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Informatica dilettevole e curiosa

Io ve lo dico adesso, così non potete dire che non lo sapevate. Mercoledì 29 alle 16 sarò a Informatica qui a Milano (in via Comelico) a tenere un seminario dal titolo come questo titolo. Il seminario è pubblico: sapevatelo :-)
Aggiornamento: le slide annotate del seminario le trovate qui.

Ultimo aggiornamento: 2013-05-20 07:00

una storiella

Ora vi racconto una storiella.
C’era una volta un certo Gino Cerutti, tipicamente noto solo ai suoi amici del bar sotto casa (a Milano, in zona Giambellino), che inopinatamente entrò in consiglio regionale lombardo, causa dimissioni di chi era davanti a lui in lista ed era stato eletto. Il consiglier Cerutti si affrettò a presentare un’interpellanza consiliare, chiedendo se il Pirellone intendesse prendere una qualche azione per verificare l’eventuale presenza di rettiliani intrufolatisi nel territorio regionale con non meglio identificati fini. L’interpellanza fu rapidamente archiviata, ma qualcuno ne parlò su Twitter e sbertucciò il consiglier Cerutti, che rispose ben più che per le rime, forse pensando di essere tra gli amici del bar. La nota testata Becero e il superblog Rovistando ripigliarono la diatriba in rete, nel loro solito modo. Qualcuno aggiornò poi la voce a lui dedicata su Wikipedia: essendo quella polemica la cosa per cui era maggiormente noto, e poiché probabilmente il tipo non era un suo sfegatato fan, ci andò giù un po’ pesante.
Il consiglier Cerutti non fu affatto felice della cosa, e dopo qualche tentativo di cancellare le frasi – prontamente rimesse in linea da altri wikipediani – iniziò a far scrivere dal suo avvocato a tutto ciò che poteva avere una sia pur tenue affinità con Wikipedia, a partire dalla Wikimedia Foundation in giù. I risultati formali di questa offensiva furono nulli; intanto però gli anticorpi wikipediani erano entrati in funzione e il testo della voce risultava più neutro. Malauguratamente per il consiglier Cerutti i collegamenti agli articoli di Becero e Rovistando continuavano a essere presenti insieme alle fonti. Non è dato di sapere se il consiglier Cerutti abbia querelato gli autori dei due articoli (nel qual caso probabilmente i collegamenti verrebbero oscurati, spiegandone il motivo, fino a che la vicenda giudiziaria non giungesse a termine). Quello che è dato sapere è che mi ha scritto che intende procedere contro di me in quanto rappresentante italiano di Wikipedia.
Inutile aggiungere che – tranne per la parte che riguarda me – fatti e personaggi di questa storiella sono completamente inventati. Un po’ più utile forse segnalare che la voce su Gino Cerutti è liberamente modificabile da chiunque, e che io non ho mai apportato alcuna modifica ad essa. Ricordatevi di portarmi le arance a tempo debito, e abbiate pazienza se questo post non è commentabile.

Ultimo aggiornamento: 2013-05-09 07:00

il giorno che conobbi Andreotti

Che Giulio Andreotti fosse molto malato da un bel po’ era noto a chiunque avesse un minimo di attenzione. Dopo il congelamento in diretta televisiva non solo non era più apparso in televisione, ma anche le interviste sui giornali erano cessate: arrivava giusto qualche articolo in occasione del suo compleanno. La prova del nove è stata non vederlo votare per il presidente della Repubblica. (Già che ci siamo: anche Ciampi dev’essere più di là che di qua, per la stessa ragione).
Torniamo indietro di quasi vent’anni. Doveva essere il settembre 1995: una mia collega e amica romana si sposava, e io ero invitato al matrimonio, e già che c’ero facevo l’organista. La chiesa aveva una conformazione un po’ strana: per la precisione la console dell’organo era in una saletta separata dalla navata principale. Potevo vedere il celebrante, il gruppetto con le chitarre che era vicino all’altare, gli sposi :-), ma non i partecipanti alla funzione. Io non sono capace a starmene fermo: così, nei momenti in cui non mi toccava suonare, mi alzavo a sgranchire le gambe. A un certo punto, un po’ prima della comunione, mi avventuro fino alla navata, e vedo due persone piuttosto anziane sedute nelle prime file, anche se di lato. Toh, penso, quel tipo lì somiglia ad Andreotti. Il pensiero dura quel mezzo secondo, poi me ne ritorno alla mia posizione riservata e continuo a suonare.
Termina la messa, e prima di andare al rinfresco ce ne stiamo tutti fuori sul sagrato. Tenete conto che non è che conoscessi chissà quanta gente, a parte la sposa e i suoi genitori: c’era giusto un mio collega torinese sceso all’Urbe insieme a me, e il celebrante, con cui io e la sposa avevamo anche collaborato per un progetto di lavoro (nostro: nulla che c’entrasse con la religione). Me ne sto lì per un po’ con la mia solita aria “che cavolo ci faccio qui?” e a un certo punto vado a salutare il prete. Lui mi vede, e raggiante mi fa “Ciao Maurizio! Aspetta che ti presento il senatore Andreotti e sua moglie!”
Non saprei dire che faccia io abbia fatto, spero di essermi contenuto: ho salutato, stretto la mano, e via. Durante il rinfresco, che era all’aperto, a un certo punto però sono andato a chiedere alla sposa come mai ci fosse: la risposta è stata “ah, è un caro amico dei genitori di mio marito…”. Il mio commento è stato un altro “ah”. Per la cronaca, era già sotto processo per mafia e fuori dai giochi politici ufficiali: però tre-quattro persone di scorta, molto discrete in effetti, c’erano. In realtà non ho più scambiato una parola con lui: non avevo nulla da dire, e non esisteva nemmeno Wikipedia per dire “scusi, posso scattarle una foto per l’enciclopedia libera?” Ad ogni modo per il momento è l’unico PresConsMin di cui posso dire “l’ho conosciuto di persona” :-)

Ultimo aggiornamento: 2013-05-06 13:35

incidenti

Oggi pomeriggio siamo passati da mia zia. Per tornare a casa abbiamo preso la 70 in piazzale Baiamonti. Saliamo, mettiamo a sedere i bimbi, il semaforo diventa verde e il bus inizia ad attraversare la strada.
Peccato che dalla piazza un suv (BMW, per la cronaca la targa iniziava con DV, continuava con 711 e finiva con TS) abbia deciso di entrare; l’autista del bus (uno snodato, per giunta) non aveva nessuna intenzione di restare bloccato in mezzo all’incrocio e si è spostato un poco sulla sinistra… strisciando il tram che c’era dall’altro lato.
Per fortuna non ci sono stati contusi, e purtroppo il suv non si è fatto nulla; l’unico danno materiale è stato lo specchietto retrovisore del bus. Dopo una decina di minuti il bus si è spostato e ci ha fatto scendere, al che abbiamo preso il 4… rimanendo fermi per altri cinque minuti perché un incidente all’inizio di viale Fermi aveva di nuovo bloccato tutto.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-13 19:50

Il Quirinale mi scrive

Una settimana o poco più fa, mentre scrivevo una lettera aperta a Beppe Grillo, mi era venuto un dubbio su una frase della Costituzione relativa alla mozione di sfiducia: il testo, solitamente preciso, poteva essere interpretato come se fosse solo la Camera dei Deputati, e non anche il Senato della Repubblica, a poterla chiedere.
La prima cosa che ho fatto è stata inaugurare una discussione sul socialino dei fighetti, dove come al solito c’è stata una franca e vivace discussione nella quale sono stato sbertucciato; la seconda è stata però usare il form sul sito del Quirinale per chiedere lumi su cosa può succedere.
Poi non mi è più arrivata risposta, e ho subito pensato male. Sbagliato. Oggi nella buca delle lettere di casa mia c’era una busta del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica – Ufficio per gli Affari Giuridici e le Relazioni Costituzionali (le maiuscole le ho messe io, o meglio ho messo le minuscole visto che il tutto era in maiuscoletto) con una lettera dove mi veniva spiegato con dovizia di particolari come il regolamento della Camera e quello del Senato mettono in atto la norma costituzionale, rispondendo così implicitamente alla mia domanda. La lettera è debitamente protocollata, per la cronaca.
Molto gentili indubbiamente, anche se devo dire che l’inizio «mi riferisco alla Sua e-mail, inviata al Presidente della Repubblica lo scorso 2 aprile, per rappresentarLe quanto segue:» è un po’ buffo. Mi resta solo da capire la logica che porta a inviare comunque una risposta cartacea a una richiesta online. Forse ci sono dei problemi a protocollare un’email? La risposta non è ovviamente stata spedita per raccomandata, quindi non mi pare proprio che il problema sia la mancanza di un mio indirizzo di PEC. Mistero… ma prometto che non scriverò per chiedere lumi su questa stranezza!

Ultimo aggiornamento: 2013-04-11 07:00

Tablet School

Domani e sabato a Bergamo, Centro Congressi Papa Giovanni XXIII, ci sarà il meeting Tablet School, promosso e supportato dal Centro Studi ImparaDigitale che – cito dal sito – «ha come obiettivo modellizzare un metodo di didattica per competenze per una scuola inserita nel cloud computing, attraverso l’utilizzo di tecnologie personali e mobili.»
Qui c’è il programma della manifestazione: il Vostro Affezionato, sperando che i tremezzenni non si ammalino del tutto proprio oggi, sarà uno degli esperti, in quota Wikipedia. Sapevàtelo!

Ultimo aggiornamento: 2013-04-04 07:00

Quei rottami dei cinquantenni

Sono passato stamattina a ritirare gli esiti della radiografia che ho fatto la scorsa settimana (sto bene, mi spiace dirvelo). L’impiegato, mentre mi consegnava la busta, mi fa: “Ma lo sa che lei è il quinto che passa stamattina, e siete tutti del ’63?” Qualcosa dovrà pur dire, come vuol dire qualcosa che di questi cinque cinquantenni ben quattro fossero maschi…

Ultimo aggiornamento: 2013-04-03 10:08