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ok, non è giornata

Tornato a casa, ho deciso di passare in posta a pagare la TARSU per la casa di Torino. A dire il vero sui bollettini c’era scritto che avrei anche potuto usare i bancomat Unicredit, indicando “altri pagamenti”; la scorsa settimana ci avevo provato, e il risultato era stato assolutamente nullo. Immagino avessero altro cui pensare.
Entro nell’ufficio, schiaccio il pulsante per avere il numerino, e il numerino si incastra. Rischiaccio il pulsante: nulla. Vabbè, mi dico, casualmente ho in tasca delle pinze pieghevoli (uno dei tanti miei acquisti compulsivi alla LIDL: non sto a spiegarvi perché me l’ero dimenticate in tasca) ed estraggo il biglietto.
Arrivo allo sportello, stacco il bollettino giusto, che mi sa che venerdì si era preso un po’ d’acqua assieme a me; l’impiegato lo mette nella macchina, e si inceppa. Al quarto tentativo, mentre io cercavo timidamente di dire “ma magari posso compilarne uno in bianco”, finalmente riesce a passare: la mia ricevuta è un po’ strappata, ma amen.
Ah, lo sapevate che dal primo ottobre il costo di un bollettino è passato a un euro e 10? In pratica, dal primo gennaio 2002 (77 centesimi, la conversione delle 1500 lire precedenti) abbiamo avuto un aumento del 42.8%. In effetti Posteitaliane non sembra essersi lamentata della crisi finanziaria.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-06 18:14

Crisi bancaria

Dopo essermi salassato in farmacia – salasso metaforico al portafoglio, prima che qualcuno pensi a chissà che – sono andato a prelevare un po’ di denaro al bancomat. Su tre banche che ho provato, la prima mi ha subito detto “non abbiamo contanti”; la seconda mi ha fatto attendere un minuto prima di dire “non c’è collegamento”; la terza aveva ancora la schermata “no connection”.
Comincio a preoccuparmi.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-06 13:17

Remo contro Brunetta

Il MINIstro Renato Brunetta continua a dire che le assenze per malattia nel pubblico servizio seguono il trend di cui avevo parlato a suo tempo, e quindi per marzo 2009 non ci saranno più assenze.
Io non sono un dipendente pubblico, ma è già la seconda volta quest’anno che non sto bene. Stavolta deve essere colpa dell’inzuppata di venerdì (e non avevo nemmeno la bici!), seguita dal dover uscire ieri pomeriggio per la riunione del direttivo Wikimedia e ieri sera per guadagnare punti moglie andando al cinema. Al momento ho qualche linea di febbre, ma soprattutto la testa piena di catarro, che tanto posto ce n’è.
Non aspettatevi insomma troppi aggiornamenti.
Aggiornamento: (13 ottobre) Caro amicone che scrivi da un computer dell’università di Macerata: capisco che sei in modo write-only, altrimenti ti saresti magari accorto che i tuoi messaggi non appaiono. Quindi non ti dico i leggere qua.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-05 16:38

Tempismo perfetto

Stamattina sono uscito da casa e piovigginava appena. Visto che a pranzo dovrei passare in via Washington a recuperare la roba che avevamo dimenticato a Usseglio il mese scorso (è una lunga storia), ho deciso di non prendere comunque la bici. Arrivato alla metro, ho provato a comprare il biglietto in edicola ma c’era uno che sembrava essere arrivato al paese dei balocchi cartacei, così dopo un po’ sono passato all’emettitrice automatica per fare il giornaliero. I trenta secondi persi in attesa mi hanno fatto saltare una corsa della gialla, con effetto domino sulla verde e la rossa. Sono così risalito in superficie mentre stava diluviando. Nei quattrocento metri dalla fermata all’ufficio mi sono letteralmente inzuppato pantaloni e scarpe.
E adesso è spuntato il sole.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-03 09:16

qualcuno ha visto la mia chiavetta USB?

Doveva capitare, prima o poi. Ho perso la mia chiavetta USB, quella che tenevo nel mazzo di chiavi di casa, e che mi si è sfilata non so quante volte. Me ne sono accorto oggi pomeriggio prima di uscire dall’ufficio: può essere rimasta in largo Augusto, piazza Argentina o via Padova, ma ormai la probabilità di trovarla è nulla.
Non che ci avessi dentro nulla di importante né di compromettente, visto che il suo uso era portare da una parte all’altra dei file: però rimane una scocciatura. Qualcuno sa i prezzi attuali di una 4GB? Offerte a Milano?
Aggiornamento: (30 settembre) per i curiosi, mi sono preso la confezione di tre chiavette Emtec da 4 GB, in offerta a 30 euro da Euronics; una l’ho rivenduta a un collega, una la sto usando e la terza me la tengo da parte per quando perderò la seconda :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-09-29 19:34

Mi sembra di essere tornato ai bei vecchi tempi

(notiziola lunga e nemmeno interessante. Al limite può valere qualcosa l’ultimo paragrafo, ma solo se siete davvero miei fan sfegatati: altrimenti saltate pure)
Giovedì scorso mi arriva una richiesta di contatto via LinkedIn. La richiesta però non era di contatto: eccovela qua, depurata da tutti i dati personali del tipo (o della tipa) in questione.
—— inizio —–
Anche se non ci conosciamo ti contatto per un problema su Wikipedia. Collaboro con X (sito di X) con finalità identiche a Y. Avendo questa una pagina Wiki, ci è sembrato corretto che X avesse una pagina, ma è bloccata. Quando X nacque, qualcuno salvò una pagina con una sola frase, che fu cancellata. Quando inserimmo una descrizione un moderatore ritenne questo un modo per pubblicizzarsi e la bloccò, il fantomatico [nickname] che la blocco’ è scomparso e ci troviamo nella situazione in cui ci sono informazioni su OkQuack, ma non su X, che non ha niente di diverso nello spirito da Y e Z già presenti su Wikipedia. Cosa ritieni si possa fare?
—— fine —–
Ho risposto così:
—— inizio —–
Premesso che dal mio punto di vista è più importante avere una voce su OkQuack (non scherzo: se voglio trovare qualcosa su X faccio una ricerca e trovo il sito con tutte le informazioni: se voglio qualcosa su OkQuack?) e che usare Linkedin per fare queste domande non mi pare affatto una buona idea, non è che abbia da dire cose molto diverse da quanto scritto in http://it.wikipedia.org/wiki/Aiuto:Voci_cancellate :
– iniziare a scrivere *la pagina di discussione* spiegando perché una voce su X potrebbe (non *dovrebbe*) avere diritto di esistenza in it.wiki; (scrivere come utente registrato, non come anonimo, e indicando subito di essere una parte interessata)
– scrivere la voce nella maniera più simile a quella di Y e Z
– essere pronto a spiegare le proprie ragioni ma anche ad ascoltare le ragioni altrui
– ricordarsi che it.wiki non è la Guida Monaci del XXI secolo. D’altra parte, non esiste nemmeno una voce su Maurizio Codogno, anche se qualcosa di enciclopedico l’avrei anche fatto. (No, esiste una voce, ma è un mio omonimo)
—— fine —–
Sì, sono un Bastardo Inside™. Ma voi lo sapevate già. Probabilmente la tipa (o il tipo) pensava invece a una risposta del tipo “non preoccuparti, metto tutto a posto e X apparirà in tutta la sua gloria”: risposta che non ci sarebbe stata nemmeno se io non fossi Bastardo Inside™. Tant’è che mi è arrivato prima questo messaggio:
—— inizio —–
Non entro nel merito della risposta, per non fare polemica e inutile sarcasmo sulla “scientificità” di Wikipedia in italiano.
Dico solo che l’uso di Linkedin è dovuto al fatto che NESSUN cosidetto “amministratore” o “moderatore” di Wikipedia si è mai degnato di dare una risposta a me o agli altri, quando invece riceviamo risposte immediate da parte di Senatori e Ministri (che sono sicuramente più importanti e influenti di qualche anonimo [nickname] o di qualche OkQuack) e questo la dice lunga sull’educazione e il livello culturale degli stessi.
—— fine —–
e poco dopo un suo pippone che parte con “tanto per fare un esempio” e prosegue copincollando questo articolo (“Wikipedia: enciclopedia universale o miniera di errori?” di Gino Roncaglia, del febbraio 2007). Immagino che non mi credesse capace di cliccare su un link e quindi mi ha gentilmente inviato il testo.
Devo dire che è confortante sapere che c’è gente che pur ricevendo “risposte immediate da parte di Senatori e Ministri” si preoccupa così tanto delle pessime condizioni in cui versa Wikipedia. Vuol dire che vogliono proprio bene all’enciclopedia, e sarebbero pronti a metterci del loro per migliorarla: occhei, solo in una parte molto limitata, ma in fin dei conti è quella che conoscono meglio, no? Ma non è questo il punto che mi interessa. L’amico/a, e voi tutti, avete il diritto di far sapere a chiunque che Wikipedia fa schifo e che è governata da una manica di fascistoidi e/o comunistoidi: ci mancherebbe altro. Ma la parte davvero divertente è vedere come ci sia gente che per dimostrare la propria importanza mette giù come nulla fosse le proprie “conoscenze altolocate”. Il mio amico/a non lo sa, ma mi ha fatto ritornare ai ruggenti anni ’90 e ai newsgroup, con i professoroni universitari che si lamentavano perché “il loro newsgroup” non era stato creato (perché i “voti per la creazione” erano stati spediti tutti dallo stesso PC…). Pensavo che cose del genere non capitassero più, o comunque che non arrivassero più a me, e invece no. La mamma dei complottisti è sempre incinta.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-28 08:00

I polli di Renzo

In questi giorni si parla tutti di Alitalia, ma c’è in corso una vertenza che tocca ancora più persone: quella Telecom, con Bernabè che quest’estate ha detto “devo far fuori 5000 persone” sulle 57000 che costituiscono la forza lavoro del gruppo in Italia.
A settembre sono partite le consultazioni con i sindacati, che sono poi state aggiornate di qualche giorno rispetto alla scadenza iniziale del 13.
Ieri mi è arrivato un comunicato FISTel (CISL) che dice
«La FISTel-CISL, le cui posizioni emergono espressamente e chiaramente dagli O.d.G. del 23 luglio (FISTel) e del 2 settembre (RSU Unitario) sta faticosamente lavorando dal 10 settembre, insieme agli altri, per la tenuta del tavolo unitario.
Ci dispiace dover registrare, che a macchia di leopardo, girino messaggi ed e-mail con posizioni strumentali tese a minare l’unitarietà sindacale, NON CI STIMO A QUESTO GIOCO AL MASSACRO e non consentiremo a nessuno, attraverso la non assunzione di responsabilità, di mettere a repentaglio la tutela dei nostri lavoratori».

Stamattina mi è arrivato un comunicato SLC (CGIL) che dice
«In relazione al comunicato del 17 Settembre a firma della Segreteria Nazionale della Uilcom, come SLC- CGIL ribadiamo che abbiamo sempre dimostrato il nostro senso di responsabilità che, però, non vuol dire non trattare seriamente, non fare sindacato, pendere dalle labbra dell’azienda.
Non siamo quindi disposti a scendere ai livelli del documento farneticante della Uilcom, che oggettivamente, giungendo a meno di 24 ore dall’incontro al Ministero del Lavoro, indebolisce il Sindacato e le capacità negoziali verso l’azienda.
Ribadiamo l’importanza dell’unità tra tutti i lavoratori di Telecom Italia, proprio per le difficoltà del momento e per quanto si annuncia già per i prossimi mesi.
Ribadiamo che stiamo trattando per cercare di garantire a tutti, a chi rimane e a chi esce, diritti e tutele.»

Non mi è arrivato nessun comunicato UIL (non conosco nessuno); né ve n’è traccia nella “bacheca sindacale elettronica” tanto strombazzata a luglio, quindi non so assolutamente quali siano i punti in discussione: e se non li conosco io che leggo i comunicati e ho una certa esperienza di sindacalese, figuriamoci gli altri. Mi resta però questa fastidiosa sensazione che non solo ce la prenderemo in quel posto, ma faremo il possibile perché la cosa sia la più dolorosa possibile: essere semplicemente masochisti insomma non basta più.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-18 10:01

Passeggioco

Oggi siamo andati oltreconfine, per partecipare a Passeggioco: ufficialmente una specie di caccia al tesoro promossa dal supermercato ticinese Migros in occasione del suo settantacinquesimo anniversario, all’atto pratico un modo per mangiarsi un po’ di prodotti tipici ticinesi con la scusa di una passeggiata dalle parti di Bellinzona. Nel caso vi chiediate come mai sapessimo dell’esistenza di una simile manifestazione, la risposta è semplice: non certo l’ascolto cella Rete 3 della radio svizzera italiana, ma molto più semplicemente l’ottimo Aldo Spinelli che è stato uno degli organizzatori – portandosi dietro moglie figlio ragazza del figlio e cane – e ancora a luglio mi aveva preannunciato la cosa.
L’unico vero nostro problema è stato l’orario di partenza. Non avendo la vignetta non abbiamo potuto prendere l’autostrada in Ticino, e quindi ici sono volute due ore per arrivare a Sant’Antonino. Sapendo che l’inizio era fissato alle 9:30, siamo partiti alle 7:30 (rhm, diciamo 7:45, si sa com’è), arrivando tra gli ultimi ma comunque in tempo. L’organizzazione svizzera non è riuscita a fare uscire il sole, ma almeno non c’è stato il diluvio: solo qualche goccia d’acqua ogni tanto. In compenso, Aldo ci raccontava di una signora di una certa età che si era iscritta ed è arrivata la mattina dicendo che purtroppo non poteva partecipare perché non stava bene… sono pazzi questi swizzeri! Alla fine comunque c’era una novantina di squadre, e la cosa più piacevole è che c’erano molte famiglie con bambini, e insomma una sensazione piacevole.
Per il resto, le prove consistevano nel farsi una decina di chilometri nella valle vicino al lago di Locarno, andando da uno all’altro dei produttori: a ogni tappa venivano date alcune domande a cui rispondere, ma soprattutto occorreva risolvere una prova pratica, dall’impilare il maggior numero di bastoncini senza farli cadere al soffiare su una pallina da pingpong all’interno di un bicchiere per rmandarla in un altro. Ma il vero scopo della prova era mangiare e bere i prodotti locali (pardon, “nostrani”: in Ticino ogni tanto le parole sono diverse), e il camminare serviva appunto a sentirsi meglio. Per chi proprio non voleva muoversi troppo, c’era persino uno di quegli articolati a forma di trenino che raccoglievano i più stanchi, con un autista che era completamente fuori di testa.
Non so se si potrebbe fare una cosa del genere dalle nostre parti: forse in mezzo alla pianura padana, dove magari ci sono ancora cascine e produttori, e soprattutto ci sono strade dove sguinzagliare trecento persone senza che rischino di essere presi sotto. Comunque posso garantire che mi sono divertito, anche se non ho certo vinto!

Ultimo aggiornamento: 2008-09-14 20:05