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Quanti Codogno!

Dopo che è uscita la nuova pagina casa di FacciaLibro, ho innanzitutto capito ancora una volta che quello è un posto che non fa per me (diciamo che ci tengo un piede giusto perché non si sa mai). Dopo aver ordinato tutti i (troppi) amicici in varie liste, per cercare di diminuire almeno un po’ il rumore – ammesso e non concesso che ci sia qualcosa di diverso dal rumore: nulla di male, intendiamoci, è un modello come un altro – ho provato per curiosità a fare una ricerca con Codogno, e ho scoperto che ci sono decinaia e decinaia di miei cognomini, che naturalmente non mi era mai capitato di incontrare in rete (o nella vita reale, se per questo)
Direi che questa è un’ulteriore prova che la gente che usa Facebook è per lo più completamente diversa da quella cui eravamo abituati prima su Usenet, poi sui blog ma anche più banalmente con la posta elettronica (sul web non so che dire, visto che è una connessione monodirezionale). Basta solo ricordarselo!

Ultimo aggiornamento: 2009-03-16 11:30

Casco

Sono diventato un mollaccione. Dopo che Anna mi ha gentilmente spiegato per solo due mesi che avrei dovuto comprarmi il caschetto per andare in bici, ho sfruttato la solita offerta Lidl (11 euro…) e me lo sono preso. Non ci crederete, ma ho persino iniziato a usarlo. A dirla tutta, non ho ancora ben capito la sua utilità, visto che se qualcuno mi prende sotto in macchina mi ammazzerà lo stesso: ad ogni modo assomiglio sempre di più a un transformer, e non so se sia un bene.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-13 07:00

mai chiedersi il perché

La scorsa settimana è arrivato ad Anna il suo nuovo piccolo Dell, subnotebook a 12 pollici, con la sua bella distribuzione ubuntu. Peccato che non riuscissi a vedere la rete wifi di casa. Dopo aver smanettato per qualche giorno, ho deciso che il problema doveva essere sul vecchio router che non trasmetteva in 802.11g; così ieri sera il nostro provider ci ha portato un altro router da provare, mentre io ero alle prove di canto.
Stasera, rientrato a casa, mi metto a smadonnar… ehm, a smanettare su: effettivamente adesso vedo il segnale, ma niente connessione. Provo a lasciar perdere la connessione automatica e settare quella manuale; niente. Provo a lasciar perdere la connessione con l’apposita applicazione e lavorare da terminale; niente. Lascio tutto fermo perché devo andare a fare la spesa e poi cenare, e infine provo a telefonare al mio collega Marco per un consulto telefonico.
Gli spiego tutta la storia, e gli faccio “guarda, ho anche fatto la configurazione manuale, ma poi da iwconfig non vedo indicato l’ESSID né l’access point…”. Per scrupolo rifaccio la configurazione e lancio di nuovo il comando: toh, erano presenti. Faccio subito qualche altra prova: netstat vede la rete, traceroute scopro che non esiste più (c’è traceroute6, che però non ho osato provare), il browser vede la rete.
Non so cosa succederà quando farò ripartire il PC: non mi chiedo nemmeno cosa sia successo nel frattempo, visto che sono troppi anni che combatto contro i computer e so che bisogna accettare graziosamente quello che succede.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-11 21:49

la mia banca è tempestiva

Giovedì scorso mi arriva un messaggio dalla mia banca. Me ne arrivano tanti, visto che monitoro tutti i pagamenti col bancomat. Mi dicevano che c’era un addebito di 90 euro da parte di tale Mila no Revisioni datato 03/12/2007. Sì, dicembre duemilasette.
Venerdì mattina contatto via chat il supporto clienti e chiedo lumi sulla cosa: l’operatrice mi dice su quale bancomat è stato fatto (quello di Anna) e che manderà avanti la cosa. Parlando con Anna, a un tratto le viene in mente una cosa: “non sarà stata la volta della batteria kaputt?” Controllo: le date coincidono, una pagina di Google indica che ora l’azienda sta non so dove ma in passato è stata dietro casa nostra, in effetti l’estratto conto di allora non riportava il pagamento (che bello avere gli estratti conto in formato elettronico, tra l’altro :-) ) e quindi mi tranquillizzo.
Lunedì sera mi arriva la riposta del customer care, che afferma che il pagamento è dovuto – nulla da eccepire – e che “il pagamento e’ stato addebitato in conto solo adesso in quanto quando era arrivato si era bloccato poiche’ il conto non era momentaneamente capiente.” Ho controllato: il mio conto non è mai stato così vicino al rosso. Però mi domando se devo essere felice che la mia banca non volesse farmi pagare degli interessi di mora o se devo preoccuparmi perché si dimentica un pagamento per quindici mesi…

Ultimo aggiornamento: 2009-03-11 08:00

Intrappolato 2!

Credo che si possa dire ormai con ragionevole certezza: sono io che porto sfiga. Dopo che la scorsa settimana sono rimasto bloccato in ascensore, stamattina ho fatto il bis. Stavolta eravamo in quattro, Damiano aveva già letto la cronaca del mio primo blocco, e in quattro e quattr’otto abbiamo aperto le porte e siamo usciti. Il mio piccolo problema personale è che da solo non ce la faccio mica :-(

Ultimo aggiornamento: 2009-03-09 08:33

Intrappolato!

Dopo aver pranzato in mensa, sono rientrato in ufficio. Ho preso l’ascensore assieme a un collega, mentre l’altro aspettava la vicesegretaria che controllava se era arrivata posta per il nostro gruppo e ci diceva “non usate l’ascensore! salite a piedi!”
Beh, l’ascensore è partito a sussultoni, e a un certo punto si è fermato del tutto, poi si sono spente le lucine dei pulsanti dei piani prenotati e si è accesa quella “divieto di transito” che dovrebbe significare che l’ascensore non deve essere usato. Un po’ in ritardo, se dobbiamo dirla tutta.
Purtroppo non avevo un programmino per inviare via twitter gli aggiornamenti minuto per minuto di quello che mi stava capitando, altrimenti sarei diventato famoso. Così invece, dopo aver telefonato alla vicesegretaria dicendo di chiamare qualcuno, alla fine ci siamo messi in due a spingere la porta scorrevole, scoprendo che eravamo venti centimetri sotto il livello del secondo piano: un vero anticlimax.
(quando avevo sei anni, sono rimasto chiuso in un ascensore insieme a mia nonna e mio fratello che ai tempi aveva due anni. Rimasi così scioccato che, grazie anche al fatto che stavamo traslocando da un appartamento all’ottavo piano a uno al primo, fino ai quattordici anni non usai più un ascensore. Però stavolta me ne sono stato bello tranquillo ;-) )

Ultimo aggiornamento: 2009-03-04 13:31

tutti mi vogliono, tutti mi cercano

In questi giorni mi sono arrivate non una, ma ben due richieste di collaborazione.
La prima è sicuramente stata inviata come circolare a molta gente, come si può vedere da questo thread di FriendFeed. Titolo: “Partecipa al nuovo aggregatore di blog di XXX”; nel testo mi si spiega che XXX è un aggregatore di blog legati al mondo dell’intrattenimento e dello spettacolo. Un metablog tematico che permetterà a breve a tutti gli iscritti di essere facilmente classificabili e raggiungibili, e in cui i blog potranno mirare ad una maggiore visibilità trovandosi finalmente in uno spazio di interessi condivisi e non nei soliti aggregatori generalisti. (Non so se avete presente quanti post io scriva su intrattenimento e spettacolo, e quanta visibilità aggiuntiva avrei per i miei pipponi…)
La seconda richiesta mi è arrivata via il form che ho nel sito, il che significa che chi l’ha scritta ha dovuto fare un po’ di fatica in più (e infatti ho risposto, declinando gentilmente l’offerta). Si tratta di buzz marketing: Nel caso in cui un cliente ci sottoponesse un prodotto affine all'argomento del tuo blog, noi ti contatteremmo per chiederti se il prodotto in questione ti interessi o meno, e in caso affermativo procederemmo col passarti un brief dettagliato. (nella mail era specificato “non in modo aprioristico, elencandone solo gli aspetti positivi”) Non ho idee sulla diffusione di questa richiesta.
Tanto per mettere le cose in chiaro, non ho problemi a dire che se qualche quotidiano o settimanale mi pagasse per tenere una rubrica cartacea lo farei senza alcuna remora. Magari cercherei di chiedere la possibilità di ripubblicazione sul blog, ma se non me la concedessero non piangerei più di tanto. Ma stiamo parlando di un mezzo di comunicazione ben diverso. Nel primo caso, che ci guadagnerei io a confondermi nel magma di un aggregatore? Raddoppierei, triplicherei, quadruplicherei forse i proventi della pubblicità sulle mie pagine? Verrebbe più gente a leggermi? (secondo le statistiche, quattro quinti degli accessi al blog non sono “visitatori ricorrenti”, il che significa che mi si trova facilmente lo stesso). Peggio ancora, per quanto mi riguarda, il secondo caso. Ci ho perso un quarto di secolo a costruirmi una reputazione (nel senso tecnico del termine); penserete mica che me la rovini per un piatto di lenticchie o trenta denari? E soprattutto credete davvero che qualcuno potrebbe pagarmi per scrivere quello che scrivo? :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-02-27 07:00

Risolto uno dei grandi misteri della vita!

L’altra notte ero andato in cucina a luce spenta, a bere un bicchiere d’acqua. Non è una cosa così difficile, visto che arriva un po’ di luce da fuori. Mentre tornavo in camera, ho notato che dal frigo usciva un po’ di luce. Penso “che palle, il frigo è rimasto socchiuso”: faccio per chiuderlo ma lo era già. Controllo da dietro se non ci fosse chissà quale strano gioco di luci da fuori: no, era proprio la lucetta del frigo che se ne stava accesa a frigo spento, e probabilmente la membrana di gomma era semitrasparente.
Apro il frigo, guardo dentro, e noto che c’è un pulsantino vicino alla luce, di quelli tipo le confezioni di shampoo. Lo clicco, e richiudo il frigo: il chiarore non si vede più. Riapro, riclicco, richiudo: di nuovo il chiarore. Ri-riapro, ri-riclicco, ri-richiudo e torno a dormire felice. Adesso so se e quando la luce del mio frigo rimane accesa a porta del frigo chiusa.

Ultimo aggiornamento: 2009-02-17 07:00