Archivi categoria: io

piccoli fan

Avevo fatto un account su FriendFeed, che non avevo mai popolato. Oggi ci sono ripassato per caso, e ho visto che avevo già dieci amici. Grazie per la fiducia :-) (anche se oggettivamente non è che abbia capito l’utilità della cosa… ma essendo io un Bravo Ragazzo, ho inserito un po’ di miei puntatori, almeno i piccoli fan possono usarli se hanno voglia)

Ultimo aggiornamento: 2008-06-24 13:52

cifre tonde

[diecimila visite su aNobii] È un po’ di tempo che uso aNobii per catalogare i miei libri. In realtà non sto catalogando nulla, nel senso che aggiungo sì i libri che compro o mi procuro in biblioteca, e ho copiato tutte le mie vecchie recensioni, ma non mi sono mai messo a tirare giù dalla libreria la mia collezione di libri matematici, per non dire dei classici. Ma ce la potrò fare, ne sono sicuro.
Ad ogni modo, una delle cose simpatiche del sito per i compulsivi come me è la lista di statistiche. Ad esempio, posso dire che ho nel mio scaffale virtuale 301 libri, 276 dei quali commentati da me; i commenti favorevoli ai miei commenti sono stati 374, purtroppo la privacy non mi permette di sapere quanti e quali sono stati i commenti negativi.
Ma il numero tondo di oggi è quello delle visite alla mia libreria virtuale: stamattina ho toccato le diecimila, con Euridice che pertanto si merita un bell’applauso! ;-)

Ultimo aggiornamento: 2008-06-20 11:33

numeri ricorrenti

Non sapendo che fare, ho firmato per la partnership con IBS, partendo dal principio che tanto quando faccio le recensioni dei libri li linko già e allora tanto vale vedere se mai mi arriveranno due euri (ma non preoccupatevi, potete sempre comprarvi i libri dove volete, o anche prenderli in biblioteca!)
Il numero che mi è stato assegnato è 4284, e 84 è il doppio di 42. Secondo me, mi hanno sgamato.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-17 14:35

eh sì, il copyright

Mi è capitato di arrivare a questa intervista a Stefano Bartezzaghi su wuz (cioè su Internet Bookshop) e notare che la foto di Stefano è quella che io avevo postato su wikipedia. Di per sé non c’è nulla di male: la licenza della foto è una Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.5 Italy, e il suo riutilizzo è pertanto lecito ovunque, anche in ambito commerciale. E poi, diciamocela tutta, la foto non è che sia venuta così bene :-)
Quello però che non mi piace è che non ci sia scritto in piccolo “presa da Wikipedia”, con link alla pagina originale: oltre che essere un obbligo di legge vista la licenza, è un piccolo gesto di attenzione per la fonte. Ma me ne faccio una ragione, e d’ora in poi non mi preoccuperò più del fatto che io usi le miniature di ibs.it per le recensioni dei miei libri (che comunque puntano a ibs.it, quindi faccio loro un favore in ogni caso!)

Ultimo aggiornamento: 2014-03-05 11:06

“L’inverno più freddo? Un’estate a San Francisco”

Anni fa avevo sentito questa battuta, e avevo pensato “ah, che stupidaggine”.
Stamattina (16 giugno, ricordo) mi sono svegliato alle 6 del mattino un po’ infreddolito, e ho scoperto che Anna non solo si era tenuta il plaid ma aveva anche esercitato un’attrazione gravitazionale sul copriletto, lasciandomi solo il lenzuolo. Oggi a pranzo sono uscito per andare in posta e ho indossato la felpa, e garantisco che non avevo caldo.
Capisco che – almeno a vedere le previsioni del tempo – dopodomani avremo 30 gradi e un’umidità relativa piuttosto vicina al 100%, e rimpiangeremo questi giorni di fresco; però posso dire che per essere novembre mi sembra che le giornate siano un po’ troppo lunghe?
PS: piove.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-16 14:42

Ambi.mau.

[ambigramma su Maurizio Codogno] Ieri ho tentato di fare un po’ d’ordine tra le cartacce di casa. Non ci sono riuscito, o meglio ho preparato una pila di quindici centimetri di roba ormai inutile ma ad esempio devo ancora riordinare gli estratti conto.
Ad ogni modo, tra i vari fogli foglini foglietti nel caos dei miei raccoglitori, ho trovato l’ambigramma mostrato qui in figura. Se non sapete cosa sia un ambigramma e non avete cliccato compulsivamente sul link qui sopra, ve lo spiego subito: è un calligramma[*] che ha due letture diverse, oppure una doppia lettura dopo che si applica una rotazione e/o una riflessione del testo. In pratica, se ruotate di 180 gradi l’immagine, trovate di nuovo scritto “maurizio codogno”. A dirla tutta, l’immagine postata è stata ruotata :-).
Assolutamente inutile, lo so: ma questo è un ambigramma d’autore, e l’originale è anche apparso nel lontano 2002 in una mostra qui a Milano, quindi ci sono affezionato!
[*] sì, sono bastardo dentro. Un calligramma è un testo scritto come se fosse un disegno.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-16 09:09

Sembrava la volta buona

Dopo cinque date proposte e poi cancellate, sembrava che finalmente il 9 giugno fosse la volta buona per andare al Road Show. Ieri mattina era arrivata la comunicazione ufficiale, e ci siamo tutti affrettati a prenotare i biglietti del treno per Torino, visto che per i dodici apostol… ehm settimi livelli e quadri del mio gruppo non era stato ritenuto opportuno fare un’edizione locale.
Stamattina arriva un altro messaggio, che comunica che la presentazione è annullata “per indisponibilità dell’auditorium Tilab”. Mi vengono in mente varie possibilità, e mi sembra il caso di lanciare un sondaggio. A voi la parola, anzi il clic! ( i risultati sono qua)

Ultimo aggiornamento: 2008-06-06 10:03

Una gita in Toscana (parte 3)

(le puntate precedenti: 12)
Anna e io siamo dei turisti peggio che mordi-e-fuggi: nonostante avessimo a disposizione due giorni, non ci siamo nemmeno dedicati a completare la visita di siena, ma ce ne siamo anche andati un po’ nei dintorni. Prima di parlare degli altri posti che abbiamo visto, faccio un cenno a dove – e cosa – abbiamo mangiato nelle due sere in giro. Dopo che ci è stato spiegato come i ristoranti a Siena fanno orari tedeschi e quindi alle 22 chiudono almeno la cucina, e dato che venerdì sera piovigginava anche, ed eravamo arrivati in albergo dopo le 21, abbiamo deciso di darci una mossa. Non che ci fosse nulla di così interessante e né troppo pieno né troppo vuoto, a dire il vero, tanto che alla fine siamo finiti a mangiare… pesce, per la precisione ai Tre Cristi. Il sito è tutto in flash, ed è il primo esempio in cui mi capita che con Firefox è rimpicciolito rispetto al “best viewed with Internet Explorer”. Ma tanto nel sito non ci sono i prezzi, così non vi spaventate. In due, per un doppio antipasto più primo (“La proposta”) e due calici di bianco, abbiamo speso cento euro. Intendiamoci, il pesce era molto buono, anche se per i miei gusti la tartara di tonno aveva troppo “cipollotto del su’ babbo” (del cameriere). Diciamo che è un posto dove si mangia molto bene e si spende molto. Sabato sera, su consiglio di Silvia, siamo invece andati a San Gusmè a cenare al da Sira e Remino. Lo stile è esattamente l’opposto: con cinquantacinque euro ci siamo riempiti, con due primi non esattamente nouvelle cuisine e due filetti molto apprezzati anche da Anna, che la carne la cucina spesso solo perché sa che mi piace ma non è così appassionata. Non aspettatevi solo un servizio rapido, ve lo dico subito: però se siete da quelle parti può valere la pena di fermarsi a cenare lì. San Gusmè, tra l’altro, è uno di quei paesini toscani medievali cinti da mura che sono rimasti praticamente intatti, o se preferite sono stati ristrutturati mantenendo lo stile. Personalmente, l’ho trovato molto più piacevole di Monteriggioni, che abbiamo visitato domenica mattina. Monteriggioni è bellissimo visto da fuori, con queste mura che fanno capire come fosse una fortezza militare: però l’interno è davvero troppo turistico per i miei gusti, con la presa in giro della “visita alle mura” che per un euro e mezzo ti fa fare venti metri da un lato e dieci dall’altro su una passerella interna alle mura stesse (e finanziata dal Montepaschi, nel caso uno avesse avuto dei dubbi). Diciamo che è una visita che si può lasciar perdere tranquillamente. Piuttosto è stato interessante passare da Abbadia Isola, a qualche chilometro a nord sulla provinciale, e vedere la chiesa medievale con una serie di archi “a settimo sesto”: non saprei come definirli, visto che sarebbero a tutto sesto se non fosse che il muro non è verticale ma pende verso l’esterno e l’arco si è adeguato schiacciandosi un po’.
Tra le nostre visite interessanti segnalo anche i due passi che abbiamo fatto per Castelnuovo Berardenga, che è il capoluogo del comune di cui San Gusmè fa parte. Il paesino non ha mura, ma è molto carino, con la sua bella piazza, la torre dell’orologio – che non fosse mai detto che il clero avesse il monopolio dell’ora esatta! – e una centralina fotovoltaica che però alle 19:30 non sembrava funzionare, si vede che ci vuole proprio il sole che picchia!
Al ritorno ho poi avuto la possibilità di guadagnare qualche punto-moglie, visto che ci siamo fermati a Barberino del Mugello. Non a vedere il Gran Premio di motociclismo che si teneva giusto quel giorno, ma a infilarsi dentro il locale Designer Outlet, che era stato venduto ad Anna come la quintessenza dei posti dove comprare vestiti. Faccio notare che c’erano vari cartelli che spiegavano che «il Designer Outlet è un nuovo modello di distribuzione commerciale che, in un contesto architettonico a misura d’uomo, rappresenta il luogo ideale dove il consumatore unisce allo svago e al relax la possibilità di fare acquisti.» (il neretto è loro: per la precisione era scritto in rosso), il che personalmente mi fa rabbrividire parecchio. Ad ogni modo, dopo un’ora Anna mi dice “guarda, non vale proprio la pena, se togli Ralph Lauren tutti gli altri negozi hanno robaccia. Di ore ne abbiamo comunque passate tre, due e mezzo togliendo la mezz’ora passata al ristorante. Fortuna che, pur senza un libro dietro, avevo almeno con me il palmare… buona parte di questi resoconti di viaggio sono stati scritti là, ve lo dico subito!
Ah: le foto le trovate su Picasa.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-06 07:32