Luglio (col bene che ti voglio)

Ho ascoltato in questo istante – via last.fm, inutile dirlo – Something Is Happening degli Herman’s Hermits. Alla prima battuta mi sono detto “ma questa è Luglio di Riccardo del Turco!”, canzone che penso di non avere sentito da qualche decennio, e ho pensato “stai a vedere che il simpatico cantante italiano aveva fatto una cover”. Poi per sicurezza ho fatto una ricerchina in rete e ho scoperto che era esattamente l’opposto: è il brano degli Herman’s Hermit ad essere una cover! (in effetti è imbarazzantemente uguale all’originale, secondo me hanno preso la base e gli hanno fatto cantare i simpatici manchesteriani sopra). Le cover estere di canzoni italiane, a quanto pare, hanno avuto una loro breve ma intensa stagione: io conoscevo solo quella de Il ragazzo della via Gluck e naturalmente In paradiso. Probabilmente Chartitalia può aggiungere qualcos’altro.
A questo punto mi chiedo solo se devo decidermi a comprare il loro CD coi best of, o posso accontentarmi di avere No Milk Today e There’s a Kind of Hush. Non mi preoccupo per nulla, invece, della mia addiction alla musica pop anni ’60, quella che Anna definisce senza mezzi termini “trash”. Rivendico le mie origini.
(ps: adesso c’è Jeff Beck che suona Love Is Blue… Mi sdilinquisco)

Ultimo aggiornamento: 2007-07-19 11:16

7 pensieri su “Luglio (col bene che ti voglio)

  1. vb

    Gli Herman’s Hermits sono noti ai ggiovani soprattutto per “I’m Into Something Good”, che era la colonna sonora di “Una pallottola spuntata”. Tutto il resto lo ignoro bellamente :) Comunque i reduci, al solito, fanno ancora dei tour scannandosi per il nome (vedi qui e qui).

  2. delio

    gloria, ti amo e altre canzoni di tozzi sono (stati) successoni di musica da oktoberfest in germania. il ragazzo della via gluck io lo conosco nella versione contemporanea di francoise hardy, in francese.

  3. .mau.

    Laura Branigan era però di un’altra generazione, fine anni ’70, e di un altro tipo di musica.
    La versione francese della via Gluck la conoscevo, come anche l’inglese Tar and Cement.

  4. chartitalia

    ahi ahi maurizio,
    vedo che in fatto di contro-cover (gergo tecnico con cui vengono indicate le traduzioni di pezzi italiani in altre lingue) lasciamo a desiderare…
    Per la verità, è una delle tante (sotto)sezioni del sito hitparadeitalia.it che prima o poi aggiungeremo, oltre a quella delle cover che puoi trovare qui:
    http://www.hitparadeitalia.it/resto/cover/index.html
    Da qualche parte dovrei avere un file excel dove abbiamo iniziato a raccoglierle.
    In realtà il capitolo contro-cover è ricchissimo e d affonda le radici negli anni ’30 e ’40, ricchissimo negli anni ’50 (Non dimenticar di Nat King Cole è in realtà T’ho voluto ben cantata da Flo Sandon’s) e sopratutto ’60, moltissime lanciate giusto dal palcosenico di Sanremo. Cito a caso: Tom Jones che riprese Gli occhi miei di Dino (Help yourself) ma anche Alla fine della strada di tale Junior Magli (Love me tonight) e L’ultima occasione di Mina (Once there was a time), Engelbert Humperdinck che rifece Quando m’innamoro di Anna Identici (A man without love). Per non parlare di Bindi e della sua Il mio mondo rifatta da Cilla Black come You’re my world, o di Balla Linda di Battisti rifatta dai Grassroots come Bella Linda, ecc. ecc.
    Va beh, quando attivo la sottosezione ti faccio un ping…

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