Io ho sempre letto con piacere le interviste al cardinal Martini, anche perché la sua cultura e intelligenza erano indubbie. Capisco che c’è chi preferisce leggere interviste a beppegrillo(tm), Del Piero o a qualche partecipante al Grande Fratello; gliele lascio volentieri.
Le cose che mi hanno sempre colpito sono due. La prima è che le posizioni che esprimeva erano assolutamente secondo la dottrina della Chiesa, eppure venivano salutate come “estremiste” dalla stampa, il che significa che sapeva dirle molto bene: si vedeva che era un gesuita. La seconda e più importante, anche perché credo che fosse da quella che discendeva la prima, è che applicava nella maggior scala possibile l’ammonimento di Gesù: è il sabato che è fatto per l’uomo, e non l’uomo per il sabato. La sua fede infatti partiva dalla considerazione della persona che deve essere alla base di tutto. I dogmi sono fondamentali per la fede cattolica: ma considerare solo i dogmi e dimenticarsi della misericordia di Dio, traducendo tutto in un computo automatico di peccati e pene, diventa la morte di Dio.
Sono convinto che rideva delle battute sul suo cognome; ma sono anche convinto che avrebbe perdonato tutti quelli che ora sembrano felici di sparlare di lui mostrando di “essere controcorrente”. Perdonati, perché non sanno quello che fanno.
Ultimo aggiornamento: 2012-08-31 17:56