Stamattina, guardando cosa c’era di bello nei feed, ho visto questo articolo della BBBC che raccontava del progetto Magical Memory Tour: in due parole, chiedere alla gente di raccontare un evento legato ai Beatles. In fin dei conti, quest’anno Liverpool è la capitale europea della cultura. Bene, con una rapidità encomiabile, sia Repubblica (stamattina) che Corsera (oggi pomeriggio) hanno tradott… ehm, ripreso l’articolo. Occhei, per la cronaca la versione del Corriere è leggermente diversa dall’originale. Sarebbe interessante fare una ricerca su quali sono le cose che colpiscono di più i giornalisti, non trovate?
Per la cronaca, non ne so abbastanza di neuroscienze per capire se l’affermazione riportata nell’articolo – che cioè i problemi con la memoria non sono tanto nella quantità di dati da salvare quanto nella difficoltà di rileggerli – possa essere dimostrata o no con questo approccio; ma sono sempre stato un convinto assertore del concetto di WOM (Write-Only Memory), quindi la cosa non mi stupisce.
Per i curiosoni, il mio ricordo legato ai Beatles risale a quando il Secondo canale RAI trasmise per la prima volta Yellow Submarine. Era un sabato sera autunnale (perché sul Canale nazionale c’era Canzonissima), direi del 1969, la trasmissione credo fosse Mille e una sera e mi appassionai così tanto da cercare di registrare con un Philips le canzoni, apprezzando soprattutto “Eleanor Rigby”. Magari adesso capite perché sono uscito fuori così.
Ultimo aggiornamento: 2008-09-08 15:46