei quotidiani più vecchi di un paio d’anni siano tenute ben nascoste, e che una persona che voglia andare a leggerle debba fare richiesta formale. Occhei, non sarebbe proprio lo scenario di 1984 con i giornali riscritti per cambiare il passato, ma non sarebbe comunque una cosa bella. Eppure è quello che potrebbe succedere tra poco in Italia.
Il deputato Carolina Lussana ha infatti presentato un disegno di legge per il diritto all’oblio su Internet. Ecco il primo comma dell’articolo 1:
1. Salvo che risulti il consenso scritto dell’interessato, non possono essere diffusi o mantenuti immagini e dati, anche giudiziari, che consentono, direttamente o indirettamente, l’identificazione della persona già indagata o imputata nell’ambito di un processo penale, sulle pagine internet liberamente accessibili dagli utenti o attraverso i motori di ricerca esterni al sito in cui tali immagini o dati sono contenuti, quando sono trascorsi:
a) tre anni dalla sentenza irrevocabile di condanna per una contravvenzione;
b) cinque anni dalla sentenza irrevocabile di condanna per un delitto, se la pena inflitta è inferiore a cinque anni di reclusione;
c) dieci anni dalla sentenza irrevocabile di condanna per un delitto, se la pena inflitta è superiore a cinque anni di reclusione;
d) quindici anni dalla sentenza irrevocabile di condanna per un delitto, se la pena inflitta è superiore a dieci anni di reclusione;
e) venticinque anni dalla sentenza irrevocabile di condanna per un delitto, se la pena inflitta è superiore a venti anni di reclusione.
È vero che l’articolo 3 lascia “il diritto alla conservazione sui siti internet dei dati e delle immagini per finalità di ricerca storica o di approfondimento giornalistico, anche in assenza di consenso dell’interessato, purché risulti un oggettivo e rilevante interesse pubblico, sempreché il trattamento avvenga nel rispetto della dignità personale, della pertinenza e veridicità delle notizie, nonché del diritto all’identità”, ma come potete immaginare dalla formulazione della frase risulta difficile dimostrare a priori che c’è un rilevante interesse pubblico. Il tutto vale per qualunque sito internet, quindi anche per queste notiziole.
Ora, il diritto all’oblio non è una cosa che si possa liquidare in un attimo, e capisco la logica che sta dietro una proposta del genere: come dovreste sapere, una ricerca fatta via Google o Yahoo! può portare a un risultato assolutamente fuori dal contesto, che potrebbe far . Però la cosa continua a lasciarmi perplesso. Io sono convinto del diritto alla completezza; se ho scritto qualcosa che poi è risultato falso, ho sempre sentito il dovere morale di aggiungere la correzione, in modo che chi capitasse per caso sul vecchio post sapesse come stanno davvero le cose. Però io vorrei sapere ad esempio se un politico abbia mai avuto a che fare con la legge; poi sarò io a scegliere se la bravata fatta a diciott’anni conta oppure no. Voi che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2009-07-11 07:00

Niente paperele? e le steline?

Confesso che l’articolo della Stampa sulla nuova normativa europea per i giocattoli mi ha lasciato perplesso. Certi punti, come definire giocattoli i pupazzetti di peluche attaccati ai portachiavi oppure veicoli le biciclette da bambino con la sella alta almeno 43.5 centimetri, mi sembrano condivisibili. Però non sono riuscito a capire perché «la paperella, o qualsiasi altro divertente animale salvagente con la mutandina per infilare il piccino sgambettante, diventa a tutti gli effetti un ausilio da usare con la sorveglianza di un adulto e quindi non avrà un aspetto ludico, oltre a rispettare una normativa diversa». Non è un problema di ipernormativismo; è che a me sta bene dire che il salvagente debba avere le norme più stringenti dell’ausilio di sicurezza, ma non riesco a capire cosa ci perda ad avere l’aspetto di un giocattolo. Magari è solo l’articolista che non ha capito, o magari c’è qualcos’altro sotto. Voi che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2009-07-02 11:41

novevirgolatrepercento

Il deficit pubblico nel primo trimestre 2009 è stato il 9.3% rispetto al PIL. L’anno scorso (in campagna elettorale, quando il centrosinistra presumibilmente cercava di foraggiare il foraggiabile) era del 5.4%.
Sì, lo so che l’economia sta facendo schifo. So anche che il primo trimestre è quello peggiore dell’anno per i conti pubblici. So anche che i conti con le regole Maastricht saranno leggermente migliori. Però so anche che questo deficit sarebbe potuto essere ancora più alto, se solo Tremonti avesse tirato fuori soldi veri per dare una mano alla nostra economia. Ecco, avrei preferito vedere un deficit parziale del 12% ma quattro miliardi di euro per fare in modo che tra un anno non ci dobbiamo ritrovare ancora con lo stesso deficit.

Ultimo aggiornamento: 2009-07-02 11:07