Archivi categoria: informatica e AI

poi dicono di Linux

Dopo l’allagamento del mio PC, avevo pensato che i bimbi avrebbero potuto vedersi i cartoni animati sul mio vecchio netbook. C’è la fregatura che non hanno ancora imparato che il touchscreen non è contemplato, e quindi devo sempre scegliere loro un nuovo cartone; ma visto che tanto non li lascio soli non è poi un problema.
Il problema è stato che un paio di settimane fa d’improvviso anche il netbook non funzionava più: si piantava verso l’inizio del processo di bootstrap e si resettava. L’ho portato in ufficio e l’ho fatto partire via rete con una versione di Ubuntu: tutto bene. Quindi, penso io, si sarà rovinato qualche file di bootstrap: basta reinserire il sistema operativo – lì non c’erano dati importanti, era tutta roba che avevo altrove – e via. Peccato che, essendo un netbook, non avesse lettore CD.
Purtroppo non avevo ancora trovato questo programma che inserisce WindowsXP su una chiavetta bootabile, ma tanto posseggo un masterizzatore esterno DVD – più grande del netbook, ma che importa visto che l’avrò usato tre volte in tutto – e quindi la cosa era fattibile… ammesso e non concesso sapessi dov’era il disco originale. Vabbè, ho preso un altro disco e ho fatto l’installazione. Peccato che quel notebook (marchiato Hyundai, ma chissà che cos’era in realtà visto che non ho trovato dati in rete) avesse una configurazione molto personalizzata: così me lo sono ritrovato con video a 800×600 invece che 1024×600, senza connessioni ethernet e wifi, e senza audio.
Venerdì mattina ero a casa causa contratto di solidarietà e mi sono messo di buzzo buono a capire come potevo fare per ripristinare una versione decente: con la versione freeware di SIW ho scoperto i chip per la gestione Ethernet e Wi-Fi, ho cercato in rete i driver corrispondenti e li ho caricati. Per l’audio la cosa è stata un po’ più difficile, perché non veniva indicato nessun nome ma solo un path: ho tirato a indovinare, presumendo che il chip fosse Realtek come quelli di rete, e il tutto è andato. Mi rimane ancora un device sconosciuto, che è quello del lettore di schede SD: visto che non l’ho mai usato in quattro anni, direi che posso anche far finta di nulla.
Morale della favola? Mai buttare via i CD di installazione :-) Seriamente, tra una storia e l’altra ci ho perso su mezza giornata, e anche se non è certo il mio campo non è che io sia l’ultimo arrivato. Ecco: mettetevi una mano sulla coscienza quando pensate che tanto rimettere a posto un PC sia una banalità che il vostro amico vi può fare in cinque minuti!

Ultimo aggiornamento: 2012-05-29 12:26

il futuro dell’editoria

Su Eraclito, Mantellini commenta un articolo apparso sul Corriere delle Comunicazioni odierno, dove viene intervistato il Telecom Practice Manager Italy (ciumbia!) di Nielsen.
Concordo con Massimo: i numeri buttati così non dicono proprio nulla. Ma io – se fossi un editore – più che gioire per il 44% che pagherebbe per avere sul tablet le news mi preoccuperei per il 74% che non pagherebbe per i libri (a parte che se “libro” è “il file pdf” li capisco perfettamente). Chissà come sarà il futuro…

Ultimo aggiornamento: 2012-05-21 21:14

Rapidità

Non ricordo se ho scritto che – istigato da questo losco figuro – mi sono comprato un tablet poraccista: cinese puro, ma commercializzato da un’azienda italiana con tutti i vantaggi del caso. Non varrà molto più dei 205 euro spedizione inclusa che ho speso, ma quei soldi almeno li vale, e quindi per il mio uso va perfettamente bene.
Nei 205 euro era anche compresa una custodia comprensiva di tastiera USB (anche perché il tablet è solo wifi, non solo non c’è il 3g ma neppure il bluetooth), una delle cose che mi fece propendere per l’acquisto. La tastiera ha il layout USA, e ciò per me è bellerrimo visto che io scrivo sempre con il layout logico americano; ma non c’è la possibilità di spiegarle che a me serve l’US-International così posso scrivere le lettere accentate. Sono così andato su Google Play e ho trovato un’app, External Keyboard Helper, che faceva al caso mio. Ho provato la demo che ha tutte le funzioni ma quando schiacci la barra spaziatrice ti scrive “This is a demo version” – un’idea fantastica, se posso esprimermi – e ho pagato volentieri i 2.30 euro IVA compresa per acquistarla.
Il firmware del tablet era però un po’ bacato: per esempio la calibrazione del lato destro era sballata di un centimetro abbondante. Ho così aspettato il rilascio ufficiale di un nuovo firmware e l’ho reinstallato. Tutto bene, tranne un banale particolare: non potevo più reinstallare External Keyboard Helper, perché mi diceva che il mio sistema non lo supporta. Ci sono rimasto un po’ male, ho chiesto in giro e alla fine mi sono risolto a scrivere allo sviluppatore, spiegandogli il problema. La sua risposta è stata “probabilmente la nuova versione del firmware afferma di avere bluetooth; la mia app chiede accesso al bluetooth (visto che è il modo standard per collagare una tastiera a un Android) e Google Play accorgendosi che non può attivarlo blocca lo scaricamento. Poco dopo mi arriva una nuova mail, dicendomi che ha trovato un workaround e prodotto una nuova versione: versione che effettivamente ho scaricato e funziona perfettamente. Il tutto in 72 minuti da quando scrissi la mia mail, e in 37 dalla sua prima risposta.
Confermo ancora una volta che quei due euro e trenta sono stati davvero ben spesi :-)

Ultimo aggiornamento: 2012-05-18 23:08

recuperare file con accesso negato da Windows XP

Dopo che il mio pc è defunto, ero riuscito almeno a salvare l’hard disk. Bene, dico, mi copio tutto il disco e via. E invece no: c’erano dei file (normalissimi html e jpg, mica roba di sistema… che mi sono stati vietati, col messaggio di errore “Access is denied”.
Solo dopo parecchi tentativi, e aver visto con Windows7 che la colpa di ciò era che l’owner dei file era un processo ignoto, ho scoperto come si può fare. La procedura non è affatto banale, quindi me la segno qua.
(a) andare sulla cartella a livello superiore della cartella o del file non copiabile, cliccare col tasto destro e cliccare su Proprietà
(b) cliccare sul tab “Sicurezza” (sarebbe Security qui da me con una versione di Windows in inglese). Se non vedete il tab e siete su XP, dovete andare a disabilitare il “Simple File Sharing”.
(c) cliccare su “Impostazioni avanzate” e poi “Proprietario”
(d) nella lista dei nomi, cliccare sul vostro nome, e già che si è lì spuntare la casella “Cambia proprietario anche per le sottocartelle”
(e) dare tutti gli OK necessari.
Naturalmente dopo che ho scoperto la cosa e ho verificato con la prima directory che effettivamente funzionasse, l’hard disk ha pensato bene di dare forfait…

Ultimo aggiornamento: 2012-05-02 07:00

Word e il copincolla

Qualche giorno fa il mio collega Damiano mi scrive segnalandomi che la procedura che avevo preparato in un documento per generare un certo tipo di report non funziona più. Con la saggezza che mi contraddistingue, rispondo “boh”.
La mattina dopo Damiano mi fa “tutto a posto!” Qual era il problema? Il documento è scritto in Microsoft Word™. La procedura lancia da una finestra di comando un programma con alcuni parametri, qualcosa tipo prog -p1 -p2. Bene: copincollando quel comando il carattere “-” veniva convertito mi pare in “ù”, e capirete anche voi che “prog ù1 ù2” potrebbe avere aualche problema teNNico di esecuzione.
Ora io posso capire che tra i mille “aiuti” di Microsoft Word™ ci sia quello che converte automaticamente un trattino povero e ramingo, incastonato tra due spazi, in un en-dash (o un em-dash, adesso non mi ricordo più quale). Ma quel trattino non se ne stava da solo, ma da un lato era bell’e abbarbicato al suo parametro! Perché mai toccarlo, allora, e soprattutto farlo diventare un carattere assolutamente indistinguibile dal trattino standard?
(La risposta “perché Bill Gates vuole così” viene rimandata al mittente)

Ultimo aggiornamento: 2012-04-13 14:27

RFC d’aprile

L’Internet Engineering Task Force è il gruppone di persone che crea gli standard dell’Internet. Quando va bene, tali standard sono anche messi in pratica :) Tali standard sono naturalmente pubblici e si possono trovare tra gli RFC: questo acronimo sta per “Request for comments”, nome fuorviante perché una volta postati di commenti non se ne possono più fare.
Gli informatici hanno però il senso dell’umorismo… beh, forse bisognerebbe dire “un” senso dell’umorismo, perché in effetti è un po’ peculiare. Vi basti sapere che ogni primo aprile vengono pubblicati alcuni “standard” che sono scritti con tutti i crismi ma sono delle burle. Per fare un esempio, in occasione del cosiddetto Y2K bug venne pubblicato un RFC per ovviare all’Y10K bug, cioè come scrivere le date oltre l’anno 10000.
Quest’anno i contributi sono più tecnici (beh…) e quindi meno appetibili al grande pubblico, ma sono certo che i miei ventun lettori apprezzeranno la specifica del pacchetto nullo (col paradosso del firewall che blocca i pacchetti nulli provenienti dall’esterno ma non quelli interni) e quella sul protocollo a nascondino per trovare i servizi di rete che non vogliono essere pubblici. Buona lettura!

Ultimo aggiornamento: 2012-04-02 17:13

Il badge del giorno bisestile

[badge di 4square] Oggi è il 29 febbraio. L’anno scorso non era il 29 febbraio, e l’anno prossimo non sarà il 29 febbraio. Questo lo sapete tutti. Quello che forse non sapete è che se usate Foursquare e oggi fate un check in scrivendo nel testo “leap day” allora vi verrà assegnato il badge “Leap Day”.
E che me ne faccio io del badge “Leap Day”, mi direte? Posso essere perfettamente d’accordo con voi: però una cosa come questa è esattamente alla base del successo di Foursquare. Insomma, come ha scritto Roberto Bernabò su Voices, alla gente piace riuscire a ottenere una gratificazione seppur minima come quella di aggiungere una medaglietta alla propria collezione, e per far ciò è persino disposta a vendere parte dei propri preziosi dati personali: in questo caso la localizzazione, cioè dire dove ci si sta trovando. (Nel mio caso a dire il vero il check in è stato in ufficio, quindi non mi preoccupo più di tanto)
Morale? chi è interessato alla cosa ha ancora qualche ora per aggiungere un badge alla sua collezione, sapendo che dovrebbe aspettare quattro anni per riuscire a riprenderselo… e chissà se tra quattro anni ci sarà ancora foursquare!

Ultimo aggiornamento: 2012-02-29 16:49

Splinder è morto, ma…

Se mi state leggendo, con ogni probabilità sapete cosa è stato Splinder: una piattaforma italiana di blog che ha avuto in passato momenti di grande gloria ma che è man mano diventata meno importante fino ad essere stata ufficialmente dismessa dai suoi proprietari a fine gennaio. Requiescat in pace.
Quello che però forse non sapete è che il fantasma di Splinder continua ad aleggiare. Prendete un articolo qualunque del Corriere della Sera, chessò questa notiziona sulle auto di lusso restituite ai concessionari per paura dei controlli della Finanza, e aprite il sorgente HTML. Su Firefox e Chrome basta schiacciare Ctrl-U. Troverete una riga come questa:
[...] dc:subject="" dc:creator="" dc:date="" trackback:ping="http://www.splinder.com/trackback?source=http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/12_febbraio_9/controlli-auto-lusso-boom-restituzioni-1903204974407.shtml"/>
Questa riga servirebbe per attivare il trackback, cioè un sistema automatico che aggiunge a una pagina web – generalmente quella di un blog – un collegamento a un altro blog che ha citato quella pagina. Non ci sarebbe nulla di strano se il Corriere facesse una cosa del genere per vedere quanti blog citano i propri articoli: poi sta a loro scegliere se pubblicizzare o no tali blog. Però per fare una cosa del genere occorre usare un programma locale, non certo uno che gira su un’altra piattaforma e che naturalmente non è mai funzionato come dovuto, almeno negli ultimi anni: ogni volta che citavo un articolo del Corsera mi arrivava un messaggio di errore che io bellamente ignoravo.
Ora la cosa è ancora più comica, visto che Splinder non esiste più e qualunque accordo fosse un tempo stato in essere è automaticamente rescisso. Però credo che sia chiaro che nessuno al Corriere (non dico i giornalisti, loro hanno tutto il diritto di non saperlo, ma chi gestisce la piattaforma web) sappia assolutamente cosa stia girando sui loro server, il che non mi pare bello: io non ho problemi ad ammettere che mica so esattamente tutto quello che c’è dietro questo blog, ma io sono appunto un dilettante allo sbaraglio…

Ultimo aggiornamento: 2012-02-10 07:00