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meno sette (autospam)

Ebbene sì. Come immagino che quasi tutti i miei affezionati lettori sanno, per i tipi di Mondadori il 18 novembre uscirà in tutte le migliori (ma anche in parecchie tra le peggiori) librerie Anelli nell’io, la traduzione italiana dell’ultimo libro di Douglas Hofstadter I Am a Strange Loop, che ho tradotto insieme ad altri due pazzi.
Del libro ho già scritto a suo tempo, e ne racconterò ancora quando sarà finalmente disponibile, e potrò mettere il link a ibs che almeno in teoria mi dà un euro per ogni copia acquistata passando da me: qui invece vorrei raccontare qualcosa in più su cosa ha comportato questa traduzione. Ah, se volete una visione diversa potete sempre prendere l’ultimo numero di Rudi Mathematici, ceh contiene una recensione della traduzione fatta dall’ottimo Piotr ‘Doc’ Silverbrahms
Il problema con i libri di Hofstadter è che sono scritti a molti livelli. C’è il significato letterale del testo naturalmente; ma c’è anche il significato reale, che può spesso essere diverso da quello letterale. Poi ci sono tutti i giochi di parole interni, che sono un tratto distintivo del buon Doug; e più in generale c’è il suo stile di scrittura brioso e piacevole, che permette di digerire il testo anche se uno non riesce a comprendere fino in fondo di cosa si sta parlando. Ecco, se si vogliono rendere in italiano, o se per questo in un’altra lingua tutti questi livelli bisogna essere preparati a percorrere un campo minato, dove a ogni passo bisogna decidere cosa si è costretti a tradire localmente per tradurre globalmente. D’altra parte Hofstadter queste cose le sa benissimo, visto che l’italiano lo parla perfettamente e i meccanismi che stanno dietro la traduzione sono uno dei suoi temi di ricerca. Non per nulla, quando cede i diritti per la traduzione delle sue opere, tra le varie clausole si riserva il diritto di scegliere i suoi traduttori, partendo dal principio che un “traduttore scientifico” appiattirebbe troppo il testo, e che quindi è meglio correre il rischio di avere un traduttore non di professione che però sia abituato a vedere le cose a più livelli.
Garantisco che la traduzione non è stata una passeggiata, oltre che averci impegnato da giugno 2007 allo scorso settembre. Lavorare in tre aumenta la probabilità che qualcuno riesca ad avere una buona idea per rendere in italiano un gioco di parole e aumenta la probabilità di vedere i giochi di parole nascosti, ma incrementa anche esponenzialmente le discussioni su come rendere i punti “minori”; chi mi conosce abbastanza non ci crederà per nulla, ma nella maggior parte dei casi ho preferito cedere per stanchezza. Devo poi dire che i redattori hanno fatto un lavoro fantastico. A noi pareva che la nostra seconda stesura – la prima è la traduzione diretta, che garantisco essere una schifezza – fosse scritta in un buon italiano; ma la quantità di migliorie stilistiche da loro apportate è stata enorme. Anche Mondadori ha sopportato tutte le nostre bizze e ha accettato molte delle nostre richieste, anche se il libro non l’ha composto in Baskerville come l’originale :-) Pensate solo che siamo arrivati a quattro bozze.
Tutto sommato, credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Le note del traduttore, che sono il famigerato atto di resa una volta assodata l’impossibilità di compiere il proprio lavoro, sono solo sette, e così poco importanti per la comprensione del testo che ci siamo permessi il lusso di lasciarle a fondo libro, frammiste alle ben più numerose note dell’autore; addirittura, alcune di esse sono giusto nostri scherzi, come lo spiegare che il nome completo di W.A.I.Ted Enrustle (famoso drammaturgo britannico: non dite che non ne avete mai sentito parlare!) è William Archimedes Isaac Ted, ma essendo lui un tipo modesto preferiva abbreviarsi così. È vero che non abbiamo reso tutti i giochi di parole, o magari ne abbiamo semplificato qualcuno che nell’originale è a tre livelli distinti, ma ne troverete sicuramente a sufficienza, e alcuni di essi sono stati resi così bene che scommetto non saranno nemmeno colti dalla stragrande maggioranza dei lettori: il tutto naturalmente senza mai derogare dalla resa del significato. Certo però che sono stati mesi e mesi in cui uscivo dal lavoro e mi attaccavo al PC a tradurre: Anna mi ha ingiunto di non provare a tradurre null’altro per i prossimi dieci anni!

Ultimo aggiornamento: 2008-11-11 14:08

Proprio come i cinepanettoni!

“Li ho prèsi, li ho prèsi, i preservativi: stai tranquilla!” (un tipo pelato, probabilmente della mia età ma con gli anni portati molto peggio, all’Esselunga mentre ero in coda a pagare). L’accento brianzolo era uno spettacolo: peccato poi si sia spostato :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-11-08 13:58

Piove. In ufficio.

Anche oggi, come ieri, sono andato in ufficio in bicicletta. Anche oggi, come ieri, a un certo punto è attaccato il diluvio universale.
Oggi un po’ più di ieri, in effetti: ho fatto il percorso verso la mensa col bellissimo cappello giallo che Anna mi ha regalato, e l’ho trovato vieppiù utile.
Non so poi se perché oggi piove più di ieri oppure c’è semplicemente un effetto di accumulo, ma dopo quattordici mesi nel nostro open space è ripresa a scendere acqua dal soffitto. In due punti distinti (nessuno dei quali vicino alla mia postazione, mi affretto ad aggiungere).
Posso dire “Piove, elezioni USA ladre”?

Ultimo aggiornamento: 2008-11-04 14:11

Grande Fratello Esselunga

Domenica 19 ottobre sono andato di corsa all’Esselunga vicino a casa per comprare dei deodoranti per auto (è una lunga storia che coinvolge una mozzarella e che preferirei evitare di spiegare fino in fondo per amor di patria, e comunque è ininfluente per tutto il resto). Vedo un’offerta per quelli di una certa marca, e li prendo, visto che tanto non avevo nessuna preferenza. Arrivo alla cassa e scopro che il totale della spesa era maggiore di quanto avessi calcolato. Riguardo lo scontrino, e scopro che non mi erano stato scontati i deodoranti. Chiedo lumi, la cassiera manda un’altra tipa a verificare, la tipa si perde e dopo qualche minuto mi scoccio e pago il prezzo pieno.
Due giorni dopo (cioè il 21 ottobre) mi capita di ripassare, e vado a verificare se avevo per caso visto un cartellino sbagliato. No: era proprio per quella marca di deodorante. Però guardo più attentamente il cartellino (che era piazzato ad altezza due metri) e trovo scritto in corpo 4 che la promozione scadeva il 15 ottobre. A questo punto, essendo un notorio rompipalle, scrivo all’azienda facendo notare che dovevo in effetti pagare il prezzo pieno, ma lasciare per sei giorni il cartellino di un’offerta scaduta non mi pare affatto una bella cosa.
Stamattina mi telefona il servizio clienti, dicendo che avevano letto la mia mail, verificato con il direttore del supermercato, e che la prima volta che sarei passato mi avrebbero rimborsato la differenza. Ho cercato di spiegare alla gentile signorina che non mi interessavano certo i 75 centesimi, e che comunque lo scontrino l’avevo buttato via, e mi ha risposto “non si preoccupi, gliene possiamo fare una copia: passi solo dall’assistenza clienti e via.”
Naturalmente non mi stupisce affatto che possano recuperare il mio scontrino. Mi stupisco solo che pensino che vada trullo trullo da una persona che immagino sarà stata abbondantemente cazziata per la negligenza, il tutto per settantacinque centesimi. E va già bene che non sono paranoico e non pensi che quando farò passare la fidaty card la prossima volta che sarò all’Esselunga cominceranno a suonare le sirene.
(per chi se lo chiedesse: la lettera l’ho scritta per principio, perché dal mio punto di vista lasciare anche solo per negligenza un vecchio cartellino di offerta è una pubblicità ingannevole, e io non sopporto le pubblicità ingannevoli)

Ultimo aggiornamento: 2008-11-03 16:10

Google StreetView

[casa]
Quella che vedete qui sopra è la finestra di camera mia. Stranamente la macchina di Google StreetView è anche passata sotto casa, e quindi adesso che anche Milano è mappata c’è quest’immagine, di cui ovviamente non me ne faccio nulla (né ve ne fate molto voi, visto che il post non è geotaggato :-) )
La cosa più interessante è che per quel poco che ho visto gli amici di google sono riusciti a cancellare tutte le targhe e le facce delle persone. Chissà se è stato fatto con un sistema automatico…

Ultimo aggiornamento: 2008-10-31 17:09

Ma che ci fanno sui nostri PC?

I computer qua in ufficio sono più o meno gestiti in remoto, nel senso che ci vengono inviati gli aggiornamenti di non si sa bene cosa. Di per sé la cosa non mi fa né caldo né freddo. Però stamattina mi sono trovato il computer praticamente bloccato, anche se il task manager mi diceva che la CPU se ne stava a far nulla per l’80% del tempo. Già il pc a mia disposizione è vecchiotto e lento di suo, ma così era impossibile. A un certo punto vedo l’iconcina “nuovi aggiornamenti pronti – si prega di riavviare il pc”; ci clicco sopra e aspetto un paio di minuti prima che il sistema operativo si degni non dico di ripartire, ma almeno di dare segni di avere capito che deve farlo. Mentre mi alzo per sgranchirmi le gambe, sento i colleghi dell’open space che dicono “ma anche a voi il PC va così lento?” Insomma, questo simpatico aggiornamento ha fatto sì che tutto il mio gruppo di lavoro fosse bloccato. È vero che cinque mesi faci dissero di spegnere i PC la notte per risparmiare corrente, ma forse mandare una mail dicendo “stanotte lasciatelo pure acceso, che vi installiamo del nuovo software” potrebbe essere un miglioramento. Magari ci arriveranno anche.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-31 16:06

idiosincrasie feline

Visto che le nostre gatte tendono a mangiare al volo tutto quello che trovano nelle ciotole (ammesso che piaccia loro!), probabilmente per evitare che la compagna freghi loro il cibo, quando siamo a casa tendiamo a dare loro la pappa in dosi omeopatiche. Oggi pomeriggio ho aperto così una busta di “deliziosi bocconcini con pesce oceanico” e ne ho data mezza. Momo si è subito fiondata, mentre Ariel se n’è stata ben lontana, guardandomi con un muso che sembrava dire “quella robaccia te le mangi tu”.
Stasera ho dato la seconda metà della busta: Momo l’ha annusata e ha cominciato subito a coprirla, manco fossero le sue deiezioni, mentre Ariel si è accinta con buona lena a mangiare.
Almeno si mettessero un po’ d’accordo su cosa piace loro!

Ultimo aggiornamento: 2008-10-26 20:51

achtung Batterien!

Stamattina ho ripreso dopo un paio di settimane il vecchio telefonino con la sim Vodafone che prima o poi butterò via. Provo ad accenderlo: nulla. Lo metto in carica: nulla. Lo apro, pulisco i contatti, lo richiudo, lo riattacco alla corrente: si carica.
Stasera prima di andare in palestra ho preso il mio Creative Zen che avevo usato mercoledì. Arrivo, provo ad accenderlo: nulla. Torno a casa, lo attacco al PC con un cavo che credo vada bene: nulla. Scendo in cantina alla caccia dedl suo carichino, lo attacco: nulla. Lo apro, pulisco i contatti, lo richiudo: riparte tranquillamente (sì, era mezzo carico).
Qualcuno ha idea di cosa possa succedere a casa mia? c’è la fatina dei contatti elettrici? il clima milanese di questi giorni è così fetido da bloccare tutto? (l’altro giorno c’era anche il wifi che non funzionava; alla fine, non so perché, rimettendo la stessa password è ripartito)

Ultimo aggiornamento: 2008-10-24 22:14