Quasi in zona Cesarini (la mostra chiuderà tra due settimane) stamattina siamo stati a Palazzo Reale a vedere la mostra Kandinksy e l'astrattismo in Italia - 1930-1950.
Prima cosa: la mostra è favolosa. Nonostante l'allestimento sia stato curato anche dalla Fondazione Mazzotta, che storicamente tende a lavorare più sui disegni che sui quadri, questa volta ci sono davvero tante opere, e soprattutto Kandinsky è davvero ben rappresentato nella sua fase astrattista. Né ha senso lamentarsi della mancanza di opere del suo primo periodo, visto che Luciano Caramel, il curatore della mostra, l'ha costruita in maniera assolutamente coerente. Al limite ci si può lamentare della quantità di opere esposte complessivamente, che è davvero enorme e può indurre a crisi di rigetto.
Altra cosa spettacolare è l'illuminazione. Quando si entra nella prima sala e si sta davanti a Composizione VII, il primo pensiero è "ma è una riproduzione?" Mi sono lamentato tante volte di come nelle mostre fosse impossibile vedere i quadri per colpa di tutti i riflessi: beh, questa volta non è affatto stato così. L'unico appunto da fare è che per gli astrattisti italiani le uniche informazioni che si avevano era la loro biografia, e che forse qualche nota in più sarebbe stata utile: e poi non ho ben capito perché mai veniva scritto che "esponevano alla Biennale" (al presente) anche ben dopo la loro morte. Vezzi di Caramel?

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Questa pagina contiene una singola notiziola di .mau. pubblicata il 10.06.07 19:01.

Si lamenta pure era la notiziola precedente nel blog.

Anche tu CRITICO D'ARTE è la notiziola seguente nel blog.

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