Seguendo implicitamente Calderoli, la maggior parte delle persone hanno semplificato le date di inizio delle stagioni, e dicono “iniziano tutte il 21”. Per loro insomma adesso siamo già in autunno.
Quando andavo alle elementari, però, mi avevano insegnato che le date di equinozi e solstizi erano “21 marzo, 21 giugno, 23 settembre, 22 dicembre”; e al liceo mi avevano spiegato che per la seconda legge di Keplero l’estate (quando la terra è più lontana dal sole) è più lunga dell’inverno (quando la terra è più vicina). Stamattina Stefano mi fa però notare che l’equinozio di autunno è in realtà oggi pomeriggio: alle 17:44, dice wikipedia che mostra tutte le date degli equinozi dal 2000 al 2015. In pratica l’equinozio di primavera varia dal 20 al 21 marzo, quello di autunno dal 22 al 23 settembre, e come magari avete immaginato anche i solstizi possono essere anticipati di un giorno rispetto alla data canonica.
Come mai? Sulle prime i conti non mi tornavano, poi ci ho pensato su con calma e ho capito il motivo. La ragione di questi spostamenti non è , come qualcuno potrebbe immaginare, la precessione degli equinozi. Quello è infatti il fenomeno per cui si spostano (apparentemente) le costellazioni, e quindi oggi il sole non entrerà nella costellazione della Bilancia, ma in quella della Vergine. (Insomma, avete una scusa per scegliervi il segno zodiacale precedente al vostro, se l’oroscopo non vi piace). Però il calendario solare che usiamo non si basa sull’anno siderale – quello appunto relativo alle stelle fisse – ma all’anno tropico relativo agli equinozi, che quindi in teoria dovrebbero restare fissi nel tempo, soprattutto con le modifiche che hanno portato al calendario giuliano prima e a quello gregoriano ora.
La fregatura però è proprio qua. Ogni anno non bisestile l’equinozio avanza di quasi sei ore, e aggiungendo il giorno bisestile, a ogni ciclo di quattro anni si torna quasi all’ora corretta, se non per un piccolo arretramento variabile da mezz’ora a un’ora a seconda delle piccole variazioni dell’orbita. La regola per cui gli anni multipli di 100 ma non di 400 non sono bisestili serve proprio per correggere per quanto possibile anche quest’ultimo arretramento.
Occhei, ci siamo. Tutto quello che ho scritto prima si traduce in “più l’ultimo anno bisestile è vicino a noi, prima cascano equinozi e solstizi”. Questo è un anno bisestile, quindi l’equinozio è anticipato. Ma soprattutto abbiamo passato da pochi anni l’ultimo anno secolare bisestile, che ha contribuito anche lui a questo anticipo.
L’unica macchia in tutto questo bellissimo mio ragionamento è che per riuscire ad avere solstizi ed equinozi nei giorni giusti bisogna risalire credo al Ventennio. Capite quanto sono arretrati i nostri programmi scolastici?
Ultimo aggiornamento: 2008-09-22 13:01