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mi assomiglio?

Se siete tra i miei ventun affezionati lettori, ricorderete che due anni fa ho pubblicato un libro per Vallardi, Matematica in relax. È però meno probabile che sappiate che esiste un sito, Cado in piedi, che raccoglie contributi dei vari autori del gruppo editoriale Mauri Spagnol, quorum ego. Almeno nel mio caso quello che trovate non sono contributi appositi: vengono ripresi i post più interessanti che scrivo per il Post, ovviamente dopo aver chiesto preventivamente il consenso.
Beh, questa è la mia pagina autore, che come tutte le altre presenta un disegno della faccia dell’autore stesso, in questo caso pertanto io. Quello che mi chiedo è: mi vedete davvero così?

Ultimo aggiornamento: 2013-01-24 07:00

Ho fatto carriera

Quasi due anni fa mi autonominai portavoce/addetto stampa (“pro tempore” e a titolo gratuito) di Wikimedia Italia. La ragione era molto semplice: ogni tanto, almeno in linea di principio, occorreva che qualcuno scrivesse ai giornali per indicare le castronerie informazioni non proprio corrette su Wikipedia e affini. Ora, io non ho certo studiato da addetto stampa né l’avevo mai fatto, però almeno su Wikipedia ne so abbastanza e sono anche in grado di scrivere in italiano. Insomma, la situazione si è più o meno cristallizzata: chi si ricorda il wikisciopero di ottobre 2011 sa che io sono sopravvissuto a una serie di interviste di tutti i tipi (e vi siete persi quelle che non sono mai state pubblicate, una per il New York Times e una televisiva per un canale francese), ma bisogna dire che i miei comunicati stampa sono sempre caduti nel vuoto.
Ieri pomeriggio la Capa mi scrive, dicendomi “domani viene ufficialmente lanciato Wikivoyage. Fai un comunicato?” Io non le dico che ero convinto fosse già partito da due mesi, e mi limito a rispondere “la Wikimedia Foundation ha mica preparato qualcosa?” al che mi viene spedito il comunicato ufficiale (con embargo fino a oggi pomeriggio). Prendo, traduco – ah, Google Translate fa un lavoro quasi sufficiente per i comunicati stampa. Devono essere scritti con una sintassi e semantica davvero standard! – chiedo ai wikiviaggiatori se vogliono aggiungere qualcosa, visto che mi lasciano mano libera aggiungo due righe mie, e ieri sera spedisco il tutto alla lista dei contatti.
Beh, stasera mi ritrovo su repubblica.it, addirittura puntato dalla home page. Sono soddisfazioni, no?

Ultimo aggiornamento: 2013-01-15 20:37

Spammarketing

I miei ventun lettori sanno bene che in questi decenni io di cose ne ho prodotte parecchie: più o meno pregevoli, ma comunque di qualità direi almeno accettabile, rispetto a quelle che si vedono in giro. I ventun lettori di cui sopra sanno anche che non è che mi sia messo a spammarli chissà quanto. Tanto per dire, quando ho pubblicato il libro ho preparato un blog apposta per non appestare questo; se creo una pagina facebook non mando a cani e porci l’avviso; le volte che mi capita di segnalare un mio post da qualche parte, aggiungo al link un paio di righe come executive summary in modo che nessuno rischi di cliccarci su; persino su Google+ o posto cose pubbliche – per cui non arriva quindi una notifica – oppure nel caso di cose prettamente matematiche le invio solo all’acconcia cerchia, risparmiando gli altri. Il tutto perché io non sopporto lo spam, e quindi non voglio generarne.
Poi però vedo gente che retwitta compulsivamente qualunque cosa abbia il loro nome sopra, siti che rimandano più volte i loro post sperando di beccare qualcuno che non si è accorto di essere già passato di là, richieste di farmi piacere le più bieche “creazioni dell’ingegno”; e mi domando perché io non solo non riesco a vendermi ma trovi la cosa anche un po’ ripugnante. (Ma più che altro mi chiedo che cosa io debba fare con questo tipo di spammatori :-) )

Ultimo aggiornamento: 2013-01-09 11:56

Consigliatori di libri su Rieduchescional Channel

La scorsa settimana ho postato la recensione di un libro di Imre Toth. Di questo libro Amazon l’anno scorso aveva tre copie nella vecchia edizione hardback, e le lasciava come remainders a metà prezzo. Una copia la comprai allora, e gliene rimasero due per un anno… fino alla settimana scorsa. Ieri ho dato un’occhiata alla classifica dei libri più venduti, e ho scoperto che non ce ne sono più: insomma con ogni probabilità due persone hanno scelto di comprarselo grazie alla mia recensione.
Dovrei spiegarlo agli editori :-)

Ultimo aggiornamento: 2012-12-17 14:55

leader o riferimento?

Uno dei riti immarcescibili delle grandi aziende è la valutazione delle prestazioni dei lavoratori. Una cosa che serve a ben poco, considerando che per essere licenziati bisogna mettersi davvero d’impegno, e che la probabilità di vedere aumenti di stipendio è ormai pari a quella di trovare un grattaevinci da centomila euro (o quanto sia il premio “grande”: non sono mai riuscito a capire la logica delle lotterie istantanee).
Vabbè: quest’anno, tanto per cambiare, mi è stato segnalato che io non ho sufficiente leadership, cosa sulla quale del resto concordo perfettamente: insomma nulla di nuovo sotto il sole. Poi però ci ho pensato su un po’, e sono finalmente riuscito a focalizzare un pensiero che in qualche modo mi girava da un bel pezzo per la testa. Io sono probabilmente un punto di riferimento (Edoardo Bennato avrebbe detto “il faro illuminante”…) per un certo qual numero di persone; e per altre persone sono comunque un benchmark, nel senso che generalmente non accettano le mie conclusioni ma sono comunque interessati a come presento i miei argomenti. (Nota: generalmente le persone intelligenti apprezzano chi non la pensa come loro, perché hanno la possibilità di affinare i propri punti di vista). Tutto questo, per quanto mi riguarda, è abbastanza naturale: sono uno abituato ad andare avanti per la propria strada senza preoccuparsi molto del consenso, con gli anni ho anche appreso in un modo o nell’altro i rudimenti pratici della retorica, e la cosa mi sta più che bene.
Però proprio queste mie caratteristiche mi rendono geneticamente incapace a essere un leader. Mi manca il carisma, o se preferite la capacità di trascinare i recalcitranti; mi manca la dialettica della mediazione, non tanto tra le mie istanze e le altrui quanto tra due gruppi di opinione diversi; e soprattutto mi manca la voglia di provare a fare tutto questo. Se mi frequentate virtualmente da un po’ di tempo sapete che quando io faccio qualcosa non vado a spammarlo in giro: se lo scrivo una volta è tanto, perché altrimenti mi sembra di rompere le palle ai lettori. Ma è così un male? perché mai da grande dovrei fare il leader?

Ultimo aggiornamento: 2012-12-11 12:15

Buttare via libri

Dovrei eliminare un po’ di libri dalle mie librerie per fare spazio ad altri. Non ce la faccio: lasciamo stare quelli matematici che sono intoccabili, ma anche sugli altri faccio una fatica enorme a scegliere qualcuno che sicuramente non leggerò più, magari non mi è nemmeno piaciuto troppo, ma “non si sa mai”. Non credo funzionerebbe nemmeno averne una versione elettronica (anche se non ci ho provato): mi sa che sia proprio feticcismo. Capita lo stesso anche a voi?
(alla fine sono arrivato a 25 cm di roba. Un risultatone)

Ultimo aggiornamento: 2012-12-09 11:05

ben mi sta

ho voluto aspettare la pausa pranzo per andare a cercare il pc in offerta speciale. Era già più che finito (anche perché ne avevano 3, diciamocelo). Domani con la macchina fotografica non mi fregano.

Ultimo aggiornamento: 2012-12-05 19:21

ladri in casa – 2

visto che non ho voglia di rispondere a tutti, spiego meglio cosa è successo.
Stanotte, poco dopo le 2, Anna e io ci svegliamo sentendo un rumore come di un coltello caduto per terra. Ci alziamo, accendiamo un po’ di luci in soggiorno e cucina, non troviamo niente e torniamo a dormire. Stamattina alle 7 ci svegliamo e troviamo porta e finestre aperte, e non troviamo un bel po’ di roba, che in parte era poi sul pianerottolo e a pian terreno vicino al locale spazzatura.
Il ladro ha bucato gli stipiti delle finestre (ah, siamo al quinto piano): con la prima non c’era riuscito, con la seconda invece ha fatto cadere il coprimaniglia (il rumore che abbiamo sentito). È rimasto sul balcone (che sangue freddo…) finché non siamo tornati a dormire, poi è entrato, ha preso la borsa di Anna, il marsupio mio e ha tirato fuori tutti i soldi (compresi i miei “fondi neri” che sono ben nascosti – ma non documenti e tessere), la mia macchina fotografica e il mio Zaurus che erano nel marsupio, il telefonino di Anna, il suo netbook (compresa di chiavetta internet) e il nostro portatile che era al piano di sopra e che era l’unico oggetto effettivamente di qualche valore avendolo acquistato a maggio. Non hanno preso la tv, non hanno preso l’iPad di Anna visto che per fortuna era in carica in camera nostra dove non sono entrati. I bimbi non si sono accorti di nulla.
Ora, a parte il danno economico, io per esempio non so assolutamente come rimpiazzare lo Zaurus, che aveva l’enorme vantaggio di avere una vera tastiera e un sistema linux, oltre a una quantità di dati di cui non ho backup (nel senso che il backup ce l’avevo, sì, ma sulla SD dello Zaurus stesso). Il grande vantaggio del cloud computing è che sia io che Anna abbiamo i dati di lavoro backuppati, invece. Non aggiungo nulla perché non ne ho voglia.

Ultimo aggiornamento: 2012-11-27 11:13