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-3.4 °C

Stamattina il termometro in balcone segnava questa temperatura. Ieri alle 15 il termometro dell’auto era a -4, alle 19:30 era sceso a -6.
Però sono lo stesso arrivato in bicicletta in ufficio, e siamo stati almeno in tre: qui ci sono solo Veri Uomini!

Ultimo aggiornamento: 2009-12-21 11:00

vivere MOLTO pericolosamente

Io domani alle 12:45 devo essere a Torino per il rogito con cui vendo la mia vecchia casa. Quei soldi (insieme a quelli della vecchia casa di Milano) ci servono per fare il rogito il 23 per comprare la nostra casa nuova. La comunicazione ufficiale che il compratore ha ottenuto il mutuo mi è arrivata due minuti fa, dopo che venerdì scorso sembrava che fosse andato tutto a monte.
Penso possiate capire come sono stato questa settimana e quanti capelli bianchi ho ora in testa; altro che trasloco.
(Adesso con MOLTA calma potrò raccontare tutte le magagne del trasloco e della casa nuova, ma quelli sono problemi di un ordine di grandezza inferiore)

Ultimo aggiornamento: 2009-12-17 13:50

frecc

Stamattina è stata la prima giornata veramente fredda della stagione, o almeno le mie orecchie – che stanno fuori dal casco, devo trovare un sistema per infilarmi anche il paraorecchie – me l’hanno detto.
Purtroppo non posso fornire dati più precisi, nonostante il mio ciclocomputer abbia anche la funzione termometro. Infatti, come ogni termometro che si rispetti, ci vuole un po’ di tempo prima che la misura si stabilizzi: ho tirato fuori la bicicletta dal box dove la temperatura era di 11 gradi, e sono sceso a balzi variabili da 0.4 a 0.6 gradi fino a 5.1, quando ho legato la bici in ufficio e sono entrato. Non mi sta venendo voglia di scendere e guardare.

Ultimo aggiornamento: 2009-12-11 09:38

solita gita torinese

Stanotte ho dormito sì e no quattro ore. No, non è stata colpa dei gemelli: è il nervosismo per tutte le pratiche per vendere quella maledetta casa di Torino che mi sta facendo impazzire. Dalle 4 alle 6:30 sono rimasto così sveglio a guardare il nulla; quando finalmente stavo riuscendo ad appisolarmi è suonata la sveglia e sono rotolato giù dal letto per prendere il treno per Torino, nuova puntata della mia inenarrabile lotta contro la regia burocrazia. Arrivo in stazione, vedo che il treno è in ritardo di un quarto d’ora – poco male, tanto non ho tutta quella fretta. Arrivo, mi dirigo in corso Bolzano all’Agenzia delle Entrate per recuperare il certificato di successione di mio padre… e trovo tutto chiuso. Guardo meglio: c’è un cartello che spiega che dalle 9 alle 11 c’è un’assemblea sindacale e quindi “non è garantita l’apertura”. Oserei dire che i dipendenti del ministero del Tesoro sono molto politicizzati: e ringrazio il cielo di non avere avuto un bazooka sotto mano.
A questo punto telefono al geometra che contemporaneamente stava andando in comune a scoprire perché la pratica di condono edilizio per la veranda – pratica del 1986… – risultasse “incompleta”. Mi spiega che molto semplicemente al comune non risulta l’accatastamento, al che dico ” va bene, tanto il catasto è qua dietro, vedo che fare”. Arrivo, stranamente non c’è nessuno, spiego la situazione e avviene il miracolo. Ho trovato un’impiegata gentilissima, che non solo mi dà tutta la documentazione necesaria – che poi è quella che avevo appena consegnato… – ma mi dice che la copia della denuncia di successione è regolarmente presente nella base dati, anche se comunque è in conservatoria che bisogna andare. A questo punto mi chiedo non tanto perché io abbia dovuto pagare euro 41.64 allo stato, che un pizzo si sa che ci vuole sempre, ma perché non potevano stamparmelo subito; un’altra di quelle domande che rimarranno senza risposta. Già che ci sono chiedo della pratica per rimettere a posto la planimetria dei posti auto: la signora mi dice di salire al secondo piano, salgo, vado nell’ufficio apposito. I miracoli però non accadono due volte: quello che riesco benignamente a ottenere è che la mia pratica venga presa e protocollata. Proprio così. Dieci giorni fa avevano preso i dati, ma non avevano fatto la fatica di metterci su un numerello; e chissà quanto tempo ci sarebbe voluto prima di farlo. L’unica consolazione è che ho scoperto che quando al Regio Catasto si degneranno di vedere cosa è successo e rimetteranno a posto il tutto io potrò farmi stampare la planimetria a Milano.
Intanto il geometra era ancora al Palazzaccio, visto che anche lì erano in assemblea: mi faccio così un quarto d’ora di passeggiata, gli consegno le copie delle carte catastali che domani porterà per la chiusura della pratica e mi faccio dare copia dell’esito della richiesta. In pratica, non solo il comune e il catasto non si parlano per nulla, ma è successo che il 13 agosto 1997 (undici anni dopo la richiesta…) il tecnico ha emesso la sua sentenza di mancanza dati e tutti si sono ben guardati dal comunicarcelo. Più vicini al cittadino. Sempre.
Torno infine in corso Bolzano, dove trovo un centinaio di persone davanti a me. Alle 11 si aprono le porte, mentre gli ultimi impiegati rientrano in ufficio dal bar interno (avranno fatto l’assemblea lì?) Per fortuna, arrivato il mio turno, mi fanno saltare la coda e prendere il sospirato documento, tutto regolarmente timbrato pagina per pagina sul momento. Forse (ma è meglio che non lo dica forte) sono a posto.

Ultimo aggiornamento: 2009-12-10 15:33

cambiamento microclimatico

Adesso ci sono tutte le storie sui dati del riscaldamento globale che sono stati taroccati (ma in inglese si dice meglio: “doctored”…) per renderlo più grave di quanto sia in realtà: insomma, un po’ come i conti pubblici.
Io posso solo dire che stamattina ho ammazzato una zanzara in cucina.

Ultimo aggiornamento: 2009-12-09 09:12

tempi interessanti

Nelle prossime due settimane Anna e io:
– sperare di terminare con la burocrazia torinese (almeno un altro viaggio sarà necessario)
– finire di inscatolare l’inscatolabile
– spostare gatte e gemelli dai suoceri
– traslocare
– sperare che la casa nuova venga terminata in tempo (il trasloco sarà in medias res)
– sperare che il gas venga allacciato in tempo nella casa nuova
– fare quattro rogiti
– rimettere a posto la roba che stiamo accatastando nel box e in cantina
– sperare di essere sopravvissuti e avere ancora qualche soldo in banca.
Spero capirete perché non troverete molte notiziole corpose in questo periodo.

Ultimo aggiornamento: 2009-12-09 07:00

Le gite a Torino si sprecano

Dopo che sono riuscito a scoprire che la banca che dovrebbe elargire il mutuo all’acquirente della mia vecchia casa si è lamentata perché non gli basta l’atto notarile di divisione ma vuole vedere anche la dichiarazione di successione di mio padre (morto nel 1981, ricordo…) ieri mattina ho ripreso il treno per Torino a un’ora invereconda per recarmi questa volta all’Agenzia delle Entrate. Trullo trullo me ne vado alla sede di corso Vinzaglio, dove l’usciere stava chhiaccherando amabilmente al telefono: dopo un po’ si è scocciato di vedermi lì impalato, ha chiesto scusa al suo interlocutore, mi ha chiesto cosa volevo e mi ha indirizzato in corso Bolzano (per i non torinesi: due isolati di distanza)
Vado lì, spiego all’ufficio assistenza che cosa devo fare, la tipa mi dice “ma è sicuro che questa sia la sede giusta?”, le rispondo “se non me lo sa dire lei…” al che tira fuori uno stradario e scopre che effettivamente via Bionaz è gestita lì. Prendo il numerino, aspetto il mio turno, e di nuovo l’impiegata mi chiede “ma è sicuro che lo si faccia qua?” Alla fine scopro che la denuncia è in archivio, in archivio ci si va ogni lunedì mattina e quindi fino alla prossima settimana nisba; poi che devo pagare (lo sapevo), che devou usare un modulo F23 tipo quelli delle tasse, ma che non posso pagare online ma devo andare in posta. Bontà loro, posso delegare qualcuno per ritirare il documento. Però serviva anche una fotocopia della carta d’identità; per fortuna mi si concedeva di non rifare la coda.
Nel frattempo mi ero imbaldanzito, e ho pensato che sarei potuto passare in catasto a scoprire cos’era successo alle mappe dei posti auto. Arrivo, spiego la cosa, mi dicono che bisogna andare all’Ufficio Errori Catastali – vi rendete conto? La probabilità di un errore è così alta che c’è l’ufficio apposta. Mi dà un numero che indica che ci sono quindici persone in coda, coda che non sembra muoversi, visto che dopo il giro turistico per fotocopiare la mia carta di identità e la riconsegna sono passato e li avevo ancora quasi tutti davanti. Ho fatto un po’ di conti, ho preso il 10 e sono andato a comprarmi i pacchi di grissini che mi piacciono tanto (sono aumentati a 2.50 il chilo, per la cronaca), sono rientrato scoprendo di aver saltato il turno, mi sono preso un altro numerino e stavolta in dieci minuti è toccato a me. Dopo avermi detto che avrei potuto fare tutto per posta (…), ho dovuto prepapare due richieste distinte, una per la correzione della mappa dei posti auto e una per la mancata registrazione della donazione dei box; dieci minuti per fare il tutto, dieci giorni minimo per la registrazione e un po’ di più perché i regi geometri scoprano qual è la piantina giusta; ma alla fine ce l’ho anche fatta a riprendere il treno.
Ora vediamo quando sarà il prossimo viaggetto…

Ultimo aggiornamento: 2009-12-01 08:00

A2A – sezione elettricità

Oggi Anna ha telefonato ad A2A (già AEM: per i non milanesi, l’azienda milanese di luce e gas) per il contratto per la casa nuova. Le è stato detto che per default hanno messo il contatore a 4.5 kW, e che per portarlo a 3 kW occorre mandare l’omino e sganciare 80 euro di uscita. Mentre era in attesa con il call center, mi chiama raccontandomi la cosa: io le suggerisco di ricordare che ci hanno rotto le palle con il contatore elettronico e queste cose le possono fare in remoto da almeno cinque anni, e non credo proprio che in un palazzo finito l’anno scorso abbiano montato i vecchi contatori. Le domando poi se le hanno detto qual è la differenza di costo fisso, che se non è molto può valer la pena rischiare meno che salti per troppa tensione sovraccarico; mi risponde che il callcentrista non lo sa.
Dopo un quarto d’ora Anna mi richiama. Il tipo le ha spiegato che sì, in teoria il nuovo contatore permetterebbe l’aggiornamento della potenza massima da remoto, ma ci sono dei problemi e quindi preferiscono mandare l’omino (che tanto strapagherà l’utente, alla faccia del fatto che è un problema loro se non possono fare quanto pubblicizzato). Quanto alla differenza di quota fissa, sembra che il callcentrista abbia trovato i dati; a quanto pare il contatore da 3 kW costa 5 euro il mese e quello da 4.5 kW 17 euro il mese (più IVA, ça va sans dire). Non che dal sito lo si riesca a capire, tra l’altro. A questo punto, considerando che tanto la corrente consumata in più ce la paghiamo, ho suggerito ad Anna di far comunque uscire l’omino A2A.
Prossima puntata: il mercato liberalizzato del gas.

Ultimo aggiornamento: 2009-11-26 11:21