Archivi categoria: pipponi

Fornero, Usala, SLA, notizie

Nel caso voi leggeste informareXresistere (sito che mi dicono essere tanto di moda) avrete sicuramente sentito questa storia (scusate se salto un passaggio e vado direttamente al post originale): il ministro Elsa Fornero, in un incontro con Salvatore Usala – malato di SLA e segretario del Comitato 16 Novembre Onlus -gli ha detto “Anche la vita da ministro è difficile…”, al che Usala ha risposto, col sintetizzatore vocale che è costretto a usare, “Io la capisco”. Così scrive Vito Biolchini, che per mia ignoranza non so chi sia: qui è indicato genericamente come “cronista sardo”, e c’è anche un ritaglio di un articolo immagino dell’Unione Sarda – ma anche in questo caso non ho trovato il testo originale – che riporta la frase come “Deve capire com’è difficile la vita di un ministro”. Il tema, per chi non lo sapesse, è il taglio dei fondi statali per il sostegno ai malati non autosufficienti: una brutta storia, insomma.
Detto tutto questo, io sono sempre stato a pelle avverso al ministro Fornero, e ci ho anche le prove. Però mi pare molto strano che nessun quotidiano (ho controllato anche esplicitamente i siti di Libero e Il Fatto Quotidiano, che così ad occhio dovrebbe essere i meno teneri con l’attuale governo: la Padania, ammesso abbia un sito, non so quanto sia interessata alle notizie dall’estero) abbia riportato la cosa. InformareXresistere dirà sicuramente che questo è semplicemente il risultato di un complotto. Io occamisticamente penso che il ministro abbia più o meno detto qualcosa tipo “anche se sono il ministro non è mica facile trovare i fondi” e la frase sia più o meno volutamente stata fraintesa: tanto, a differenza del “choosy”, i microfoni non hanno registrato nulla.. Evidentemente le reiterate lacrime non erano abbastanza forti per il sito.
Insomma, “resistere” forse sì. Ma “informare”?

Ultimo aggiornamento: 2012-11-05 07:00

Milano Ristorazione

Oggi, per la seconda volta dall’inizio della scuola, i miei bimbi hanno dovuto portarsi il pranzo al sacco. Il 28 settembre infatti i dipendenti di Milano Ristorazione erano in sciopero, mentre oggi c’è un’assemblea sindacale.
A questo punto ho due domande, la prima di principio e la seconda più seria. Perché il comune di Milano non restituisce ai genitori la quota di pagamento per i giorni in cui il servizio non c’è? Non è certo per la cifra, visto che i ricconi come me pagano tre euro, ma appunto è una questione di principio. Mi andrebbe anche bene se i soldi venissero direttamente lasciati alle classi, intendiamoci.
La domanda più seria riprende invece quanto scritto in una lettera al Corsera (dorso milanese). Come ho scritto sopra, oggi non c’è uno sciopero (per cui in effetti la pubblicità è importante) ma un’assemblea. Perché l’assemblea non poteva essere fatta venerdì, quando le scuole sono chiuse per il ponte? Poi intendiamoci, magari scopro che anche i dipendenti di Milano Ristorazione devono prendere ferie forzate venerdì, e a questo punto tutto il mio ragionamento crolla; ma altrimenti la scelta sembra fatta apposta per dimostrare che loro sono superiori a tutto…

Ultimo aggiornamento: 2012-10-31 13:43

ancora sugli esodati

Visto che il post precedente ha preso una strana deriva, penso potrebbe interessare a qualcuno dei miei ventun lettori che venerdì scorso Telecom (con SSC e Sparkle, per chi è addentro alle sigle della galassia) e sindacati hanno siglato un accordo che prevede la riassunzione di chi, accedendo alla mobilità nel periodo 1° gennaio 2012 – 31 dicembre 2012, al termine della stessa non avesse raggiunto i requisiti pensionistici.
Apprezzo la serietà aziendale, e apprezzo che in mezzo a una trattativa molto pesante per il contratto di categoria i sindacati abbiano voluto intavolare una discussione con l’azienda. Chi mi conosce sa che è difficile che io sia così positivo :-)

Ultimo aggiornamento: 2012-10-29 14:15

Assunzione di responsabilità

Oggi c’è un’assemblea straordinaria di Telecom Italia, che ha all’ordine del giorno la richiesta di patteggiamento degli ex amministratori Riccardo Ruggiero e Carlo Buora, rispettivamente per 1,6 e 1 milione di euro, oppure la decisione di procedere con un’azione legale verso gli ex dirigenti per i danni provocati all’azienda nel corso della gestione Tronchetti.
L’esito è praticamente scontato: Telecom accetterà l’elargizione (circa un decimo di quanto i due hanno ricevuto come buonuscita…) e finirà tutto a tarallucci e vino. Posso però lamentarmi della cosa in quanto piccolo azionista Telecom?

Ultimo aggiornamento: 2012-10-18 07:00

Perché non (ri)comprerò i CD dei Beatles

“It was twenty years ago today”. Era il 1987. I CD erano sul mercato già da alcuni anni. Con parte del mio primo stipendio mi ero finalmente comprato un lettore CD (primo disco: The Dark Side of the Moon). Finalmente anche i Fab Three plus Yoko permisero la masterizzazione digitale dei loro LP, e apparve prima per l’appunto Sgt Pepper’s seguito poi da tutti gli altri album… che mi sono comprato tutti in un botto.
C’era però un problema: la qualità della masterizzazione lasciava parecchio a desiderare. Ricordo una mia visita a due amici beatlesiani losangelini: mi fecero sentire nel loro impiantone hi-fi prima la versione CD di “Lovely Rita”, seguita poi da quella in vinile e infine dal vinile della Mobile Fidelity. Una differenza estrema, tanto che me ne sono accorto persino io che di qualità del suono non ci capisco nulla. Per spiegarmi meglio, nel sottofondo si potevano ascoltare molti più strumenti, e capire la cura negli arrangiamenti. Così, visto che ieri Repubblica ha iniziato a pubblicare gli album rimasterizzati, stamattina ho pensato bene di provare a comprare il primo: proprio Sgt Pepper’s.
Male. Ho scoperto che le major, in questo caso EMI, continuano con la barbara pratica che pensavo fosse stata seppellita almeno cinque anni fa: il disco non è ascoltabile da PC. Certo, non mi aspettavo il massimo della qualità: però intanto avrei potuto avere un piacevole ascolto mentre impazzivo col lavoro di alto concetto che sto facendo in questo periodo. Invece nulla. Considerando che sono ragionevolmente certo che questi dischi saranno acquistati solo e unicamente da coloro che tanto ce li avevano già, una mossa di questo tipo mi pare semplicemente suicida: per esempio, sicuramente da me non vedranno più un euro.
Contenti loro…
Aggiornamento: (15:00) Exact Audio Copy vede e copia perfettamente tutto :-)

Ultimo aggiornamento: 2012-10-17 11:26

tanto firmare è facile

Se vi capita di girare su Facebook, probabilmente tra ieri e oggi qualcuno dei vostri amici avrà postato un link a una petizione da firmare perché Nicole Minetti si dimetta prima di fine mese e quindi non possa andare “in pensione a 27 anni“.
Io non ho alcuna stima della signorina Minetti per quanto riguarda la sua attività politica (che potete valutare da soli qui). (Non ho neppure stima per le altre attività, ma quelle non sono un mio problema). Detto questo, ho altrettanta nulla stima per i populisti che cavalcano queste proteste. La signorina Minetti è un consigliere regionale lombardo, e come tutti i consiglieri regionali lombardi ha diritto a un vitalizio se è rimasta in carica per una intera legislatura. (Se ne ha fatta almeno metà, come sarebbe il caso se si dimettesse dopo fine ottobre, potrebbe pagare i contributi volontari per arrivare a una legislatura intera). Innanzitutto il vitalizio le verrà assegnato una volta compiuti i 60 anni, come si può verificare dal testo della legge regionale lombarda 20 marzo 1995, N. 12 (purtroppo devo lasciare la cache Google, perché il sito sembra essere stato arrestato per qualche oscura trama di link di scambio), quindi scrivere che a 27 anni “va in pensione” è una falsità. Nel merito, poi, quella legge è iniqua? Certo. Dalla prossima legislatura, per fortuna, il vitalizio sarà abolito. Ma in questa legislatura c’è, e c’è per tutti e 80 i consiglieri. Non è bello che, a differenza di quanto è capitato ai poveretti come il sottoscritto, i consiglieri abbiano deciso che i diritti acquisiti non si toccavano. Però la signorina Minetti ha esattamente gli stessi diritti degli altri 79 consiglieri, e promuovere una raccolta firme (che tanto vale meno di zero, si sa che tutte queste cose servono solo a farsi pubblicità) è come minimo fuorviante.
Ma tanto siamo su Facebook, chissenefrega… una condivisione non costa nulla!

Ultimo aggiornamento: 2012-10-12 15:32

il social network più spammante

Io sono iscritto a una pletora di social network: alcuni li uso, altri no, di altri ancora mi sono persino dimenticato della loro esistenza. I SN sono come gli standard: il bello è che ce ne sono tanti tra cui scegliere, e il brutto è che ognuno ha qualcosa che gli altri non hanno.
Il guaio è che non c’è mai un pasto gratis, quindi ciascuno di essi ha i suoi downfall: per esempio Facebook continua a farti sapere che i tuoi amici giocano a qualcosa di cui non ti può fregare di meno, G+ è spinto per ogni dove da Gogole, Twitter cerca di ridefinire il concetto di rapporto segnale/rumore con l’uso dell’analisi non standard [1], Friendfeed ti lascia sempre con l’ansia “domani funzionerà ancora?”. Ma quello che dal mio punto di vista è il peggiore di tutti è LinkedIn.
Io non sono esattamente il tipo di persona a cui LinkedIn è interessato. Sì, avrei un numero di conoscenti abbastanza alto e soprattutto in campi così diversi da poter fare da hub, ma è raro che li sfrutti, e quando lo faccio preferisco di gran lunga un messaggio diretto. Inoltre, non facendo il consulente, non ho bisogno di pubblicizzare le mie capacità: né mi serve parlare del mio blog o cose del genere. Tanto per dire, non credo nemmeno di aver mai messo nel sito il mio curriculum. Eppure lì sono convinti che io potrei essere interessato a un posto di «Director Digi Italia-locatie Milano, Rcs-Rds-Digi Italia – Romania» o a «Sales Manager, Banca IFIS – Bergamo», e a mantenere gruppi dove si trovano virtualmente solo spam.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono gli endorsement. L’altra settimana la mia casella email ha cominciato a riempirsi di messaggi che dicevano «XYZ endorsed you!», senza nemmeno specificare per cosa; ho provato a cliccare su “unsubscribe” (e già questa era una cosa che non avrei dovuto fare: essendo questa una nuova feature, come minimo avrebbero dovuto chiedermi se volevo queste email), ma a quanto pare non è funzionato. Risultato finale: non lamentatevi se io non faccio endorsement di nessuno, perché non voglio peggiorare lo spam globale (se poi qualcuno ha un bisogno particolare, parliamone pure), e non lamentatevi se inizierò a cancellare tutto il cancellabile da lì.
[1] questa è solo per i matematici

Ultimo aggiornamento: 2012-10-12 09:59

biblioteche a mezzo servizio

Era un po’ di tempo che per ragioni varie (non ultima il fatto di non aver tempo per leggere, e contemporaneamente avere una pila di libri in casa) non passavo in biblioteca. Ci sono stato venerdì, e ho scoperto che per scarsità di personale la biblioteca Zara sta facendo orario ridotto: il martedì e giovedì è aperta il pomeriggio, mentre gli altri giorni della settimana chiude alle 15.
Ufficialmente dovrei lamentarmi perché mi pare illogico tenere la biblioteca aperta fondamentalmente di mattina e non di pomeriggio, considerato che pensavo che ad andarci fosse gente che in genere di mattina lavora. (Poi magari vado a scoprire che ci vanno i vecchietti a leggersi aggratis i quotidiani, io sono notoriamente fuori dal mondo per queste cose). Ma io protesto per una cosa molto più personale. Hanno spostato i libri e hanno messo belli visibili quelli locali milanesi. Ne avevo puntati un paio sull’evoluzione dei trasporti pubblici cittadini: bene, anzi male, erano entrambi bloccati per “consultazione solo in sede” :-(

Ultimo aggiornamento: 2012-10-08 14:37