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Una gita a … Crema

Ieri sera, in uno strano mio momento di attività, mi sono spostato di ben cinquanta chilometri per arrivare fino a Crema, ridente località lombarda in cui mi era capitato di trovarmi solo una volta, nel lontano 2001. Motivo? Andare al Caffè Letterario locale per sentire Aldo Spinelli che intervistava Stefano Bartezzaghi.
Per andare da Milano a Crema si fa la Paullese, cioè un grande punto interrogativo. In realtà, a parte che ero in ottima compagnia, non c’era nemmeno troppa coda, e siamo arrivati con una decina buona di minuti di anticipo rispetto all’orario teorico. Solo che a questo punto si poneva un problema: il posto dove si teneva l’incontro, Le cinéma, ha cambiato nome da un mese, e sta in una via che ha cambiato nome da un paio d’anni e che non è indicata in nessuna mappa online (chi mai voglia andarci, ad esempio per sentire il collettivo Wu Ming il 6 febbraio, cerchi via Giardino). Le istruzioni che Aldo mi aveva dato per telefono la mattina erano assolutamente generiche, quindi inutili: avevo così fatto una media pesata delle occorrenze di negozi su quella via e stabilito un punto dove parcheggiare. Lì vicino c’era anche un kebabbaro, dove ci siamo presi un panino e abbiamo tentato di chiede informazioni: peccato che il kebabbaro fosse in Italia da tre mesi e non sapesse nulla, nemmeno l’italiano: siamo a fatica riusciti a scoprire di trovarci in piazza Garibaldi. Ah: fino a tre mesi fa il negozio era una creperia, c’erano ancora tutte le scritte sulle pareti interne. Crema è davvero una città vivace, non c’è che dire! Ad ogni modo, contattato telefonicamente Aldo, abbiamo scoperto che effettivamente eravamo a duecento metri dal locale: ancora una vittoria del metodo sherluckiano (no, non è un refuso), mentre Franco e Laura sono stati mandati al “cinema di Crema” e hanno avuto qualche problema in più ad arrivare.
Il posto è molto carino, tra l’altro: sembra che sia appannaggio dei giovanissimi, ma ieri era giorno di chiusura, e quindi l’età media dei partecipanti si era alzata un po’. L’intervista – chiacchierata è stata molto piacevole, almeno per chi ama ascoltare una serie di aneddoti assolutamente deliziosi… e di curiosità di ogni tipo, come quando Aldo ha tirato fuori un rotolo di carta igienica con disegnati sopra schemi di parole crociate in modo che uno non abbia bisogno di portarsi al cesso una rivista: gli basterà giusto una penna. D’altra parte, il libro L’orizzonte verticale non è solamente una storia del cruciverba, ma in un certo senso una storia dell’ultimo secolo vista attraverso una griglia quadrettata con un po’ di caselle nere in mezzo. E in fin dei conti, come Bartezzaghi faceva notare, probabilmente è proprio quella la ragione del successo del cruciverba: lo schema sembra lo stesso, ma lo stile delle definizioni continua ad aggiornarsi.
Alla fine dell’intervista, seguita in prima fila come gli abbonati Rai, mi sono messo uno dei miei tanti cappellini – anzi in questo caso una maglietta – e mi sono fatto scattare una foto con Stefano per Wikinotizie; abbiamo fatto ancora due amabili chiacchiere prima di riprendere la macchina e tornare verso casa, usando il famoso algoritmo del matematico: fare esattamente la strada inversa dell’andata. Essendo però io anche informatico, la bug compatibility è una delle mie caratteristiche precipue: visto che all’andata all’ultima rotondona avevo preso l’uscita prima di quella giusta e mi ero prodotto in una manovra non esattamente secondo i dettami del codice della strada, al ritorno alla prima rotondona – sempre quella, lo stack non era stato toccato – ho preso l’uscita prima di quella giusta e mi sono prodotto in una manovra non esattamente secondo i dettami del codice della strada. Avete il diritto di affermare che sono un persona un po’ strana.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-29 11:50

Stefano Bartezzaghi a Crema

Come potete leggere qua, lunedì 28 gennaio alle 20.45 Stefano Bartezzaghi sarà intervistato da Aldo Spinelli al “Le Cinéma” (ex Klejnot) di Crema, via Ugo Palmieri 1. Ammesso che riesca a convincere Anna a venire, che non ci sia nebbia e che riesca a trovare il posto dovrei essere da quelle parti :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-01-26 16:04

Gattositteraggio

La scorsa settimana Anna è stata a lavorare a Napoli, e mi ha lasciato così relativamente solo: relativamente perché lunedì c’erano i miei zii friulani ospiti, ma in ogni caso le incombenze della casa sono toccate a me. Tali incombenze, come sapete, consistono principalmente nel gestire le nostre due gatte. Generalmente la cosa è relativamente semplice: basta tapparsi le orecchie quando Ariel reclama a grandi miagolii la pappa, come se non fosse una gatta obesa che avrebbe bisogno di perdere un paio di chili, evitare Momo, gatta nera che tende a salire per la scala nera mentre sto scendendo al buio, e pulire la loro cassetta al mattino.
Purtroppo però Momo aveva un’infezione all’occhio, partita a fine anno dall’altro occhio e che il nostro veterinario online Fabio ha diagnosticato come dovuta alla clamidia. La cura di per sé è semplice: al mattino e alla sera si pulisce l’occhio con dell’acqua borica, e poi si mette un’apposita pomata sulla pupilla. La pratica però riveste qualche piccolo problema, se a fare tutto questo non è Anna – che in fin dei conti ha allevato Momo da quando aveva due o tre giorni – ma il sottoscritto. In pratica, dovevo preparare tutta la roba pronta, poi andare alla caccia della micia, portarmela in cucina, tenerla con un braccio mentre con l’altro le pulivo l’occhio, e poi tenerle aperta la pupilla per metterle la pomata. Mi sono subito accorto che il buon Dio si era dimenticato di dotarci di un terzo braccio per queste operazioni. Risultato? Contorsioni (mie e sue) assurde, e pomata messa genericamente in direzione dell’occhio, sperando in bene: in effetti sembra poi essere andato tutto a posto. Unico vantaggio: stranamente Momo non graffiava né si dimenava più di tanto.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-19 15:58

raccolta rifiuti: Milano contro Napoli

Ieri sera, mentre andavamo al ristorante, mio zio vede per terra sul marciapiede un televisore [*] lasciato lì evidentemente perché fuori uso – tenete conto che stava piovigginando, quindi si può supporre che non fosse stata posata un attimo per riposarsi dalla fatica di trasportarla. Sono ovviamente partiti i commenti su come ormai lasciare i rifiuti in giro sia una moda esportata anche al nord. Due ore dopo (erano le 22.30) ripassiamo per la stessa strada: la televisione non c’era più :-)
[*] non “una televisione”, come segnalatomi da Stefano “Free.9” Scardovi. Si vede che è una cosa a me aliena.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-15 14:04

Altro che coda lunga

Ricordate la quantità abnorme di libri che ho letto nel 2007? Bene, ieri su Tuttolibri c’era la classifica dei cento libri più venduti nell’anno appena passato, e ci ho dato un’occhiata. Il primo che abbia letto anch’io è in posizione 26; peccato sia Il piccolo principe che ho letto sì da grande, ma una quindicina di anni fa. Ho letto altri cinque o sei classici in classifica: l’unico libro contemporaneo è in posizione 72, Donne informate sui fatti di Carlo Freccero, che però ho letto nel 2006.
Continuo a rovinare le statistiche di lettura degli italiani, insomma.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-13 21:57

l’uomo in blu

Stamattina non avevo voglia di decidere sugli abbinamenti di colore. Così ho indossato un paio di jeans, una polo azzurra, un maglione azzurro, scarpe blu e giaccone blu. Persino i boxer sono bianchi e blu :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-01-09 09:44

Perdita d’identità

Stamattina arrivo in ufficio e mi accorgo di avere lasciato a casa portafoglio e borsellino. Molto banalmente, ieri ero andato in palestra e li avevo tolti dalle tasche dei pantaloni – mica mi servivano! – e stamattina mi sono dimenticato di prenderli. Amen: tanto i ticket stanno nel marsupio e quindi mangio, l’unico problema è che devo fare tutta la trafila burocratica per indicare che non sono assente se non di cervello.
Stamattina distribuivano anche l’agenda Telecom Italia: c’era una simpatica hostess con le agende che il mio datore di lavoro ci offre benignamente – beh, quest’anno è una Moleskine anche carina. Do il mio nome e cognome, la fanciulla cerca sulla lista, e non mi trova. Simpatico, no?
A dire il vero, quest’ultima cosa è più naturale, visto che la mia sede di lavoro è della direzione territoriale lombarda mentre io e i miei colleghi facciamo parte della direzione generale, sotto tecnologie. Però non è comunque bello.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-08 10:36

Troppi euro

Io, come penso tanta gente, a inizio 2002 avevo iniziato a raccogliere gli euro delle varie nazioni europee, seguendo il sistema “quel che trovo in giro, lo trovo”. Io sono un esperto nel lasciare le cose a metà riprendendole a distanza di mesi se non di anni: la mia collezione è così andata avanti a spizzichi e bocconi, senza mai ad esempio aver trovato nessuna moneta finlandese. Amen. A gennaio 2007 anche la Slovenia è entrata nella zona euro: la cosa per me non è cambiata per nulla fino al 29 dicembre, quando mi è capitata di resto una strana moneta da dieci centesimi che ho poi visto essere appunto slovena. Il guaio è che da Capodanno anche Cipro e Malta hanno adottato l’euro: e io quando le trovo quelle monete? La mia collezione diventa sempre più difficile :-(

Ultimo aggiornamento: 2008-01-05 17:49