Archivi categoria: io 2007

Decadenza dei CD

Lo so, l’avevo già scritto un anno e mezzo fa. Ma la inesorabile decadenza dei miei CD sta continuando. Il nuovo colpito dalla sindrome “re Mida” – il disco da argentato diventa dorato – è una raccolta “Private Collection – the Story” di Pat Boone (se volete commentare sui miei gusti musicali fate pure, non raccolgo :-) ), che mi sa tanto sia stata fatta in maniera un po’ irrispettosa dei diritti d’autore… ma non è detto, magari V. DENTICO PER MORE RECORD PRODUCTION E DISCOPIÙ s.r.l. ai tempi avevano chiesto i diritti per l’Italia. Credo che il disco sia anteriore al 1990, quando i discografici non si erano ancora accorti di che miniera d’oro potessero essere le vecchie registrazioni.
Exact Audio Copy in una notte è riuscito a rimettere a posto una traccia e mezzo :-(. Ora, è vero che a suo tempo penso di avere pagato il CD 5000 lire o giù di lì; però ci rimango sempre male…

Ultimo aggiornamento: 2007-02-20 17:24

parole parole parole

Domani mattina avrò un’audioconferenza dalle 10:30 alle 13:30 (argh); domani pomeriggio avrò un’audioconferenza dalle 16 alle 17. Che gioia.

Ultimo aggiornamento: 2007-02-19 16:53

manutenzione casalinga

Martedì pomeriggio mi telefona da casa Anna: “Abbiamo il lavandino del bagno otturato. Ho provato con l’Idraulico Liquido, ma non è servito a nulla”. Mio commento: “Ah”. La chiamata prosegue con Anna che mi fa tutto uno spiegone dettagliato di quello che suo padre da Chiavari le ha spiegato che si può fare, svitando un tappo sotto il sifone. Dopo un minuto di parole l’ho stoppata, facendole notare che tanto era inutile dirmi queste cose mentre ero in ufficio (sì, sono bastardo inside).
Martedì sono rientrato a casa tardi, e verso le 22 mi sono accinto all’operazione, non prima di avere sfruttato le mie dita lunghe e sottili e tirato fuori dallo scarico del lavandino una massa di capelli che però non era la causa principe dell’otturamento. Il tappo è esattamente dove doveva stare, cioè appena sotto il sifone: la pinza a pappagallo la cui esistenza tanto preoccupava Anna sapevo perfettamente dove stava – anche se non li uso, ho tutta una collezione di attrezzi da lavoro – e ho iniziato a svitare. Erroraccio. Non appena ha iniziato a gocciolare, il dolore sul mio pollice mi ha fatto ricordare che l’Idraulico Liquido è fondamentalmente un acido molto potente: risultato, un bell’eritema. Ripreso il lavoro dopo essermi fatto infilare in stile E.R. un guanto di lattice, la seconda sorpresa. Ho svitato il tutto, è uscita un po’ di robaccia, ma chiaramente troppo poca: infatti, fatta scorrere giù un po’ d’acqua per pulire il tratto verticale dello scarico e richiuso il tutto, il lavandino era ancora otturato.
La storia ha avuto però un lieto fine: i lavori avevano comunque smosso un po’ di roba, e dopo che ieri Anna ha comprato un altro prodotto sturalavandini (questa volta un gel contenente un misterioso “Agente Salvatubo tiemme”), è tornato tutto miracolosamente a posto. Il mio onore è rimasto un po’ ammaccato ma fondamentalmente salvo.

Ultimo aggiornamento: 2007-02-15 11:24

misteri al supermercato

Questa settimana e la prossima l’Iper di Rozzano permette di utilizzare i buoni sconto del 25% della spesa che si erano ottenuti nelle ultime due settimane. Ieri, dopo avere pranzato, sono così passato nell’ipermercato a vedere cosa c’era di bello da prendere. Guardando i vari scontrini in mano mia, ho fatto un po’ di conti e visto che con le offerte dei deumidificatori che in cantina da me vanno sempre da grande e delle buste di pappa per le gatte potevo raggiungere 8.94 euro. Avevo uno sconto di 9.03 euro e mi sono detto “perfetto! prendo un sacchetto di plastica piccolo da 4 centesimi e uno grande da 5 e raggiungo la cifra esatta”. Me ne vado trullo trullo alla cassa, poso la roba e vedo che il totale è di 9.02 euro. La cassiera va in panico, dice che non si può pagare con un buono di valore più alto della spesa, e decide di aggiungere un altro (finto) sacchetto per avere un totale positivo di tre centesimi, che comunque non ho pagato. Quando mi dà lo scontrino, lo guardo e vedo qual era stato il problema: mi aveva segnato due sacchetti piccoli invece che uno piccolo e uno grande. “Sì, mi fa, ma io non riesco mai a vedere la differenza, e quindi segno tutti sacchetti piccoli”. A questo punto io mi domando e dico: ma come diavolo funziona la quadratura delle casse in un supermercato? E non è che i sacchetti ci vengano fatti pagare ma in realtà dal punto di vista degli incassi contino praticamente zero, o comunque ci sia una tolleranza ben grande?

Ultimo aggiornamento: 2007-02-14 09:15

Letizia vuole risanare il bilancio comunale/3

È vero che avevo spedito un fax con l’istanza di cancellazione della cartella esattoriale per la multa che avevo preso – e pagato – quattro anni fa; però sono una persona che non si fida molto di queste diavolerie, e quindi ho pensato di tornare in via Rugabella e presentare l’istanza a mano. Spiego la cosa a un vigile, questo va dentro a chiedere, e mi dice “ma ce l’ha la cartella? sì? allora tenga qua il numerino”. Insomma, a quanto pare non è contemplata l’idea di una persona che consegni una domanda a mano: forse (forse) la raccomandata con ricevuta di ritorno è ammessa, ma non ci giurerei mica.
Esco un po’ incacchiato e me ne vado pedalon pedaloni a fare la seconda incombenza burocratica che mi toccava stamattina. Stranamente me la sbrigo in meno di dieci minuti: a questo punto mi dico “massì, tanto sono qua in centro, proviamo a vedere com’è la situazione della coda”. Io avevo avuto il numero 87 mentre alle 9 veniva chiamato il 23; alle 9:45 c’era il 60, al che mi sono deciso ad aspettare più o meno pazientemente, non senza prima essere nuovamente uscito a respirare un po’ di smog più fresco di quello interno.
Verso le 10:20 tocca finalmente a me. Arrivo allo sportello, tiro fuori la cartella esattoriale, e poi il verbale originale con pinzata l’email di poste.it per avvenuto pagamento. La tipa prende, guarda, non fa nemmeno un plissé e mi dice “Ah sì, capita sempre con quelli che hanno pagato online. Aspetti un attimo che le preparo l’annullamento della cartella”. Va a fotocopiarsi il tutto, compila un modulo al PC, mi consegna il foglio timbrato e si raccomanda di conservarlo per almeno cinque anni “che non si sa mai”.
Bene, spero che la storia sia davvero finita, anche se ormai non faccio più previsioni. Mi restano però dei dubbi. Com’è possibile che ci sia qualcuno che pazientemente copi tutti i numeri dai bollettini cartacei di C/C ricevuti dalle poste, e nessuno a cui sia venuto in mente che magari ci sono anche altri sistemi di ricezione dei dati? E cosa succede a chi non è fortunato come me che ha un orario flessibile, e deve pagarsi ore di permesso per mostrare che un ente pubblico ha commesso un errore?

Ultimo aggiornamento: 2007-02-08 16:30

Comportamenti felini

Ieri sono tornato a casa verso le 18, e non solo mi sono trovato Ariel miagolante disperata come se non avesse visto pappa da due giorni, ma anche la porta del frigo spalancata, come usava fare un paio di anni fa. Come allora, non tocca nulla dentro il frigorifero, anche perché non c’è nulla che potrebbe mangiare: è proprio un segno che lascia per indicare di essere molto arrabbiata. Dopo aver cercato – mi sa inutilmente – di darle un condizionamento negativo per la cosa e avere lasciato ad entrambe un minispuntino, sono uscito per andare a perdermi (in bicicletta) tra gli svincoli autostradali e finire all’hotel Leonardo da Vinci a salutare la mia amica Patrizia che era lì per lavoro.
Torno a casa per cena, e prima di iniziare a mangiare io mi sono impegnato a riempire le due ciotole. Ariel, che era lì a farmi la posta – ma non aveva più aperto il frigo – si è subito messa a mangiare, mentre Momo stranamente non si è presentata: ho scoperto poi che quella pappa non le piaceva. Vado a prenderla nella sua cesta e me la porto in braccio in cucina, e parte una scena fantastica. Ariel stava mangiando dalla ciotola di sinistra come al suo solito: alza un attimo il muso, vede sua sorella… e immediatamente si sposta sulla ciotola di destra, per la serie “freghiamola finché non se accorge”. E non venitemi a dire che è puro istinto :-)

Ultimo aggiornamento: 2007-02-08 15:36

Letizia vuole risanare il bilancio comunale/2

Vista l’impossibilità di avere una risposta dal numero verde – certo che quel poverino che tutte le volte che il telefono gli squilla butta giù la linea fa un lavoraccio… – stamattina ho provato a recarmi in via Rugabella dalla polizia municipale (insomma, i vigili). Praticamente ho preso il numero 85 mentre stava passando il 12; in dieci minuti si è passati dal 12 al 13. A dire il vero, c’era scritto che nella ben più vuota sezione “riscontri” tra gli argomenti trattabili c’era anche “verbale già pagato”; peccato che la cosa sia di un falso assolutamente clamoroso. E lo so bene che basta andare nell’altro ufficio e la cartella esattoriale me l’annullano, ma non mi pare il caso di perderci un’intera mattinata; se proprio devo farlo, vado in grande e faccio ricorso al giudice di pace.
Devo però dire che dopo un’ulteriore compulsata al chiarissssssimo e comprensibilisssssimo sito del comune di Milano mi è capitato un modulo che ho compilato e spedito via fax. Ho ancora dei dubbi se andare a consegnarlo anche di persona, però :-(
PS: sono le 15:51. Il numero verde in questo momento risponde, dicendo che il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12 e dalle 14 alle 16, oltre che il sabato mattina. Hanno dei problemi con gli orologi, mi sa.

Ultimo aggiornamento: 2007-02-06 15:06

Letizia vuole risanare il bilancio comunale

La scorsa settimana trovo in buca delle lettere un avviso di posta in giacenza, proveniente da Esatri – Bologna. “Esatri” so bene che significa “esazione tributi”; non riesco però a capire cosa mai abbia fatto a Bologna. Vado comunque in posta, e scopro di non essere affatto il solo: hanno tutto uno scaffale di cartelle esattoriali. Quella a nome mio risulta essere di 115.56 euro, emessa dal comune di Milano (perché allora la spediscono da Bologna? misteri burocratici) relativa a “CONTRAV.COD.STRADA L.689/81 AMMINISTRAZIONE COMUNALE – ART 007 DIREZIONE CONSENTITA”, in data 10/01/03. (sì, quattro anni fa). In effetti, quattro anni fa non avevo ancora rottamato la mia vecchia Tipo, e quindi tecnicamente avrei anche potuto prenderla, la multa; solo che non si può pretendere che la memoria di una persona torni indietro di quattro anni.
Due giorni dopo, mentre mi faccio la doccia, arriva improvvisa l’illuminazione: in effetti avevo preso una multa perché avevo svoltato a sinistra dal controviale di viale Certosa (da buon torinese, per me era la cosa giusta da fare, ma non era così). E in effetti ne avevo anche scritto, il che prova vieppiù che io non sono una persona normale, e che i blog a qualcosa servono. A questo punto, scartabello tra le mie carte, e trovo il verbale della multa, assieme alla ricevuta di pagamento (beh, per la precisione la stampata con il codice relativo: ai tempi avevo un conto corrente postale, e quindi avevo fatto tutto via Internet).
Che fare ora? verso il fondo del plico speditomi, c’è scritto che posso presentare istanza scritta direttamente alla polizia municipale di Milano (che gentili, che sono…). Peccato che sul sito non sia assolutamente postato un esempio di domanda di istanza, e che gli orari del numero verde stampati sull’istanza in due punti diversi non coincidano per nulla.
Detto tutto questo, mi chiedo (a) se i vigili urbani milanesi o le poste italiane abbiano dei problemi con il pagamento delle multe online e non con il bollettino standard, e (b) se per puro caso il sindaco di Milano non stia cercando di vedere se statisticamente il numero di persone che non tengono da parte i bollettini di pagamento sia sufficientemente alto da rischiare di spendere un po’ di soldi di notifiche per ottenerne molti di più con i pagamenti.
Aggiornamento: sto cercando di fare il numero verde. Digito “4 – parla con un operatore”, mi sento la musichetta per un po’, e poi mi buttano giù la linea. Questo per tre volte di fila.

Ultimo aggiornamento: 2007-02-05 13:50