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Funivia Rho-Pero/Linate

Su 02blog si parla di un progetto per costruire una funivia che faccia il percorso Rho-Fiera/Linate, passando per lo stadio, l’Arena e il Politecnico. Il tutto, come si può vedere nell’apposito sito, con dieci torri da 130 metri corrispondenti alle fermate e dieci tralicci aggiuntivi da soli 95 metri; il tutto con spiazzi eliportuali sopra le torri, giardini pensili, centri commerciali eccetera eccetera. Il tutto dovrebbe essere costruito per Expo2015, come «IL SIMBOLO, nell’inconscio collettivo, per la Nuova Milano dell’EXPO e del Futuro» oltre che «ad integrazione della rete servizi metropolitani»
L’articolista di 02blog si chiede se vale la pena un progetto del genere: a me però il tutto sembra tanto una presa per i fondell… pardon, una provocazione che fa il verso al progetto del tunnel Rho-Fiera/Linate, la cui utilità per i cittadini mi sembra in effetti leggermente minore della funivia. Voi che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2009-11-13 07:00

Via Martiri Oscuri

[situazione in via Martiri Oscuri] [situazione in via Martiri Oscuri] [situazione in via Martiri Oscuri] Ne avevo già parlato a suo tempo, ma è ora di ricordare di nuovo il tutto.
Via Martiri Oscuri è sconosciuta credo anche alla maggior parte di chi vive a Milano, anche per una sua sfortuna di base: è il capolinea di un tram, l’1, ma le velette del tram hanno indicato “Greco”, scritta tra l’altro fuorviante perché il quartiere di Greco è ben più in là. Questa breve strada si trova vicino ai binari che escono dalla Stazione Centrale, dove si sfrangiano verso le varie destinazioni; insomma, una vietta piuttosto periferica come tante. Il passaggio del tram però dà molte sollecitazioni al manto stradale, così lo scorso autunno l’hanno tutto rifatto, mettendoci un paio di mesi perché continuava a piovere. Qualcuno in Comune doveva però aver deciso che limitarsi ad asfaltare sarebbe stato stridente con l’aspetto della zona, così sono stati messi i cubetti di porfido. Poi saranno mancati i soldi, e così si è risparmiato sulla preparazione del battuto. Il risultato lo si può vedere da queste foto. Dopo nemmeno un anno, la strada è un patchwork di toppe di asfalto dove la situazione era troppo tragica per far finta di niente; guardando come sono posizionati i cubetti di porfido, vi lascio immaginare come fosse il resto. Ma nella zona in cui i tram si fermano al capolinea, anche dove il pavé è rimasto nominalmente al suo posto, è comunque assolutamente impossibile pedalare, visto che ci sono delle ondulazioni di un paio di centimetri di altezza. Chissà quanto hanno pagato per quei lavori.

Ultimo aggiornamento: 2009-09-28 07:00

Alla fine della Fiera

Per chi come me Milano la bazzicava per andare allo SMAU, la fermata a cui scendere era Amendola-Fiera. Già quando avevano aggiunto come sottotiolo alla fermata Lotto “Fiera2” io personalmente avevo dei grossi dubbi al riguardo.
Bene, sabato scorso sono sceso ad Amendola-Fiera e ho scoperto che con l’ultimo restyling il nome della stazione è rimasto solo Amendola. Niente da eccepire, visto che i vecchi padiglioni della Campionaria sono stati ormai buttati giù; potremmo al limite chiederci perché a Lotto è stato riassegnato il sottotitolo “Fieramilanocity”, visto che comunque i nuovi padiglioni cittadini nella zona dell’ex Portello non è che siano così vicini. Ma tant’è. Mi resta comunque una sensazione di tristezza.

Ultimo aggiornamento: 2009-09-25 08:00

tanto non serve studiare

Milano aveva sempre avuto una tradizione di autonomia. Lasciamo perdere che persino la messa la si fa diversa che dal resto del mondo cattolico: ma in genere la parola “municipale” e soprattutto “civico” sono spesso visibili andando in giro per la città – restando sulla religione, lo sapete che in via Torino c’è il Civico Tempio di San Sebastiano? – e portavano su di sé l’orgoglio della milanesità. Tanto per dire, la linea rossa della metropolitana, la prima in Italia, era stata autofinanziata dal Comune.
Poi siamo entrati nel ventunesimo secolo, e la prospettiva cambia completamente. L’assessore a Famiglia, Scuola e Politiche Sociali Mariolina Moioli ha infatti deciso di abbracciare completamente le scelte della sua corregionaria Maria Stella Gelmini, e ha così pensato bene, assieme alla sua sodale di lunga data Letizia Moratti, di eliminare uno zero: le 20 classi del civico liceo serale Gandhi sono rimaste 2. Il tutto naturalmente deciso di agosto, quando fa caldo e soprattutto non c’è nessuno a protestare. Peccato (per la Moioli e la Moratti) che le proteste siano immediatamente partite a settembre, con l’occupazione e le varie iniziative.
A chi pensasse che il Comune era obbligato per legge a questi tagli, spiego subito che è proprio falso: la legge vale ovviamente per le scuole statali, e non per quelle paritarie come appunto è la Gandhi. Aggiungo inotre una considerazione: un liceo serale non è certamente una scuola facile da frequentare, e chi ci va lo fa generalmente perché di giorno deve fare qualcos’altro (allenarsi perché è un atleta, lavorare perché la sua famiglia ha bisogno di un reddito…) ma allo stesso tempo pensa che sia anche importante studiare, e non solo per il pezzo di carta: altrimenti non avrebbe comunque scelto un liceo. Quando si pensa ai tagli da dover fare, si deve anche pensare a quello che sta dietro ai tagli stessi, cosa che mi sa non capiti più spesso… a meno che naturalmente non si ritenga inutile questo tipo di opportunità, perché tanto basta non studiare. Io sono notoriamente contrario alle petizioni online, come quella preparata dagli studenti; però invito i milanesi a recarsi in piazza 25 aprile a mettere il proprio autografo sulla petizione. Trovate più informazioni sul sito degli studenti, http://gandhi-in-rivolta.blogspot.com/
Un’ultima cosa, riallacciandomi a quanto scrivevo all’inizio. La giunta comunale milanese comprende anche la Lega, un partito che dell’autonomia ha fatto la propria ragion d’essere. Capisco la Moioli che in fin dei conti se non erro è di area cattolica di destra e potrà pensare che tutti questi studenti possano andare più proficuamente in qualche scuola religiosa; ma possibile che a nessun leghista milanese venga in mente che l’autonomia consiste anche in queste cose?

Ultimo aggiornamento: 2009-09-24 08:00

stingono le strisce

[strisce ex-blu] [strisce ex-blu] D’accordo (si fa per dire): nella zona sotto il mio ufficio hanno deciso di fare le strisce blu per guadagnare un po’ di soldi, facendo arrabbiare quelli che abitano in viale Monza perché loro non potranno parcheggiare aggratis sotto casa come quelli delle altre vie (poveretti, piangete un po’ per loro). Ma non è di quello che voglio parlarvi.
Io non so che vernice abbiano usato per le strisce, e soprattutto se arrivati verso il fondo di via Crespi l’avessero finita: comunque la settimana scorsa è piovuto e l’azzurro se n’è andato via in vari punti lasciando il preesistente bianco. Chissà se qualcuno farà un ricorso dopo aver preso una multa, quando la sosta a pagamento partirà ufficialmente!

Ultimo aggiornamento: 2009-09-23 07:00

Caos a san Fruttuoso

I lavori per l’interramento della SS36 fervono. Almeno immagino.
So solo dirvi che oggi alle 12:30 ero in viale delle Industrie a Monza e dovevo tornare a casa. Mi sono detto “beh, fare Sesto è un suicidio: prendiamo il peduncolo, usciamo in viale Brianza e immettiamoci nel toboga di Fulvio Testi. In fin dei conti è un chilometro e mezzo”. Entro, e mi trovo bloccato già nello svincolo. Riesco a fatica a fare qualche centinaio di metri, e scopro il problema: è tutta coda di gente, soprattutto camion, che vuole uscire a San Fruttuoso.
Non oso pensare a chi deve farsi quella strada tutte le mattine e tutte le sere.

Ultimo aggiornamento: 2009-09-18 14:23

Il buco di Gioia

C’era una volta il Bosco di Gioia, quello che era stato dato in eredità all’Ospedale Maggiore “per lenire le sofferenze dell’umanità“; e infatti ci hanno costruito l’Altra Sede della Regione Lombardia, il falansterio voluto da Formigoni per aumentare il numero di Madunine sui tetti milanesi. Ma oggi voglio parlare di qualcosa di molto più banale.
Il primo settembre si è aperto un buchetto nell’asfalto all’angolo tra via Melchiorre Gioia e Viale della Liberazione, a un duecento metri dall’ex Bosco di Gioia e soprattutto nel pieno della (s)qualificazione edilizia della cosiddetta Porta Nuova, che sarebbe dovuta essere la nuova città della Moda ma credo rimarrà una serie di palazzoni di uffici semivuoti. E cosa volete che sia un buco nell’asfalto, mi direte? a Milano ce ne sono di nuovi tutti i giorni, qualche mese fa ce n’era uno ben peggiore dietro via Bolzano. Peccato che questo buchetto sia proprio sopra la parte interrata del canale della Martesana, e qualcuno tema che visti tutti i lavori intorno non ci voglia nulla a fare una vera voragine. Così sono dieci giorni che per non sapere né leggere né scrivere hanno transennato quel tratto di strada, lasciando l’accesso solo alle biciclette (cosa di cui motorini scooter moto se ne fregano bellamente, inutile dirlo).
Oggi leggo che l’assessore ai Lavori Pubblici ha comunicato «Me ne sto occupando personalmente»: non nel senso che sta tappando il buco lui, ma che «è emersa l’opportunità di estendere l’intervento di riparazione a un’area più vasta, in modo tale da trasformare un’opera di manutenzione in un lavoro accurato che porterà alla città benefici duraturi». Ora, a parte che quando sento la parola “opportunità” io mi preoccupo sempre, tremo al pensiero del “lavoro accurato”: non solo per i tempi necessari, ma proprio per la qualità del lavoro. Ricordatemi che prima o poi devo raccontarvi la storia del capolinea dell’1 in via Martiri Oscuri.

Ultimo aggiornamento: 2009-09-11 11:49

troppi nati?

Il dorso milanese del Corsera racconta di come alla Mangiagalli ieri ci siano state trenta nascite, record assoluto per lo storico ospedale milanese. Vabbè, i record sono fatti per essere battuti, e si sa che la media è la media, ma lascia spazio ai valori estremi.
Però l’articolo afferma anche che «Nei mesi di luglio e ago­sto sono venuti al mondo, in­fatti, 150 bambini in meno ri­spetto allo stesso periodo del­l’anno scorso», dando la colpa alla crisi economica che toglie la voglia di fare bambini (ma aggiungendo che il ponte di Sant’Ambroeus sarebbe stata un’eccezione… dev’essere proprio dura dover riempire tutti i santi giorni le pagine di un giornale; tra l’altro questa notizia è in prima pagina sul cartaceo).
Considerando che la mattina del 21 agosto, mentre Anna si stava riavendo dall’emorragia per il suo cesareo, c’erano ben sette mamme sulle barelle in corridoio della sala parto, perché le stanze erano tutte piene; e considerando anche che secondo o l’articolista o gli intervistati agosto era stato un mese tranquillo, non è che a qualcuno venga in mente che la Mangiagalli è *leggermente* sottodimensionata? (comunque ieri sera mi sono stupito che davanti alla sala parto non ci fosse nessuno :-) )

Ultimo aggiornamento: 2009-09-10 13:40