Archivi categoria: curiosita’

Addio al dominio .io?

In questi giorni si è sentito spesso parlare dell’accordo che restituirebbe a Mauritius la sovranità sulle isole Chagos. Se ne è parlato soprattutto perché quel territorio era una delle ultime colonie del pianeta, se non addirittura l’ultima, e soprattutto per la presenza di una base congiunta UK-USA che era la ragione principale per cui era rimasto in mano britannica. (Non che poi sia così necessario mantenere la sovranità sul territorio, basti pensare a Guantanamo…) Ma ci potrebbe essere una conseguenza imprevista.

Quelle isole sono anche denominate Territorio britannico dell’Oceano Indiano, in inglese British Indian Ocean Territory. Ed essendo un territorio sovrano, ancorché una colonia, esiste un nome di dominio di primo livello corrispondente: .io. Vi dice nulla? Molte aziende hanno scelto di avere un nome a dominio sotto .io, perché ricorda input/output; un po’ come trent’anni fa c’era chi prendeva un dominio .it per fare un gioco di parole tipo try.it. Per esempio io uso molto draw.io per fare diagrammi. Ma se il territorio britannico dell’Oceano Indiano sparisce dagli atlanti, dovrebbe sparire anche da Internet! Ne parla Computerworld, citato da Hookii.

Cosa succederà? Non è dato saperlo. È vero che i dominii di primo livello (TLD) di due lettere sono riservati per gli stati, ma per esempio è stato creato .eu per l’Unione Europea che non è uno stato (o .ps per la Palestina che chissà se lo sarà mai). E allo IANA, l’ente che gestisce tra le altre cose i nomi a dominio, sanno benissimo che ci sono tanti TLD usati principalmente al di fuori della nazione corrispondente. Io sono pronto a scommettere che alla fine il dominio rimarrà vivo e vegeto, assegnato formalmente alle Mauritius ma gestito praticamente da name.com come già accade ora; così saranno tutti contenti.

fare analisi di laboratorio in farmacia?

farmacia Domani ha un articolo dal titolo fuorviante, ma nel cui testo si legge che una norma prevista dal governo prevede che le farmacie “possano diventare dei veri laboratori di analisi”. Poi leggendo meglio si evince che con ogni probabilità sarebbero dei punti prelievo, con i campioni inviati ai vari laboratori già esistenti.

L’articolo si scaglia contro la lobby dei farmacisti, chiedendo il loro parere alle lobby degli ambulatori e dei laboratori (“Le due organizzazioni sono divise su tutto, ma hanno un obiettivo comune: sottolineare la disparità di trattamento previsto dal disegno di legge governativo.”) Oggettivamente, pensando alla valle di montagna dove abita mia mamma, poter fare i prelievi in farmacia senza dover scendere in ospedale a fondo valle (e ancora grazie che l’ospedale resista, e non si debba andare fino a Ciriè…) mi sembra una buona cosa. E se devo dirla tutta, “gli ambulatori che analizzerebbero i campioni, sballottati da un luogo all’altro” mi sa che ci siano già adesso, almeno guardando i dati di dove analizzano i miei prelievi. Voi che ne pensate?

(poi si sa che la sanità pubblica è sempre più allo sfascio, e giovedì scriverò qualcosa al riguardo: ma mi pare che già adesso i poliambulatori siano privati)

(immagine di Gigillo83, da Wikimedia Commons)

Ultimo aggiornamento: 2024-09-04 10:36

“compro tutto!”

hoepli Non ho idea di quanto ci sia di vero nel racconto di un cliente che avrebbe comprato in un colpo solo tutti i libri in vetrina alla Hoepli. Però devo dire che rispetto ai classici “gialli dell’estate” (e taccio sulle guerre che continuano a esserci) almeno la notizia è una boccata d’aria fresca.

Ultimo aggiornamento: 2024-08-29 08:10

Alfabeto normale e alfabeto stretto

Vi siete mai chiesti qual è la font dei cartelli stradali? Sì, è normata dal Codice della Strada (articolo 125 del DPR 16/12/1992 n° 495). Quello che non dice è che è una variante del Transport, font usata nel Regno Unito. Trovate qui le tabelle allegate a quel decreto attuativo, con mostrate le varie versioni dei caratteri.

Ma la cosa più interessante sono i nomi dati alle font: “Alfabeto normale” e “Alfabeto stretto”. Non sono riuscito a trovare né chi li abbia inventati, né una definizione formale che non sia pratica come quella che ho mostrato…

(immagine di Stannered, da Wikimedia Commons)

Ultimo aggiornamento: 2024-08-12 13:03

“in the best interest of my party and the country”

la lettera di rinuncia di Biden
Hanno già scritto più o meno tutto sulla rinuncia di Joe Biden. Al limite posso dire che mi viene da sorridere al pensiero di Vance che l’altro giorno diceva “se Biden non si ricandida allora deve anche dimettersi”: la cosa mi sembra un autogol, perché a questo punto Kamala Harris avrebbe tre mesi di tempo da presidente per ribaltare la situazione attuale. Ma è un’altra la cosa che ho notato.
Come potete leggere, in generale Biden nel suo messaggio ha parlato agli americani. Ci sono solo due punti dove parla del suo partito: il ringraziamento doveroso a quelli che hanno lavorato per lui, verso la fine del testo, e la frase del titolo. Che il suo ritirarsi sia “nel miglior interesse del suo partito” è lapalissiano; ma io non l’avrei assolutamente scritto, e mi sarei limitato a dire “non potendo essere certo al 100% di poter servire la mia nazione per i quattro prossimi anni, ho coscienziosamente deciso”. Mi chiedo se la differenza è dovuta al fatto che io non capisco una cippa di politica (il che ovviamente è vero) oppure c’è proprio una differenza di pensiero tra un europeo e uno statunitense.

Amazon non è in tempo reale

Stamattina dovevo recuperare un pacco di Amazon dal giornalaio. Mentre arrivavo stava andando via il corriere, e quindi mi sono detto “che bello, così recupero anche l’altro pacco che Anna ha ordinato ieri”. E invece no. Il pacco c’era, ma non era stato smarcato come “consegnato”. (Adesso, dopo un’ora, lo è: non saprei dopo quanto tempo è cambiato di stato, non era una cosa così importante: me lo recupero domattina). Però non mi aspettavo questo ritardo, nel senso che la mia logica vedeva il corriere che scansionava il codice del pacco e lo passava di stato, e invece a quanto pare non è così.

Ultimo aggiornamento: 2024-07-19 10:53

Pillole cattoliche Tallone

le pillole Tallone Leggendo Ferrovie del Messico a un certo punto ho trovato un accenno alle Pillole cattoliche Tallone. Mi sono incuriosito e sono andato a cercare informazioni, ma non ne ho trovate molte se non quello scritto sul blog La farmacia d’epoca. Tutto parte dai lassativi studiati e preparati dal medico olandese del Settecento Herman Boerhaave, dal nome “Pillole Universali”. A quanto pare una piccola farmacia di Fossano, appunto la farmacia Tallone, modificò la formula, aggiungendo tra l’altro la gialappa (che non sapevo cosa fosse…) e usando il nome greco per “universale”: per l’appunto “cattoliche”. Quindi Santa Chiesa Romana non c’entra nulla…

(Immagine da La farmacia d’epoca)

Ultimo aggiornamento: 2024-07-15 16:18

Non osate parcheggiare

tariffe parcheggio lidl Nella mia zona ci sono abbastanza parcheggi, ma sono tutti a pagamento per i non residenti, trovandomi tra il percorso della gialla e della lilla; molti furbetti usavano così i parcheggi dei supermercati per lasciare la macchina tutto il giorno. L’anno scorso Esselunga ha messo le sbarre sul suo multipiano, e a giugno anche Lidl ha fatto lo stesso col suo parcheggio a raso, che prima era sempre strapieno e ora è stranamente semivuoto.
Ma la cosa interessante sono le tariffe del parcheggio. È chiaro che Lidl non vuole per nulla che la gente arrivi, lasci la macchina e se ne vada :-) (poi non so se rimuoveranno davvero le auto, però come minaccia non è male)