Archivi categoria: io

di che non si parla qua

Non parlo della chiusura di Blogbabel (a parte che ne ho già scritto in giro…).
Non parlo del battesimo di Magdi Allam da parte del papa la notte di Pasqua.
Perché non ne parlo? Per la banale ragione che a me sono cose che interessano relativamente poco. Sì, per fare due chiacchiere al caffè vanno sempre bene, forse più la seconda che la prima notizia. Per fare un post pure, anzi ci perderei ben poco tempo con un risultato sicuramente vantaggioso dal punto di vista della produttività e dell’indice di lettura e commento. Ma ne vale la pena? In questo momento no, almeno per me :-) Ho della roba da fare, e dei pipponi matematici e sulle elezioni da scrivere… e garantisco che mi interessano di più. Se per voi non è lo stesso, amen: oggi è Pasquetta, a Milano c’è anche il sole, andate a fare il picnic!

Ultimo aggiornamento: 2008-03-24 13:07

mi è morta la SIM

Mezz’ora fa ero a cena con Anna e Simona, quando il mio telefonino, che era posato sul piano della cucina, fa uno strano bip. Lo prendo in mano, e leggo “SIM rifiutata”; dopo un attimo “Il telefono verrà riavviato”. Spengo il telefono, lo riaccendo, e di nuovo appare la scritta ferale. Tolgo la SIM, la metto sul vecchio Nokia 3650: stessa storia. La provo anche sul videofonino Samsung: lì addirittura mi si dice che la SIM non è inserita.
Non è la fine del mondo, martedì in ufficio qualcuno mi dirà come si fa a farsi cambiare la SIM. Però mi chiedo come sia possibile questa smagnetizzazione di colpo, senza nessuna premunizione… e dire che coi telefonini io dovrei lavorarci!

Ultimo aggiornamento: 2008-03-22 21:56

Ho mentito sapendo di mentire

Cinque minuti fa, per la prima volta mi è capitato di essere stato interpellato a un sondaggio elettorale (IPSOS, se ho capito bene). Purtroppo il sondaggio serviva soprattutto per capire cosa avrebbero fatto gli indecisi, quindi dopo le prime sei o sette domande è terminato. Tutte le mie risposte sono state veritiere, salvo quella se sarei andato a votare e cosa avrei votato: ho detto “Sinistra Arcobaleno” pensando di muovere un po’ le acque, senza pensare che l’UDC sarebbe stata molto più divertente come risposta… vabbè, sarà per un’altra volta.

Ultimo aggiornamento: 2008-03-21 21:26

figuraccia

Occhei, non sono stato io tecnicamente a tradurre quel capitolo del libro, ma è anche vero che ce lo siamo letti in tre almeno tre volte ciascuno.
Eppure c’è rimasto un “friction” – in un contesto di leggi fisiche – che è stato reso come “frizione” e non come “attrito”. Stavo preparando la traduzione delle note finali e l’erroraccio mi si è spiattellato lì in faccia.
Che qui va ancora bene, visto che le prime bozze non ci sono ancora state consegnate: se anche il redattore non se ne accorgesse, abbiamo tempo di correggere. Ma altre cose?

Ultimo aggiornamento: 2008-03-16 11:15

silenzio stampa

Di per sé oggi ci sono state le semifinali dei giochi matematici: ma ero così fuori fase che avrei fatto davvero meglio ad andare piuttosto a Roma al festival della Matematica.
Sarà per un’altra volta :-)
Aggiornamento: (19:25) con due errori su otto esercizi (gli ultimi due :-) ) sono arrivato quinto a Milano. Non credo che basti per passare alle finali, ma è meglio che nulla.
Ah: tra i partecipanti le donne saranno state un quarto del totale, il che è un gran miglioramento rispetto agli anni passati! Finalmente anche loro riescono a convincersi che possono partecipare esattamente come i maschi…
Aggiornamento 2: (11 aprile) È vero. Quest’anno c’è stata un’ecatombe tale che passano in finale anche quelli che di esercizi ne hanno sbagliati tre.Vedi classifica.

Ultimo aggiornamento: 2008-03-15 16:39

noi siam come le ventole

Stamattina noto che qualche spyware non so come voleva intrufolarsi sul mio PC e cambiare la pagina di partenza del browser. Lo blocco, faccio un po’ di controlli vari di pulizia, e faccio ripartire la macchina.
No: la macchina non riparte, e dà questo messaggio di errore: “la ventola non funziona, io non parto” o qualcosa del genere. Mi era già successo l’anno scorso, tra l’altro. A questo punto chiamo Marco, visto che io e l’hardware non andiamo molto d’accordo: con le buone maniere (leggasi, svitare la protezione della ventola e darle un colpetto a mano) riparte tutto.
A questo punto chiamo l’assistenza tecnica per far cambiare la ventola, e scopro che solo in questo modello (Compaq dx2000) la ventola dello chassis ha un sensore che controlla anche il numero di giri della ventola stessa, e blocca il tutto se non va alla velocità giusta. Non per nulla il tecnico mi ha detto che in magazzino di quelle ventole ne hanno un bel po’… se sono fortunato, oggi ho già quella nuova!

Ultimo aggiornamento: 2008-03-14 13:33

A Sonny&Me

I blog hanno un loro ciclo di vita: nascono, crescono, e muoiono anche. Nella maggior parte dei casi, un blog finisce “not with a bang but a whimper”: chi lo scrive si scoccia, iniziano a passare giorni e poi settimane tra un post all’altro, fino a che la polvere si accumula sui bit. Ma in questi giorni tra i blog che conosco due hanno chiuso con un bang. Onestamente, non mi preoccupo più di tanto di xlthlx, che tanto la conosco bene e una volta disintossicata ripartirà ancora una volta, salvo poi fare di nuovo la piazzata tra un anno o giù di lì :-P
Vorrei invece spendere due parole in più su Sonny&Me, visto che io credo di essere stato (meglio, lo sono state le notiziole…) uno dei motivi perché lui aprisse il suo blog. Mi sento insomma il dovere morale di scrivergli due parole, visto che tanto so che mi legge ancora.
Hai scritto che stavi chiudendo il blog perché ormai la tua “copertura” era svanita, e i tuoi studenti (anzi le tue studentesse, a giudicare dagli ultimi commenti che ho potuto leggere) avevano trovato questo tuo spazio. A parte che – a giudicare almeno dagli ultimi tuoi messaggi – sembravi quasi un serial killer che lasciava apposta delle tracce perché la polizia riuscisse a trovarlo, c’è un punto che mi lascia perplesso. Vedi, un blog è fondamentalmente un diario, anche se pubblico e generalmente commentabile. In un diario finisci sempre a parlare di te stesso. Puoi scegliere di cosa parlare: ad esempio io parlo abbastanza di quello che faccio, ma mai delle cose davvero importanti. Però so benissimo che si possono sapere molte più cose del sottoscritto leggendo i miei post in cui non parlo di me, perché comunque ci sono indizi di come la penso in tutto quello che scrivo. Per evitare questo risultato, hai solo tre possibilità: non avere un blog, averne uno dove posti racconti o cose senza alcuna attinenza con te stesso, oppure avere davvero un blog anonimo, il che però significa anche “senza interazione con i tuoi lettori”. C’è chi lo fa, c’è chi riesce persino ad avere un blog normale e un blog anonimo – non chiedermi come, io forse riuscirei a usare due stili di scrittura completamente diversi, ma sarebbe una faticaccia. A dire il vero c’è anche chi fa il “blog per amici”, con accesso protetto da password, ma anche quella mi pare una forzatura, e comunque non ti ci vedrei.
Il punto di base però è un altro. Che c’è di male se i tuoi studenti (o i tuoi colleghi, o il macellaio sotto casa tua) sa che hai un blog e lo legge? Occhei, gli studenti possono essere un po’ ruffiani, ma tu non dovresti avere problemi ad accorgertene. Per il resto, molti non saranno per nulla interessati da quello che scrivi mentre alcuni invece lo apprezzeranno, indipendentemente dalle interazioni che hanno nella vita reale con te. Non siamo persone monodimensionali; quello che siamo sul lavoro è una cosa, quello che siamo con gli amici è un’altra cosa, quello che siamo online è un’altra cosa ancora. Ma se non siamo troppo alienati (un poco lo siamo per forza…) non c’è nulla di male, e anzi tutto questo è un vantaggio!
Tutto qua :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-03-09 12:23

vaffanculo all’autista della 42

numero di vettura 2369, per la cronaca, che alle 17:40 di oggi mi ha fatto due rasette a distanza di tre centimetri massimo in via Cagliero.
Giusto per darvi un’idea dell’intelligenza del tipo, c’era un auto in seconda fila parcheggiata subito dopo la fermata. Lui mi ha stretto, poi si è dovuto allargare dall’altra parte per evitare l’auto ferma, e subito dopo si è fermato – venti metri oltre la palina – visto che c’era qualcuno che immagino dovesse scendere dal bus.
Spero tanto che stasera, quando finirà il turno e tornerà a casa, un Tir inizi a stringerlo bello bello e gli sfasci tutta l’automobile (no, lui può tranquillamente rimanere illeso, la rappresaglia non è una cosa che mi interessi)

Ultimo aggiornamento: 2008-03-03 17:57