Archivi categoria: io 2007

riorganizzazione onirica

Ieri sera Anna mi raccontava di un libro che stava leggendo, dove l’autore parlava delle culture giapponese e statunitense e delle loro differenze che rendono difficile che due parti si capiscano: ad esempio, per un americano è meglio parlare che tacere, ed è ancora meglio la parola scritta che la parlata, mentre per un nipponico è meglio tacere che parlare, e se proprio parole devono essere che allora siano orali.
Stanotte ho sognato che ero a un meeting internazionale, e accanto a me c’era una donna giapponese che dopo avere sentito delle brutte notizie (economiche) aveva iniziato a tagliuzzarsi il vestito, partendo dal colletto in giù. Poi era uscita, e aveva proseguito tagliuzzandosi viso e collo. A questo punto sono uscito anch’io – in bicicletta, ovvio…; mi sono accorto di quello che la tipa stava facendosi e mi sono fermato, cercando di spiegarle che forse non era il caso, e ci si poteva comportare in modo diverso. Poi mi sono svegliato :-)
La cosa più buffa è che io non mi ricordavo affatto di quello di cui avevamo parlato ieri sera: è stata Anna a farmi notare che in fin dei conti non c’era nulla di veramente strano nel mio sogno non appena le ho detto “una tizia giapponese”, senza nemmeno sapere il prosieguo.
Certo che l’inconscio è davvero tosto!

Ultimo aggiornamento: 2007-07-03 09:49

ventimila lire (quasi)

Una comunicazione di Telecom Italia (generica) ci aveva fatto sapere che “con le competenze del mese di giugno 2007” avremmo avuto l’IVC, che non è un’Interruzione Volontaria di Cazzeggiamento, ma bensì l’Indennità di Vacanza Contrattuale. Qualche mio collega ha commentato che è ancora un po’ presto per andare in vacanza, ma la realtà è un’altra; in pratica, visto che il primo biennio del contratto delle telecomunicazioni è scaduto da sei mesi, la legge prevede che il povero lavoratore abbia una prebenda, consistente per i primi tre mesi nel 30% del tasso di inflazione programmato, calcolato su minimo tabellare ed ex-contingenza.
Il risultato pratico è che un quadro come il sottoscritto si è trovato nella busta paga la bellezza di diecieuroeventiduecentesimi, scritto tutto lungo per farlo sembrare qualcosa di più. Trasformato nel vecchio conio, il totale è di 19.789 lire; qualcosina in meno delle 20.000 (anzi, 10.33 euro) che trovo nella voce EDR. Come? non sapete cos’è l’EDR? I fortunati come me, che sono lavoratori dipendenti da una vita, a un certo punto si sono trovati senza “scala mobile” (l’aumento automatico legato all’inflazione). Però per il primo periodo si pensò bene di dare loro un contentino, ed elargire un Elemento Distinto della Retribuzione, ventimila lire per l’appunto. Sono passati quattordici anni, e almeno nel contratto delle telecomunicazioni nessuno è ancora riuscito a far confluire nel minimo contrattuale non dico l’ormai fissa indennità di contingenza, ma neppure queste ventimila lire. Le aziende vogliono risparmiare non so quale 0.0qualcosa percento visto che quei soldi non entrano in alcuni calcoli per altre indennità, e il sindacato immagino si sia dimenticato di che si sta parlando…
Insomma, è vero che ogni centesimo risparmiato è un centesimo guadagnato: ma il mio stipendio è davvero uno stillicidio.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-29 12:31

Google sta cercando di dirmi qualcosa

Oggi buona parte dei commenti alle mie notiziole – che mi arrivano per email in modo che possa leggerli e approvarli – viene relegata da gmail tra lo spam. Questo vale anche e soprattutto per i miei commenti.
Diciamo che Google avrebbe potuto farmi notare il valore percepito in maniera un po’ più gentile.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-28 09:59

economia grammaticale

Mi chiedo cosa stesse pensando chi è finito sul mio blog facendo la ricerca “tfr congiuntivo”. Insomma, le ricerche su “insulti in latino” e “parolacce latino”, che portano a un mio vecchio post dove segnalavo questo sito, mostrano come ancora oggi il latino sia sentito parte vitale della cultura nostrana; però qua proprio non riesco a capacitarmi di cosa volesse cercare. “Congiunturale”? “Confindustria”? “Congiunzione”? Magari pensava che il “tfr indicativo” è quello della certezza, mentre il congiuntivo è quello della possibilità e chessò il gerundio è quello del lento accumularsi? Chi ha altre idee le può segnalare tra i commenti!
(però non vale leggere la notiziola e provare a fare la ricerca “tfr congiuntivo mau”…)

Ultimo aggiornamento: 2007-06-23 12:33

In case of accident he always took his mum

Mi sono finalmente (ri)deciso, e oggi ho rippato – a 128 Kb/sec, perché non sono mai stato un amante della qualità a tutti i costi – tutti i CD “canonici” dei Beatles. Beh, in realtà ho messo la soundtrack di Yellow Submarine e non il disco originale che pure ho, e ho aggiunto Let It Be… naked. Il tutto sta comodamente in un cd, da tenere in ufficio nei momenti di crisi di astinenza.
Ah: ho anche il CD per i Beatles “ufficiali ma non canonici” (Anthology, Live at the BBC…) e il CD per alcune delle cover dei Beatles. Ribadisco: non si sa mai.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-20 17:08

ingredienti

Premessa: questa è una notiziola assolutamente stupida. Però la cosa mi è piaciuta.
Ieri sera stavo arrivando a casa dei miei suoceri, e ho notato che ben tre macchine stavano entrando nei box giù per il condominio. In un momento molto latinista, ho pensato: “Toh, tre macchine ingredienti”. E qui c’è stato il lampo: gli ingredienti sono quelli che “entrano dentro” la ricetta.
Nulla di così trascendentale, come dicevo: però è buffo notare come spesso si perda completamente l’etimologia di una parola, e la si senta come entità a sé nonostante sia ancora tutto presente. Non è insomma il caso di “cattivo”, che deriva dal latino “captivus” che significa “prigioniero” e da cui abbiamo l’italiano “cattività”. Per chi non lo sapesse, lo spostamento di significato dipende dal fatto che per la Chiesa il cattivo era “prigioniero del diavolo”, “captivus diaboli”. Ma il latino ecclesiastico ha fatto altri danni, come “togliere” che deriva da “tollere”, che letteralmente significa “portare su di sé”; lì il colpevole è l’Agnus Dei che in latino prosegue con “qui tollis peccata mundi”. Avete colto lo spostamento?

Ultimo aggiornamento: 2007-06-19 14:39

Elettricismo

(questa notiziola serve principalmente per rassicurare il mio amico Ugo, che sapeva cosa sarebbe capitato)
Era un mesetto che mi ero comprato un paio di prese Schuko, visto che la quantità di elettrodomestici che le vogliono era cresciuta troppo per i miei gusti, e i riduttori latitavano. Non che fosse un lavoro complicato: le prese esistenti avevano lo spazio necessario, quindi dovevo solo fare un ponte tra la vecchia e la nuova presa. Solo che io e i lavori teNNici non siamo mai andati d’accordo, e così ho aspettato fino ad oggi pomeriggio, mentre ero a casa per riposo donazione sangue.
Dopo avere staccato l’automatico, ho scoperto varie cose. Ad esempio, che sono convinto sempre di lavorare in quattro dimensioni: così, dopo avere accuratamente fatto il ponte tra la presa vecchia e la nuova, mi sono accorto che era impossibile metterle nella scatoletta e ho dovuto smontare il tutto. Poi una delle due prese era passante, e – non ho capito bene come mai – i fili di terra erano addirittura tre e non due. Ho qualche dubbio su come ho fatto i collegamenti, non tanto per la terra che è indicata chiaramente ma con gli altri due fili.
Non ho ancora osato attaccare un elettrodomestico da nessuna parte, però perlomeno posso garantire che quando ho riattaccato la corrente non è scoppiato nulla :-) Inutile dire che il tempo da me impiegato per questo lavoro (più girare un interruttore che ci avevano montato rovescio quattro anni fa e che era sempre rimasto così) è stato di tre quarti d’ora…

Ultimo aggiornamento: 2007-06-08 22:35