Archivi categoria: pipponi

Regie poste

L’ufficio postale di via Varanini a Milano ha due sedi a pochi metri di distanza l’una dall’altra. Quella principale ha gli sportelli per le operazioni finanziarie standard, dal conto corrente in giù, quella a fianco ha tre sportelli unicamente per “Spedizione di lettere e pacchi”, lo si legge anche sulla macchinetta distributrice di numeri.
È la seconda volta di fila che arrivo e c’è gente che fa operazioni di tutti i tipi (mentre sto scrivendo c’è una signora che deve cambiare indirizzo per il suo conto Bancoposta e continua a chiedere le informazioni piu banali), uno sportello aperto su tre – e questo lo capirei anche – e gente che passa dietro gli sportelli non si sa bene a che titolo, compie operazioni inconcepibili per noi volgo, e si dematerializza dopo un po’. Notate che io sono qua per spedire lettere (fuori standard), e che l’ultima volta che sono passato l’impiegato è riuscito a perdere cinque minuti con la mia raccomandata perché pesava troppo poco e non era capace a selezionare l’opzione “invio fuori norma” per passare alla tariffa successiva. Per la cronaca, alla fine ha tolto il francobollo che aveva appiccicato, lo ha riappiccicato su un foglio immagino per la quadratura dei conti, e ha rimesso la busta con su una biro per appesantirla.
Forse che alle Poste non ci siano solo problemi informatici?

Ultimo aggiornamento: 2011-06-27 16:40

Loquendo

Oggi è San Giovanni (Battista, per i non esperti), e a Torino si festeggia il santo patrono con i fuochi d’artificio sul Po la sera. Chi sicuramente non sta festeggiando sono però i lavoratori di Loquendo: sono mesi che si rincorrono le voci sulla possibile cessione dell’azienda ai concorrenti di Nuance, e sembra che il consiglio di amministrazione di Telecom dei primi di luglio potrebbe perfezionare la vendita.
Forse non avete sentito parlare di Loquendo, ma è molto probabile che abbiate sentito parlare Loquendo: uno dei settori di punta dell’azienda, che si occupa di tecnologie vocali, è il loro sistema text-to-speech che letteralmente legge un testo scritto qualunque, indovinando generalmente gli accenti e dando un’intonazione naturale. (Nota per chi non è addentro nei temi: non è difficile registrare le voci di un testo: un sistema TTS però è molto più flessibile, visto che tendenzialmente è usabile per tutto). Persino l’edizione torinese di Repubblica si è interessata della cosa, ma ho il sospetto che al di fuori del cerchio dei soliti noti la cosa sia assolutamente ignota. In fin dei conti Loquendo è una goccia nel bilancio Telecom. Non è nemmeno una goccia in perdita, nel qual caso si potrebbe forse capire l’esigenza di tagliare un ramo secco; ma si sa che in questi casi non è certo la floridezza del bilancio a contare qualcosa.
Per me Loquendo riveste un interesse molto particolare. Venticinque anni fa ero in Cselt come tesista, lavorando nell’allora sezione UR che si occupava di riconoscimento del parlato. I miei primi anni di lavoro continuarono ad essere in quel gruppo, che insieme alla parallela sezione US (sintesi della voce) e a qualcuno di intelligenza artificiale fu il nocciolo duro sul quale nel 2001 venne fondata Loquendo. Insomma, ho un pezzo di cuore che è rimasto lì con loro :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-06-24 07:00

la potenza della Rete (?)

Non so cosa succederà con questi referendum, anche se la mia impressione è che non si raggiungerà il quorum e l’affluenza sarà intorno al 45% (poi si sa che le mie previsioni sono utilissime per chi scommette contro). Non riesco a capire tutti quei politici di sinistra e dintorni che invece di volare basso gridano auspicando l’ultima spallata al governo, mostrando per l’ennesima volta la ragione per cui in Italia in genere i governi sono di destra; ma non è di questo che voglio parlare.
Se il quorum verrà effettivamente raggiunto, sono certo che lunedì sera saranno tutti a tessere lodi sperticate all’Internette, che ha permesso una grandissima mobilitazione popolare di massa con gli appelli a votare che appaiono da mesi, gli tsunami di messaggi tutti identici che riempiono a intervalli sempre più vicini, manco fossero le contrazioni preparto, la bacheca di Facebook, e le catene di sant’Antonio per email – un po’ meno di una volta, a dire il vero, il che prova l’utilità di FacciaLibro per la qualità della vita. Tutti questi inviti sono per QUATTRO SÌ, sia ben chiaro!
Epperò capita che tra i blog inizino a spuntare delle voci dissenzienti, che andranno a votare pur sapendo di fare il gioco del sì ma non sono così granitici, essendo per il NO ad alcuni quesiti, soprattutto sulla scheda gialla (divieto di profitti per l’acqua) e in parte sulla grigia (il nucleare). Di me sapevate già, e potreste anche lamentarvi che mfisk è un mio amichetto e non conta: però mi è capitato di vedere gente con cui ho poche o punte interazioni, come Francesco Costa e Stefano Ceccanti, prodursi in argomentazioni parecchio simili. (Phastidio va oltre, propugnando l’astensione). La parola chiave è “argomentare”: siamo tutti dei pericolosi intellettuali. Ma non preoccupatevi: siamo in Italia, e gli intellettuali faranno la solita ridicola fine. Sì, forse la Rete mostrerà la sua potenza: ma non sarà la Rete che noi vent’anni fa speravamo, quanto la trasposizione di Portobello.

Ultimo aggiornamento: 2011-06-07 10:36

ballottaggio milanese

Domani si vota al ballottaggio. Si vota in tante parti d’Italia, ma io mi limito a parlare di Milano perché è la città in cui vivo. Non è un segreto che io speri nella vittoria di Giuliano Pisapia, che votai già alle primarie – e vi garantisco che non è affatto detto che io voti alle primarie. E so bene che anche se vincerà non saranno rose e fiori, e probabilmente dovremo pagare delle tasse in più: d’altra parte il mio punto di vista è che se l’alternativa è un peggioramento della qualità di vita magari è meglio mettere mano al portafoglio. Ma non è di questo che voglio parlare, e a dirla tutta probabilmente non voglio nemmeno parlare del ballottaggio, checché ne dica il titolo di questa notiziola.
Quello di cui voglio parlare è che per la prima volta negli ormai dieci anni di vita milanese ho sentito gente di buon umore. In effetti non è banale per uno le cui simpatie non vanno al centrodestra essere allegri qui a Milano; anche se per motivi completamente diversi da quelli per cui un simpatizzante del centrodestra è comunque incazzato. Ma stavolta c’è una certa qual levità che fa ben sperare.
E poi c’è ancora un’altra cosa. Lasciamo da parte la storia del quartiere Sucate, che per qualcuno potrebbe sembrare troppo goliardica, e limitiamoci ai #morattiquotes. Dopo che Letizia Moratti tentò il colpo sotto la cintura accusando Pisapia di essere stato un ladro d’auto, cosa hanno fatto a sinistra? Si sono inventate le accuse più assurde nei confronti del loro candidato sindaco e hanno iniziato a farle girare. È chiaro che questo lo si può fare solo quando si è certi dell’integrità morale del proprio candidato; resta il fatto che non me li vedo supporter del centrodestra, quelli dell’amore che vince sempre sull’invidia e sull’odio, fare così. Che ci volete fare: io sono ancora un giocherellone :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-05-28 23:59

fuffa autoreferenziale

La storia della moschea abusiva del quartiere Sucate, di cui avevo raccontato ieri, ha smosso l’angusto stagno dell’italica internette ancora più dei Pisapia Facts nati dopo la falsa accusa della Moratti a Pisapia di essere stato condannato in gioventù per un furto d’auto: mi limito a segnalare il video con le immagini dell’Intervallo RAI.
Però c’è chi si lamenta: Mantellini, che scrive «ecco che allora si delinea il quadro perfetto del nostro imbecillismo digitale. Sucate forse scalda il cuore ai detrattori di Letizia Moratti ma non sposta un voto, esattamente come non ne sposta l’attivismo degli spin doctor del Sindaco uscente», suscitando un ampio dibbbattito su FriendFeed.
Ora io non sono un talebano della rete come Gilioli che inneggia alla «Morale della favola: la Rete non è la tivù e almeno per ora non si può comprare. Maneggiarla è molto complicato, anche con tantissimi soldi e ottimi consulenti.», e concordo con Mantellini che tutta questa cosa non sposterà un voto né da una parte né dall’altra. Ma è l’unica cosa con cui concordo. Io non sarei mai riuscito a porre una domanda del genere: ma vista la risposta mi sono piegato in due dalle risate. E sono ragionevolmente certo che tutti quelli che hanno portato avanti il meme #sucate siano assolutamente convinti che non è certo così che le elezioni si vinceranno: ma allo stesso tempo sono convinti che ogni tanto si può ridere. C’è un tempo per la serietà e un tempo per le battute: domenica e lunedì si vota, ieri e oggi no.
Detto tutto questo, se proprio uno vuole lamentarsi di qualcosa potrebbe iniziare a parlare per l’ennesima volta dell’autoreferenzialità dell’angusto stagno dell’italica internette, a partire da questo mio post che come dice il titolo è assolutamente fuffa: se volete, possiamo discutere (autoreferenziatamente…) di questo :-P

Ultimo aggiornamento: 2011-05-24 10:09

Sali minerali

Essendoché abbiamo avuto una gastroenterite virale sia io che Jacopo, ci siamo dovuti accattare i sali minerali da bere per rimettere in sesto il nostro debilitato organismo. Alla fine al povero Jacopo glieli ho sciolti nella camomilla addolcita col miele, e lui ce l’ha fatta: io, da Vero Uomo, me li sono dovuti gustare nature.
Comprendo perfettamente che facciano schifo, e in effetti mi sono sempre chiesto come siano riusciti quelli della Gatorade a convincere la gente che berseli è una figata. Ma quello che non comprendo proprio è chi è stato il saccentone che ha pensato bene di aromatizzare le bustine alla banana. Praticamente riesci a sentire il sapore salato (mannò!) dei sali con le papille gustative dispari e quello dolciastro della banana con le papille gustative pari.

Ultimo aggiornamento: 2011-05-10 11:03

Osama bin Anima

Non credo che bin Laden contasse ormai molto nelle scelte strategiche di Al Qaeda, e sono certo che anche gli statunitensi concorderebbero, almeno fuori dai riflettori. Resta però l’enorme impatto mediatico dell’uccisione del “simbolo del male”, dopo quella che coi tempi frenetici dell’internette è davvero un’eternità (e non vi sto a dire come si senta vecchio questo blog, che è nato qualche giorno prima dell’attentato alle Torri Gemelle. Fortuna che il pippone relativo all’attentato stesso si è perso a causa di un backup fatto alla rovescia…)
Non mi stupisce Obama che annuncia, nel suo inglese comprensibile anche ai bestioni come me, che questa è la prova che gli USA quando decidono di fare una cosa la fanno. Né mi stupiscono le folle festanti a Ground Zero e a Loreto… pardon, Times Square. Non è bello, ma è comprensibile.
Quello che sarà davvero importante è vedere cosa succederà ora: la situazione rimane assolutamente identica, ma il colpo (rispettivamente positivo e negativo) al morale potrebbe fare la differenza.

Ultimo aggiornamento: 2011-05-02 10:17

congiuntivo trapassato

Lo so, sono una persona orribile e soprattutto un grammar nazi. Con tutti i guai che ci sono al mondo, e con tutti quelli che si stracciano le vesti perché Berlusconi, pur di non arrivare al referendum sul legittimo impedimento, sta cercando di fare quello che i proponenti degli altri quesiti referendari volevano, io mi metto a fare le pulci sui tempi verbali.
Nella conferenza stampa di ieri con Sarkozy Berlusconi ha pronunciato – ho sentito l’audio io stesso – le seguenti parole:

«Se fossimo andati al referendum, il nucleare non sarebbe stato possibile per molti anni»

Periodo ipotetico del terzo tipo, o dell’impossibilità: l’antecedente usa il congiuntivo trapassato. Peccato che a oggi non sappiamo affatto cosa decideranno quelle toghe rosse della Cassazione, e quindi il periodo ipotetico sarebbe dovuto essere del secondo tipo, o della possibilità, con un congiuntivo imperfetto: «se andassimo al referendum, il nucleare potrebbe non essere possibile per molti anni» (io aggiungo anche un “potrebbe”, perché non si sa mai, ma non è quello il concetto chiave). Ora è vero che la Cassazione non può e non deve tenere conto di quelle parole del PresConsMin che non hanno alcun valore legale, checché ne pensino Di Pietro e amici; ma è anche vero che – a differenza ad esempio di costui – ritengo possibile che la Cassazione mantenga il quesito, per l’ottima ragione che una moratoria non è un’abrogazione ma solo un rinvio. È chiaro che io non ho formazione legale a differenza del PresConsMin, ma mi picco di conoscere la lingua italiana…
(nota scorrelata: Silvio ha anche affermato che la scelta di andare a bombardare la Libia è dovuta alle richieste «dei nostri alleati e anche degli Stati Uniti d’America». Lascio terminare ai miei ventun lettori il passaggio logico)

Ultimo aggiornamento: 2011-04-27 11:27