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Ma che ci fanno sui nostri PC?

I computer qua in ufficio sono più o meno gestiti in remoto, nel senso che ci vengono inviati gli aggiornamenti di non si sa bene cosa. Di per sé la cosa non mi fa né caldo né freddo. Però stamattina mi sono trovato il computer praticamente bloccato, anche se il task manager mi diceva che la CPU se ne stava a far nulla per l’80% del tempo. Già il pc a mia disposizione è vecchiotto e lento di suo, ma così era impossibile. A un certo punto vedo l’iconcina “nuovi aggiornamenti pronti – si prega di riavviare il pc”; ci clicco sopra e aspetto un paio di minuti prima che il sistema operativo si degni non dico di ripartire, ma almeno di dare segni di avere capito che deve farlo. Mentre mi alzo per sgranchirmi le gambe, sento i colleghi dell’open space che dicono “ma anche a voi il PC va così lento?” Insomma, questo simpatico aggiornamento ha fatto sì che tutto il mio gruppo di lavoro fosse bloccato. È vero che cinque mesi faci dissero di spegnere i PC la notte per risparmiare corrente, ma forse mandare una mail dicendo “stanotte lasciatelo pure acceso, che vi installiamo del nuovo software” potrebbe essere un miglioramento. Magari ci arriveranno anche.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-31 16:06

idiosincrasie feline

Visto che le nostre gatte tendono a mangiare al volo tutto quello che trovano nelle ciotole (ammesso che piaccia loro!), probabilmente per evitare che la compagna freghi loro il cibo, quando siamo a casa tendiamo a dare loro la pappa in dosi omeopatiche. Oggi pomeriggio ho aperto così una busta di “deliziosi bocconcini con pesce oceanico” e ne ho data mezza. Momo si è subito fiondata, mentre Ariel se n’è stata ben lontana, guardandomi con un muso che sembrava dire “quella robaccia te le mangi tu”.
Stasera ho dato la seconda metà della busta: Momo l’ha annusata e ha cominciato subito a coprirla, manco fossero le sue deiezioni, mentre Ariel si è accinta con buona lena a mangiare.
Almeno si mettessero un po’ d’accordo su cosa piace loro!

Ultimo aggiornamento: 2008-10-26 20:51

achtung Batterien!

Stamattina ho ripreso dopo un paio di settimane il vecchio telefonino con la sim Vodafone che prima o poi butterò via. Provo ad accenderlo: nulla. Lo metto in carica: nulla. Lo apro, pulisco i contatti, lo richiudo, lo riattacco alla corrente: si carica.
Stasera prima di andare in palestra ho preso il mio Creative Zen che avevo usato mercoledì. Arrivo, provo ad accenderlo: nulla. Torno a casa, lo attacco al PC con un cavo che credo vada bene: nulla. Scendo in cantina alla caccia dedl suo carichino, lo attacco: nulla. Lo apro, pulisco i contatti, lo richiudo: riparte tranquillamente (sì, era mezzo carico).
Qualcuno ha idea di cosa possa succedere a casa mia? c’è la fatina dei contatti elettrici? il clima milanese di questi giorni è così fetido da bloccare tutto? (l’altro giorno c’era anche il wifi che non funzionava; alla fine, non so perché, rimettendo la stessa password è ripartito)

Ultimo aggiornamento: 2008-10-24 22:14

vorrei cantare insieme a te…

Ogni tanto – non troppo spesso, in effetti – mi ricordo che esiste anche qualcosa oltre a Internet. Così quando nel weekend ho sentito alla radio che l’associazione Canto Sospeso cercava coristi (meglio se maschi) per fare una Grande Esecuzione del finale della Nona di Beethoven, e visto anche l’improbabile nome del direttore del coro (Martin Lutero… per la precisione, Martinho Lutero Galati de Oliveira), ho deciso di vedere che riuscivo a fare. In fin dei conti, nel 1981 avevo passato l’esame di teoria e solfeggio al Conservatorio, e tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, in un periodo in cui non avevo davvero molto da fare, partecipavo alle prove del Cantus Firmus (per i curiosoni: no, non ho mai cantato in occasioni ufficiali).
Martedì sera sono così andato a vedere com’era tutto il giro. Martin Lutero stavolta non c’era, ed è stata la sua vice a dirigere il coro. Eravamo quasi cento, di età in genere tra i 35 e i 60 anni, e con in effetti una preponderanza femminile; la carenza è però più che altro sui tenori, il che significa che un basso come me non è così fondamentale. E questa è una fortuna, perché ho visto che sono ben arrugginito, e non riesco più a leggere al volo uno spartito come facevo un tempo. Tra l’altro, a parte il pezzo che conosciamo più o meno tutti – quello che Romano Prodi aveva come suoneria del telefonino, insomma – il resto si fa spesso a una velocità incredibile.
Vabbè, abbiamo un mese e mezzo per riuscire a rimettere tutto a posto, visto che l’esecuzione dovrebbe essere al duomo di Lodi il 4 dicembre. Però non so se potrò mettere tutto questo nel mio curriculum…

Ultimo aggiornamento: 2008-10-23 13:33

allo spammatore UDC trentino

Parlo a te, Michele Trentini.
Già una persona con un minimo di cultura dovrebbe sapere che spammare è Male. Un politico dovrebbe saperlo ancora di più.
Però riuscire a scrivere a me (nato a Torino e residente a Milano) per le elezioni provinciali in Trentino dimostra semplicemente che non hai capito proprio nulla (oltre naturalmente ad avere violato la legge, visto che hai inviato una comunicazione non richiesta). L’unica cosa che mi dispiace è che non credo di avere tra i miei lettori dei residenti in Trentino a cui dire “se proprio volete votare UDC, non date il voto a Michele Trentini”. Però non si sa mai: i motori di ricerca sono fantastici a questo riguardo.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-20 15:05

E anche quest’anno si ricomincia

Stasera è il giorno decisivo. Riprenderò ad andare in palestra, dopo che a fine luglio ho pagato sei mesi di abbonamento (che inizierà oggi perché così finisco il 13 aprile quando inizierà a fare troppo caldo per i miei gusti).
Come ho già scritto negli anni passati, la prima settimana sarà molto tranquilla, giusto per riuscire a stare male ma non troppo male: vi anticipo subito che mercoledì e giovedì farò un po’ di fatica a scrivere, visto che avrò tutti i muscoli indolenziti :-) Faccio però notare come il raffreddore con mezza influenza me lo sono beccato la settimana scorsa: non ho proprio nessuna scusa, insomma.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-13 16:04

password di lavoro

Io ho accesso a una serie di server di esercizio, insomma di quelli dove passa il traffico messaggistico vero (non quello TIM, lo dico subito). Dopo tutto il casino di Tavaroli&Friends, sono state definite una serie di misure di sicurezza che permettono di sapere sempre chi sta facendo cosa. Tra queste misure ci sono anche quelle relative alla password, che deve essere cambiata ogni tre mesi.
L’ultima volta mi sono dimenticato di cambiare password in tempo, e per sbloccare gli accessi ho dovuto sottostare a una procedura assolutamente incredibile, col mio capo che doveva spergiurare che io sono un bravo ragazzo. Stavolta mi sono fatto furbo, e mi sono messo un allarme di Google Calendar. Oggi mi sono così accinto a cambiare la password sui tredici sistemi: il concetto di password condivisa non è ancora entrato nel sistema operativo di questi computer. In compenso la quantità di vincoli sul formato della password è favolosa: deve essere esattamente di 8 caratteri, deve avere almeno un carattere alfabetico, uno numerico e uno speciale (ma non virgola, due punti o virgolette) e non deve essere “nello storico”. Il guaio è che la definizione di “storico” è modernissima: se la mia vecchia password è “pip11.po”, infatti, la password “pip12.po” non può essere usata. Mi ci sono voluti otto tentativi (più tutte le volte che scrivevo “passwd” e non “password” per trovarne una utilizzabile e che potessi ricordarmi senza tatuarmela su un braccio.
E il meglio è che io non ho mai operato su questi sistemi: l’unica cosa che faccio è cambiare la mia password.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-13 14:40

Oggi assemblea!

Non è esattamente il miglior periodo per fare un’assemblea in Telecom Italia, visto cosa sta succedendo alle azioni. Però c’era stato un (mezzo) accordo tra azienda e sindacato per le 5000 persone da far fuori – gli “esuberi”, come ormai si dice, forse perché la parola assomiglia a “esondazione”, e quindi sono iniziate le assemblee per votare sul (mezzo) accordo.
Perché “mezzo”? Perché – ammetto di non essermene accorto – la SLC-CGIL non ha firmato la parte dell’accordo relativo al piano industriale; e in effetti ieri mi era arrivato un comunicato Fistel-CISL che si lamentava con i colleghi dell’altra parrocchia. Bisogna dire che mi sono piacevolmente stupito del fatto che nonostante tutto abbiano messo in piedi un’assemblea unitaria e i sindacalisti delle due sigle non si siano picchiati nemmeno metaforicamente, limitandosi a riconoscere le differenze e a presentare il proprio punto di vista. In Italia è ormai diventata una cosa così rara da essere incredibile. Altro stupore l’ho avuto notando che la partecipazione era piuttosto alta, anche se mi sa che sia legata alla paura di cosa possa accadere. L’età media è semre quel che è, considerando che un riferimento a Catalano per un’ovvietà è stato tranquillamente compreso dai presenti, ma quello lo si sa già.
Dopo una non-votazione (non ho esattamente capito cosa sia successo, una “approvazione vocale con alzata di mano”?) ce ne siamo tornati in ufficio: non so bene cosa avesse fatto col suo badge il tipo che era uscito, ma ci siamo visti abbassarsi la serranda che chiude l’ingresso alla nostra sede. Sì, in attesa che la receptionist capisse che fare abbiamo fatto il giro dalla rampa per il cortile: resta il tatto che continuo a trovarmi davanti brutti presagi.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-09 11:50