Archivi categoria: curiosità 2007

Luglio (col bene che ti voglio)

Ho ascoltato in questo istante – via last.fm, inutile dirlo – Something Is Happening degli Herman’s Hermits. Alla prima battuta mi sono detto “ma questa è Luglio di Riccardo del Turco!”, canzone che penso di non avere sentito da qualche decennio, e ho pensato “stai a vedere che il simpatico cantante italiano aveva fatto una cover”. Poi per sicurezza ho fatto una ricerchina in rete e ho scoperto che era esattamente l’opposto: è il brano degli Herman’s Hermit ad essere una cover! (in effetti è imbarazzantemente uguale all’originale, secondo me hanno preso la base e gli hanno fatto cantare i simpatici manchesteriani sopra). Le cover estere di canzoni italiane, a quanto pare, hanno avuto una loro breve ma intensa stagione: io conoscevo solo quella de Il ragazzo della via Gluck e naturalmente In paradiso. Probabilmente Chartitalia può aggiungere qualcos’altro.
A questo punto mi chiedo solo se devo decidermi a comprare il loro CD coi best of, o posso accontentarmi di avere No Milk Today e There’s a Kind of Hush. Non mi preoccupo per nulla, invece, della mia addiction alla musica pop anni ’60, quella che Anna definisce senza mezzi termini “trash”. Rivendico le mie origini.
(ps: adesso c’è Jeff Beck che suona Love Is Blue… Mi sdilinquisco)

Ultimo aggiornamento: 2007-07-19 11:16

Anche a RadioPop è estate

Gli ascoltatori di Radio Popolare sono della gentaglia, come si può immaginare. Un paio di mesi fa è stata trasmessa per radio uno spot di Aquarius, e subito si sono levate alte grida contro la scelta di prendere soldi da una multinazionale invece che dalle Coop. La mia gola profonda in radio mi ha detto che sono arrivate telefonate inferocite ed è stato fatto un cazziatone a chi ha accettato lo spot senza avere fatto in precedenza una ricerca sul committente.
Può anche essere vero. Però ieri sera, prima del gr delle 22:30, lo spot l’ho di nuovo sentito. Magari stanno facendo come Gustavo Selva, sperando che gli affezionati ascoltatori siano troppo accaldati per protestare di nuovo :-)
Aggiornamento: (19 luglio) La mia gola profonda mi ha spiegato che quella pubblicità, come quella dell’Agip, è “in quota network”, dove probabilmente i puri e duri di Radio Popolare sono in minoranza, e quindi se la devono prendere…

Ultimo aggiornamento: 2007-07-18 17:16

Effetti del terremoto

Mercato trema per sisma Mantellini ha più tempo di me per guardare le ultime notizie di Repubblica – o più banalmente è riuscito a svegliarsi prima di me – e rende nota a tutti questa notizia apparsa stamane su Rep.it. Se non ricordo male, la gestione delle notizie nella sezione “24ore” è appaltata a un’azienda esterna, quindi il titolo non è merito loro: mi chiedo comunque se abbiano notato la doppia lettura della frase…

Ultimo aggiornamento: 2007-07-17 11:20

parolacce nel kernel linux

Tutti coloro a cui è capitato di scrivere dei programmi per computer sanno che scrivere la documentazione del programma stesso è generalmente un’impresa molto più difficile. Il massimo che si riesce di solito a fare è inserire qualcosa sotto forma di commenti al codice stesso, sapendo che tanto nessuno li leggerà. Per chi non è abituato a guardare il codice, mi affretto ad aggiungere che i commenti spesso non servono a spiegare qualcosa, quanto piuttosto a indicare lo stato d’animo del programmatore quando ha dovuto aggiungere quella parte di codice; qualcosa di simile può capitare nei nomi delle variabili, che dovrebbero essere autoesplicativi almeno in teoria. Su sistemi operativi come Windows, che arrivano in formato eseguibile, commenti e nomi delle variabili non si possono vedere; Linux invece può arrivare in formato sorgente, e quindi sono tranquillamente visibili. Ecco dunque che qualcuno ha preparato una tabella delle imprecazioni presenti all’interno delle successive versioni del kernel. Termini che non vorreste mai che i vostri bimbi sentissero, tipo “fuck”, “shit”, “crap” e “penguin”, sono sempre più presenti nel codice, anche se il numero di occorrenze per riga di codice si sta riducendo. È anche interessante notare come “shit” (letteralmente “merda”, per chi non è molto anglofono) stia calando a tutto vantaggio di “crap” (che potremmo rendere come “cacca”, nel senso che è meno forte). Chissà, magari il codice sta migliorando.

Ultimo aggiornamento: 2007-07-17 10:23

Attenti agli URL

turani C’è qualcosa che mi fa immaginare che uno della redazione web di Repubblica.it se ne stia andando, e voglia togliersi qualche sassolino.
(l'”intervista” che Giuseppe Turani ha fatto al direttore generale di Vodafone Italia la trovate qua: il link di cui sopra è rimasto per circa un’ora, dalle 12:55 alle 13:55).
(via Mantellini:, a sua volta via Bonacina)
Aggiornamento: (16:50) Il “kazzone” a dire il vero era solamente la ciliegina sulla torta. Ho dato un’occhiata agli URL degli articoli di Affari e Finanza odierno. Nella sottodirectory primopiano abbiamo queste associazioni nomi-titoli:
002kolazione.html: I nuovi smartphone offrono soluzioni che avvicinano l’uso a quello del pc
002volantone.html: Il marketing fa leva sull’emozione dell’iPhone
002kovero.html: Sempre connessi con 5 euro al mese ma attenzione: non vale per il pc
004fabrone.html: Il successo dei saldi e le griffe senza qualità (questo è di Giampaolo Fabris, per capire il nome del file)
010krepa.html: Arrivano le nanotecnologie, la Second Life della scienza
010kaspita.html: “L’università non è pronta alla multidisciplinarietà”
010kadera.html: Oltre il giardino
010kreolo.html: In Lombardia nasce il ‘cluster’ specializzato nell’ultrapiccolo
Si va avanti con 012fusillo, 012bustona, 012trenette, 016foketto, 016klaviere, 018erbarone.html, 018arcentro.html, 018erdalai.html, 020delete.html (sulla Pentax, si vede che non gli piaceva), 020arduer1.html (e 2 e 3, hardware ce n’è sempre tanto…), 026orata.html, 026branzino.html, 026nasello.html, 026sardina.html, 026sogliola.html… Almeno dategli un generatore di nomi, no?

Ultimo aggiornamento: 2007-07-16 13:41

Nel marketing il lessico è tutto

Non ho mai capito bene il perché, ma una volta ho commesso l’errore di fare un test su Tickle. Così ogni anno mi arriva un messaggio dicendo “guarda che ti stiamo buttando via l’account”, e – continuo a non avere capito il perché – mi ci ricollego. Ieri, in un attimo di follia, ho persino provato a fare un test di Rorschach, che nella parte aggratis del risultato mi ha detto che io sarei “a man of peace”. Bah.
Ma la cosa più divertente è stata l’email che mi sono trovato stamattina, che fondamentalmente mi diceva “ma come, non vuoi il report completo per soli novedollarienovantacinque?” Il divertente naturamente non è questo, ma l’ultimo link in fondo: il testo è «Click to get free info on how to start processing credit cards». Molto americana, quest’idea di informazioni GRATUITE per permetterci di pagare, non trovate?

Ultimo aggiornamento: 2007-07-13 11:22

Il vantaggio competitivo di Italia1

Prendo spunto da un post di PaulTheWineGuy per chiedere lumi al mio colto pubblico su un quesito che mi sta assillando da parecchio tempo.
No, la domanda non è “in quale squadra gioca il figlio di Ciccio Graziani”. Quello si fa in fretta a saperlo con una guglata. Il quesito è molto più serio: “Perché mai tutti i televisori nei bar sono accesi su Italia1?”
Potrei forse capire che lo faccia il bar in via Giacosa, anche se di gggggiovane non è che abbia molto. Potrei ancora accettare il bar di Monza (vicino al Parco) dove domenica pomeriggio ho preso un caffè. Ma il kebabbaro in via Padova, dove ti trovi anche i giornali che ricordano – in italiano – che l’Italia è d?r al-harb, perché ha la tv puntata su Italia1? Ci sono messaggi in codice per i bravi seguaci dell’Islam? E com’è che nell’area ristoro Avis di Largo Donatori di Sangue c’è una tv accesa su Italia1? Forse ci sono degli studi che hanno mostrato l’aumento improvviso di emoglobina in chi si trova a passare vicino alle immagini trasmesse? Quelli del Tour de France lo sanno? Non lasciatemi nell’ignoranza!
ps: Gabriele Graziani almeno nello scorso campionato giocava nel Mantova. Adesso potete dormire tranquilli.

Ultimo aggiornamento: 2007-07-11 16:24

Italici quotidiani

Oggi è partito il Tour de France, chiaramente da Londra. Quindi si parla anche un poco di ciclismo, e capita che ieri il Daily Mail scriva un articolo nel quale racconta uno scoop: il ciclista inglese degli anni ’80 Robert Millar (tipo anche abbastanza bravo, si è vinto nel 1984 la maglia a pois degli scalatori al Tour), che sembrava essere sparito nel nulla, aveva semplicemente cambiato sesso, e ora vive felicemente con la sua fidanzata, e soprattutto non vuole che le rompano le palle. Il Daily Mail, per chi non lo sapesse, non è certo il Guardian o l’Independent: su queste cose ci marcia su che è un piacere, pur senza arrivare ai livelli del tedesco Bild o, tanto per restare in Gran Bretagna, del Sun.
Bene: cosa fanno i due campioni dell’italico giornalismo? Repubblica pubblica semplicemente la foto, manco fosse Novella 2000, con una misera didascalia e giusto un
accenno al fatto che la notizia fosse stata presa dal Daily Mail. Così ad occhio, il Corsera sembra messo meglio: un ampio articolo, compreso di link all’articolo originale sul Daily Mail – purtroppo come loro fanno sempre in un sottoframe – e nessuna foto. Però se uno legge quanto scritto da Simona Marchetti scopre che la giornalista ha semplicemente tradotto il testo inglese. Nulla di male, di per sé, ma allora non sarebbe più corretto scriverlo direttamente?

Ultimo aggiornamento: 2007-07-07 21:37