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errori di valutazione

Era due settimane che riuscivo a dribblare la pioggia e andare comunque a lavorare in bicicletta, ma stamattina non ce l’ho proprio fatta. Uscito di casa, ho visto passarmi davanti una 86 e ho deciso di prenderla. Risultato: (executive summary) 52 minuti per andare in ufficio, mentre a piedi ce ne metterei 40.
L’86 non fa un percorso da A a B, ma una buona approssimazione di una curva di Peano, con una serie di convoluzioni in parte dovute alla viabilità di Milano nord bloccata da non so quante linee ferroviarie su più livelli, in parte alle vie della zona che sono ancora quelle dei paesini inglobati alla metropoli negli anni 1920, e in parte alle scelte di ATM di “servire il territorio”. I primi due punti sono poi in comune con tutti gli automobilisti, il che significa trovarsi completamente bloccati per un bel pezzo.
L’unico punto a favore è che il bus era così vuoto (probabilmente perché sostanzialmente inutile…) che mi sono seduto e mi sono messo a scrivere :-)

Ultimo aggiornamento: 2010-05-12 10:30

usciti dalle fogne

Stamattina, mentre sprezzante delle previsioni meteorologiche pedalavo verso l’ufficio, mi sono trovato impantanato nella melma nella zona tra largo Desio, piazza Caserta e piazzale Istria. A giudicare dal dispiegamento dei mezzi AMSA, dev’essere scoppiata qualche fogna.
Aggiornamento: (10:30) MilanoToday dice qualcosina in più.

Ultimo aggiornamento: 2010-05-03 09:39

Dopo gli scontri, il nulla

Sono appena tornato dall’aver preso una yufka dal solito kebabbaro, che si trova in via Padova proprio dove avete visto le foto degli incidenti di sabato.
In genere il posto è sempre pieno, oggi non c’era praticamente nessuno; e non credo fosse a causa della pioggerella.
(ah, sul vetro del negozio c’era attaccato un pezzo di carta con disegnata una bandierina “Riprendiamoci Milano” :-) )
((ah, alle 16:30 ci sarà un presidio o qualcosa del genere di Sinistra Ecologia e Libertà in via Padova angolo via Predabissi – non dite che non vi ho avvisati))
Aggiornamento: (18 febbraio) sono passato davanti al presidio ieri verso le 17:15. Venticinque persone da un lato della strada, una dozzina di poliziotti dall’altro.

Ultimo aggiornamento: 2010-02-17 13:54

tagliare i tram: ATM ci ritenta

Leggo da Repubblica che con la consueta fanfara l’ATM ripropone per l’ennesima volta la sua ricetta per migliorare il traffico dei mezzi pubblici milanesi: da prima dell’estate si inizierà a tagliare i percorsi dei tram da 35 metri, che «interromperanno la corsa ai margini della Cerchia dei Bastioni per essere sostituiti con viaggi in metropolitana, bus ecologici o altri tram più piccoli.»
Il tutto naturalmente perché «Queste iniziative sono indispensabili per garantire la fluidità e la regolarità del servizio», come Elio Catania proclama urbi et orbi.
Traduzione in italiano: visto che i tram lunghi in centro fanno ingorghi, togliamo i tram dal centro così gli automobilisti potranno finalmente muoversi. È chiaro che un simile progetto è stato studiato da gente che in tram non ci va: ditemi voi quanto una persona che va in centro è invogliata a scendere dal tram per prenderne un altro, allungando il tempo di percorrenza. Notate che il problema dei ritardi dei passaggi non c’entra nulla: sicuramente se un tram, come adesso il 3, attraversa tutta la città i tempi di percorrenza sono più aleatori, ma basterebbe fare in modo che le auto non possano attraversare il centro e la fluidità aumenterebbe subito. (Ci avevano anche tentato di farlo, dividendo la cerchia dei Navigli in spicchi. Chissà perché hanno poi eliminato il tutto)

Ultimo aggiornamento: 2010-02-03 11:43

blocco auto: la solita efficienza milanese

Con grande fanfara, la troika Moratti-Formigoni-Podestà ha annunciato che a Milano domenica dalle 10 alle 18 non si circolerà a meno che non si abbia un’auto “a impatto zero” (elettrica, metano o gpl). Vi lascio immaginare la mia gioia, visto che domenica ho il battesimo dei gemelli, ma il problema non è quello.
A questo momento, il sito del comune di Milano non riporta il testo della delibera. Il call center non sa dire nulla di più del titolone. E la cosa diventa importante per me, visto che ATM dice «Da ricordare la possibilità di utilizzare i parcheggi di corrispondenza con la rete metropolitana che consentono di arrivare al confine con l’area comunale e procedere con i mezzi pubblici.» e la strada per raggiungere uno dei parcheggi di corrispondenza (Maciachini) passa a duecento metri da casa nostra. Chissà se mai lo saprò.
Interessante notare invece come la milanesità si appalesa: da lunedì verrà tolta l’esenzione per i diesel euro 4 senza filtro antiparticolato (e non a tutte le euro 4 come continua a dire Radio Popolare…) che così dovranno pagare cinque euro per entrare nell’area Ecopass fino a quando i valori del PM10 saranno scesi per tre giorni sotto il limite. È chiaro a tutti che le due cose sono tra loro praticamente scorrelate, ma volete mettere la possibilità di farsi un po’ di soldini con la scusa della difesa dell’ambiente? Solo che sono dei pavidi: io avrei fatto davvero pagare anche le auto a benzina :-)
Aggiornamento: (h16:45) Il sito del comune continua a non mettere la delibera. Al callcenter ATM c’era una signora con leggero accento sudamericano che mi ha detto (in perfetto italiano, la nota sull’accento è solo di colore) che per quanto ne sapeva lei i parcheggi erano solo quelli proprio al confine, e mi ha consigliato di chiamare il numero verde dei vigili urbani, che ovviamente è sempre occupato.

Ultimo aggiornamento: 2019-12-20 12:57

«getto pericoloso di cose in luogo pubblico»

Sempre per quanto riguarda l’inquinamento milanese, il Corsera titola “Smog, indagato anche Penati”. Immagino che il terzismo del quotidiano di via Solferino preferisca non mettere i nomi di Formigoni, Moratti e Podestà – tutti nel registro degli indagati – se non nell’occhiello dell’articolo; per quanto l’ex venditore di polizze Unipol sia a mio giudizio impresentabile, non credo sia giusto dargli la colpa anche dello smog. La Provincia aveva persino dato un contributo per abbassare i costi degli abbonamenti settimanali dei mezzi…
Ma la cosa divertente di questa inchiesta è senza dubbio il reato che viene contestato agli amministratori presenti e passati: «getto pericoloso di cose in luogo pubblico». Supponiamo pure che il PM10 possa essere considerato “una cosa”. A questo punto però tutte le volte che ciascuno di noi va in auto dovrebbe essere inquisito per lo stesso motivo, no? Possibile che non siano riusciti a trovare un capo di accusa un minimo meno ridicolo?
Aggiornamento: (14:40) come mi si fa notare nei commenti, il Corsera aveva già titolato sugli avvisi di garanzia agli attuali amministratori milanesi e lombardi, quindi il titolo del giornale è assolutamente corretto.

Ultimo aggiornamento: 2010-01-26 14:16

altro che asintoti

Per una volta non è stato l’Eterno Vicesindaco a parlare, ma l’assessore all’Ambiente Paolo Massari. Quando gli hanno fatto notare come a Milano questo gennaio in ventiquattro giorni ce ne sono stati quattordici di sforamento dei limiti per lo smog, la sua risposta è stata «Dal ’79 ad oggi non c’è stato un solo anno in cui lo smog sia peggiorato, anzi la situazione è migliorata.»
Mi piacerebbe avere un link ai dati effettivi, visto che trentun anni consecutivi di non peggioramento sono una striscia incredibile, ma voglio dar credito al signor Massari. Il guaio è che se con trentun anni consecutivi di non peggioramento siamo a un risultato oggettivamente scadente, significa che c’è uno zoccolo duro ineliminabile con i sistemi attuali; insomma quello che in matematica si chiama asintoto (orizzontale). Quella che dovrebbe essere l’ovvia conseguenza è che quindi occore davvero fare qualcosa di nuovo. Non è detto che il blocco delle auto servirebbe davvero, intendiamoci: io credo di sì ma non ne ho assolutamente la certezza. Però, ribadisco, qualcosa di nuovo bisogna farlo. Glielo dite voi all’assessore? (L’Eterno Vicesindaco ha già detto che ci penserà lui… ad aprile, però. Cosa sono tre mesi di fronte all’eternità?)

Ultimo aggiornamento: 2010-01-26 10:47

Burocrazia funzionante!

Stamattina sono passato al Catasto milanese in via Manin per vedere se erano state fatte le correzioni di proprietà dei box che ho ancora a Torino (Sì, si può fare una visura presso un qualunque catasto italiano per un immobile in una qualunque provincia italiana; esistono le connessioni in rete. E sì, le modifiche erano state fatte). Sono arrivato in via Manin qualche minuto dopo le 9, mi sono fatto dare il modulo da compilare, e quando avevo finito di scrivere i dati era già il mio turno.
Ringalluzzito dall’imprevisto successo (ero abituato a quello che mi capitava a Torino…) ho pensato che avrei potuto anche andare in via Larga a fare il cambiamento di residenza. Lì ho avuto qualche problema in più: sono arrivato, ho preso il mio modulo col numeretto per la fila, l’ho compilato, sono andato nel salone centrale… e ho scoperto che erano già arrivati a quattro persone dopo di me. In effetti sul numeretto c’era anche scritto “persone in coda: 1”. Preso un altro numero sono subito passato dall’impiegata, dove ho scoperto che essendo un cambio di residenza familiare potevo farlo anche per mia moglie (cui ho telefonato per farmi dare il numero di patente… col cambio di residenza puoi anche farti mandare automaticamente il talloncino da attaccare alla patente), oltre per i due giovini di cui io, in qualità di padre completamente snaturato, mi ero completamente dimenticato. Reinforcata la mia fida bicicletta, alle 10 ero in ufficio.
Non ci vuole molto per farmi iniziare bene la giornata :-)

Ultimo aggiornamento: 2010-01-12 11:17