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Trenitalia: sito nuovo, trucchi usuali

Tra qualche settimana devo andare a Torino con il cappellino Wikimedia Italia. Ho pensato “prenotiamo ora il biglietto, magari spendo meno”. In effetti il nuovo sito Trenitalia mi mostrava un bellissimo Frecciarossa con tariffa mini a 9 euro, meno che il regionale. Bene, dico, faccio la transazione via carta di credito: peccato che mi si pianti il sito per le “transazioni business”. Riapro il sito, e come nelle migliori tradizioni il biglietto a nove euro non c’è più. Amen, lo compro a 19 euro, e casualmente la transazione questa volta funziona.
Però ci sono due cose che non ho capito: perché il sito è tutto in inglese, e perché l’inglese del sito è stato scritto da uno che evidentemente l’inglese non lo sa. Lo so, dovrei ritenermi fortunato di averlo avuto, il biglietto.
(ah, vabbè: se proprio la devo dire tutta non mi è stato possibile acquistare un biglietto volgare per il ritorno, visto che i regionali ancorché veloci non sono considerati: ma quello è praticamente ovvio)

Ultimo aggiornamento: 2012-02-22 17:15

non che tu sia messo così bene

[NOTA: questo post contiene termini non adatti ai minorenni]
Stasera mi è arrivato un “invito” da LinkedIn con questo testo:

maurizio,
Oddio sembri uno zombie|, telecozz dipendente ergum morto vivente …
-Fabio D.E.

(per la cronaca, questo è il suo profilo; otto giorni fa ha anche cambiato numero di telefono, stranamente indicandone uno italiano)
Io ho parecchi fan, e la cosa non avrebbe certo meritato che io perdessi tempo a segnalarvela… se non fosse che il 7 gennaio mi aveva spedito – sempre via LinkedIn – un’altra “richiesta di amicizia” del seguente tenore:

Sei “quadro” ? ..ergo.. appeso al muro con chiodi a mani e piedi, proprio come un cristo in croce, magari con tanto di cornice. Hai scritto “quadro” in telecozz, per scriverlo in prima parola lo reputi addirittura importante, al resto del MONDO VERO cosa CAZZO puo’ interessare, idiota?
Fabio D.E.

Bisogna dire che in queste tre settimane il tono si è sicuramente addolcito, e andando avanti così verso aprile-maggio verrà a baciarmi sulla bocca: certo però che se non ti chiami Wowbagger the Infinitely Prolonged forse dovresti tenerti una lista di chi hai già insultato, per evitare spiacevoli doppioni…
Aggiornamento: (12 marzo) stavolta ha provato a scrivermi direttamente sull’email aziendale.

Ultimo aggiornamento: 2012-01-27 22:29

sentire i terremoti

Non ho sentito il terremoto di stamattina: stavo pedalando verso l’ufficio e i miei pensieri si concentravano sul non essere investito da nessuno. Non ho nemmeno sentito il terremoto di stanotte, che però aveva epicentro nel veronese… e infatti Anna che è lì per lavoro mi ha detto che lei invece l’aveva sentito bene. Quello che posso dire è che io stanotte mi sono svegliato intorno all’una perché Cecilia si lamentava: mi sono alzato, le ho dato un po’ di camomilla, lei ha continuato a lamentarsi e io ho mentalmente commentato “lamentati pure, che io intanto torno a letto!”.
Mi piacerebbe dire che Cecilia si è svegliata per il terremoto, ma la scossa è stata alle 0:54 e io mi sono alzato all’1:15. Quindi o ci sono voluti venti minuti perché io mi accorgessi di qualcosa – non impossibile, intendiamoci, ma poco probabile – oppure le due cose sono scorrelate.
Ah: gatte non pervenute. Avranno pensato che è comunque meglio un terremoto che i due duenni.

Ultimo aggiornamento: 2012-01-25 13:50

Pedala che ti scaldi

Non so se è la mancanza di abitudine (quindici anni fa pedalavo con -5 gradi) o la vecchiaia che avanza, ma stamattina avevo le guance congelate mentre andavo in ufficio. D’altra parte adesso il termometro fuori dall’ufficio segna -1,3 gradi…)
In compenso stamattina ho visto molti più ciclisti del solito. Siamo abbastanza lontani dall’Area C per immaginare che non l’hanno fatto per evitare di pagare i 5 euro :-)

Ultimo aggiornamento: 2012-01-16 11:15

Non sono nato!

[nati e morti] Come forse sapete, la Stampa ha online tutto il suo archivio storico, molto utile per le curiosità che possono venire in mente. L’altra settimana, mentre ero bloccato a casa malato, mi sono ricordato che quando ero piccolo il quotidiano pubblicava i nomi dei nati e dei morti a Torino, presi dagli archivi dello Stato Civile. Che bello, ho pensato, andiamo a vedere la prima citazione pubblica del mio nome! Sono infatti nato al Sant’Anna, il posto standard per i torinesi, e ivi battezzato il giorno dopo.
Detto fatto, consulto il numero del martedì successivo. Negli “echi di cronaca” scopro come un’azienda che non mi ricordo vuole molto bene ai dipendenti Sip e ha preparato una dimostrazione dei suoi prodotti “espressamente per loro”; nella pagina degli spettacoli leggo con titolo a sei colonne che Rita Pavone (anzi suo padre, lei aveva 17 anni) e Teddy Reno sono andati a sporgere querela contro il settimanale romano che ha scritto che i due avevano una relazione – notevoli le dichiarazioni del trio; Infine trovo la pagina con la lista dei nati il mio stesso giorno. Io non ci sono.
Sono passato a vedere le liste dei due giorni successivi, per vedere se magari c’era qualche ritardo: nulla. Tra l’altro, un mio compagno delle elementari è nato due giorni dopo di me: non c’era neppure lui. Che sarà successo? Qualcuno in seguito ha creato dati falsi per me e l’ha fatto così bene che la mia carta d’identità li riporta senza problemi? Io sono in realtà un ricercatore per la Hitchhiker’s Guide to the Galaxy? L’anonimo redattore che tutti i giorni era costretto a compliare la lista assemblava nomi e cognomi a caso, immaginando che tanto nessuno avrebbe mai verificato i nomi? Questo sì che è un mistero!
(Per chi si preoccupasse: a dire il vero ho anche trovato una copia dell’estratto del mio atto di nascita, insomma chi ha seminato le prove della mia esistenza l’ha fatto bene…)
Aggiornamento: (17 gennaio) Mi han fatto notare che sono presente tra i nati del 13 maggio (come pubblicato il 15). Insomma sono stato ringiovanito di otto giorni…

Ultimo aggiornamento: 2012-01-16 07:00

Alzheimer combinatorio

La scorsa settimana, mentre ero a Chiavari, mi sono fermato a un bancomat per fare un prelievo. Ho digitato il codice, ed è apparsa la scritta “codice errato”. Ho ridigitato, molto più attentamente, il codice: mi è apparsa la scritta “codice errato”. Ho ritirato la tessera prima che mi venisse inghiottita, e ho cercato di capire cosa fosse successo. Io non ho scritto il mio codice bancomat da nessuna parte, sono un pazzo: lo ricordo a memoria, e pensavo di ricordarlo con il movimento delle dita sulla tastiera. Invece no, a quanto pare. Il mio codice è della forma aabcb: io ho digitato per due volte bbaca. Il giorno dopo me ne sono sincerato pagando a un POS (per la serie: un conto è avere la carta bloccata, altra cosa è averla bloccata e tenuta nelle fauci di un bancomat…). Mi devo preoccupare molto oppure moltissimo?

Ultimo aggiornamento: 2012-01-06 07:00

Natale

stamattina sono uscito per andare a lavorare e c’era meno della metà del solito traffico. Sicuramente qualcosa ha fatto la chiusura delle scuole, ma sono uscito alle 9:05 quando immagino che gli studenti siano già in aula… Diciamo che questo è stato il regalo di Natale che ho preferito.
Quest’anno sono davvero alla frutta, e credo che lo si veda anche dal poco che scrivo: a parte il lavoro (mi tocca anche questo…) i duenni mi prosciugano le forze sia quando rientro a casa che la notte non permettendomi di una dormita tirata – e quando non sono loro ci sono le gatte che raspano, o Anna che urla alle gatte che raspano. Spero tanto di recuperare un po’ di forze, ma non ne sono molto convinto :-(
(no, non ho in progetto nuovi libri, non preoccupatevi)

Ultimo aggiornamento: 2011-12-23 10:03

Voices

Oggi è ufficialmente partito Voices, il nuovo corporate blog di Telecom Italia. Come qualcuno di voi avrà magari immaginato, ci scrivo anch’io (senza alcuna autorizzazione formale del mio capo… applico un “don’t ask, don’t tell” personale su queste cose).
Voices nasce con uno scopo strano. La considerazione di base degli amici di Comunicazione Esterna che l’hanno voluto è semplice: tra le 50000 persone che lavorano in Telecom, non foss’altro che per ragioni statistiche, ce ne sono parecchie che eccellono in vari campi, non necessariamente legati al loro lavoro :-), e hanno più o meno notorietà in rete. éerché non farli parlare su temi reali in modo serio, sotto il cappello di Telecom Italia ma senza i vincoli aziendali classici? [*] Se fossimo all’estero credo che questa idea di contaminazione sarebbe molto apprezzata: qui da noi temo che da un lato si rischia di trovarsi solo commenti contro Telecom (ecco, magari metteteli qua, tanto neppure su Voices verrebbero comunque passati a Quelli Che Contano Davvero) e dall’altro nessuno avrà magari voglia di portare seriamente avanti le discussioni con noi – ma questo capita fin troppo spesso in rete. Però è anche vero che se non si prova a fare qualcosa non si può mai sapere cosa potrà succedere: e noi ci vogliamo appunto provare, anche se siamo sotto Natale.
Avete voglia di darci un po’ di fiducia e seguirci?
[*] occhei, come su Eraclito bisogna sempre cliccare sulle caselle di accettazione dei termini di servizio. Io avrei trovato piu semplice fare una registrazione una volta per tutte, ma capisco i maldipancia degli avvocati Telecom.

Ultimo aggiornamento: 2011-12-21 17:18