Archivi categoria: curiosità 2007

niente sesso, meglio i vestiti

Tempi duri per chi vuole cercare notiziole gustose sui quotidiani gratuiti. È da un po’ che Metro ha la sua campagna “Metro no smog” che serve principalmente a mostrare come non abbiamo solo cinquanta milioni di commissari tecnici della Nazionale ma anche cinquanta milioni di esperti sull’inquinamento; Leggo mette a pagina 2, 3, e 5 le notizie sul calcio – e qui siamo nella sezione “Attualità”… poi naturalmente ci sono quelle delle pagine sportive. Per chi se lo chiedesse, pagina 4 è pubblicità. Insomma, mi rimane solo il fidato City, l’apripista del gruppo RCS verso l’infotainment. La paginona “Fatti” ha come articolo principe quello in cui, secondo un sondaggio statunitense, la maggioranza delle donne potrebbe restare senza fare sesso fino a quindici mesi, se in cambio venisse loro dato un guardaroba pieno di nuovi capi. Il lancio Reuters si trova qua (in inglese). La cosa più strana di tutta la notizia è però che il sondaggio è stato promosso da… Unilever, che per quanto ne so fa prodotti per la pulizia e gelati, e non vestiti né gadget sessuali. Ma forse si vogliono diversificare.
Giusto una nota su una notizia di spalla: a quanto pare in Brasile va a ruba la mutanda imbottita che modella il sedere… e a comprarla sono gli uomini. Abbiamo proprio raggiunto la parità!

Ultimo aggiornamento: 2007-02-07 12:39

Silvio e i gay

A dire il vero non avevo intenzione di parlarne. Non mi sembrava chissà quale notiziola. Ma non posso rimanere insensibile al grido di dolore di un mio fan, che mi scrive così:
«Caro .mau.,
tu che puoi raccontare fatti ed opinioni alla nazione: difendi il povero Silvio che non può manco più fare una battutina sui culatt… ehm.. gay (facendo peraltro incazzare Zeffirelli…). Ma di cosa può parlare il meschino pacemekerato, senza scatenare mostruosi movimenti d’opinione?
Un tuo fedele lettore.»

Insomma, mi tocca. Né posso schivarla portando un collegamento ai komunistacci di OneMoreBlog oppure alla vignetta di quell’altro komunistaccio di Staino (che tra parentesi, dopo un periodo in cui lo trovato poco ispirato, mi sembra tornato in ottima forma). Bene, iniziamo da capo.
Quest’anno si vota per le comunali a Monza, dove attualmente c’è una giunta di centrosinistra, non si sa bene come mai. Silvio B. si è sentito moralmente in dovere di dare una mano al candidato della Casa delle Libertà, il “3m” Marco Maria Mariani. Dopo avere esordito dicendo che non può più parlare di donne, vista tutta la pubblicità con le lettere tra lui e Veronica, è andato avanti dicendo «Marco Maria,mi piace il tuo secondo nome perché un po’ di intuito femminile fa bene». E fino a qua nulla di male, anche se la battuta non è certo di quelle fulminanti. Se ne deve essere accorto anche lui, perché ha proseguito “sorridendo” (secondo City, che è stato l’unico dei giornali gratuiti che ha riferito la notizia) dicendo «Gli uomini arrivano sempre dopo. Le donne hanno più intuito, quell’intuito tipicamente femminile che non hanno gli uomini e nemmeno i gay. Ma i gay sono tutti dall’altra parte». Apriti cielo.
Onestamente spero che per almeno quattro anni e mezzo il problema non si ponga per nulla: quello che Silvio pensa sono problemi suoi, e fino a che se ne sta all’opposizione può strepitare quanto vuole. D’altra parte lo sappiamo poi da una vita: lui è geneticamente programmato per fare il venditore di tappeti, e dopo decenni di lavoro nel ramo non riesce a tenere la bocca chiusa. D’altra parte la memoria della gggente è tale che entro ventiquattr’ore l’episodio è cancellato dalle sinapsi, e l’unica cosa che resta è la reiterazione della sua presenza, che è poi quello che gli serve davvero. Da questo punto di vista non posso che inchinarmi alla suprema saggezza Silvica, e al limite sorridere alle dichiarazioni dell’Alleato Nazionale Enrico Oliari, leader di GayLib (l’associazione degli omosessuali che votano a destra), che si preoccupa affermando «non vorrei che certe battute del presidente Berlusconi ci facciano perdere di nuovo le elezioni per 20mila voti, magari di gay stanchi della sua omofobia». È davvero bello scoprire che non sono tanto importanti le affermazioni, quanto i voti che si potrebbero perdere…

Ultimo aggiornamento: 2014-03-05 11:07

Quanto pesa la Germania?

Ieri su City hanno pubblicato una notiziola secondo la quale la Germania peserebbe 28 milioni di miliardi di tonnellate (28*1015 tonnellate, o se preferite le misure ufficiali 2.8*1022g). Attenzione: questo non è il peso dei tedeschi, che anche se si abbuffano di birre e wurstel non arriverebbero a quella massa. È proprio il peso della nazione: i ricercatori avrebbero “pesato” «gli strati di roccia, terra e sabbia che formano il paese». La notizia è vera, o almeno appare su Der Spiegel che continua a spiegare come ad esempio l’Austria pesi un terzo della Germania nonostante la sua superficie sia un quarto, il che significa che il suo peso per metro quadrato è maggiore: e questo non perché ci siano più montagne (il che comunque aiuta…) ma perché la crosta terrestre è più profonda.
A che serve tutto ciò? Boh. Nell’articolo si parla di studi relativi ai terremoti, ma non mi pare il tutto ti aiuti più che tanto…

Ultimo aggiornamento: 2007-02-06 15:36

la Candelora

Oggi è il 2 febbraio. Sui vecchi calendari una volta c’era scritto “Purificazione di Maria”, o al limite “Presentazione del Signore nel Tempio”. La presentazione, per chi se lo chiedesse, non è un discorso tenuto da Gesù, bensì la prescrizione della legge ebraica che imponeva che dopo quaranta giorni dalla nascita del primogenito i genitori dovessero andare a “riscattarlo” facendo un’offerta a Dio, mentre la madre doveva purificarsi da un punto di vista legale. Il nome della festa è stato cambiato, forse per nascondere il fatto che Gesù e Maria fossero ebrei (beh, per definizione non potevano ancora essere cristiani…): però è rimasto il nome popolare della Candelora, legato alla benedizione delle candele. Per maggiori informazioni, rimando al sito Santiebeati.
Detto tutto questo, io sono in disaccordo con chi si accoda agli imperialisti americani e quindi festeggia “il giorno della marmotta”, nel quale Phil (la marmotta, appunto) esce dalla sua tana e verifica se può vedere la propria ombra, fornendo così previsioni meteorologiche a lungo termine. D’altra parte, la marmotta (groundhog) è stata scelta perché il vero animale, il riccio (hedgehog) non si trovava negli USA, come spiegano qua. Io voglio invece mantenere le tradizioni tradizionali e riportare accuratamente la saggezza popolare a riguardo. Ho solo un piccolo problema: la versione che conosco io, e che fa “Per la santa Candelora / de l’inverno semo fora; / ma se piove o tira vento / ne l’inverno semo drento” è contrastata dalla (credo più meridionale) “Per la santa Candelora / se nevica o se plora / dell’inverno siamo fora; / ma se sole o solicello / siamo sempre a mezzo ‘nverno”. L’unica certezza odierna è che c’è di nuovo il nebiun; insomma, non nevica, non piove, non c’è sole, e la marmotta non solo non vede la propria ombra ma nemmeno sé stessa!
È proprio vero, non ci sono più le mezze stagioni…

Ultimo aggiornamento: 2007-02-02 10:31

Il Nobel ti allunga la vita

È un po’ che non commento le notizie dei quotidiani gratuiti: non che non li legga… beh, “leggere” non è forse il termine corretto, ma ci siamo capiti. Semplicemente, non mi è capitato di trovare nulla di divertente. Oggi però City si è riscattato, facendo sapere a me e a centinaia di migliaia di “lettori” come il professor Andrew Oswald dell’università di Warwick abbia analizzato i dati biografici di 524 scienziati che tra il 1901 e il 1950 sono stati insigniti del premio Nobel per la fisica o per la chimica, e ha scoperto che la loro vita media è maggiore di due anni rispetto alla media (vedi anche l’articolo del Times). A dire il vero, la cosa non mi suona così strana, anche partendo dal principio che i conti sull’aspettativa di vita siano stati fatti rispetto a un capione con la stessa distribuzione di età rispetto a quella dei laureati Nobel (altrimenti ci sarebbe tutta una serie di problemi legati alle probabailità condizionate che vi risparmio). In fin dei conti una carriera universitaria è generalmente più tranquilla rispetto chessò a lavorare in fonderia, e inoltre è piu facile che si abbia accesso a cure migliori. Quello che non riesco a capire è perché mai il professore si sia fatto aiutare da un economista… ma credo che sia stato un errore di traduzione, visto che Oswald è un economista. Visto che il paper originale (PDF) ha un coautore, nessuno ha pensato che entrambi gli autori potessero essere economisti…
Oswald comunque sembra essersi costruito la propria reputazione su statistiche di questo tipo: sono anche riuscito a trovare questo comunicato stampa in cui si dimostra come i nerd vadano più in chiesa rispetto a chi non tocca la rete.
Ad ogni buon conto, non preoccupatevi di fare una carriera accademica per vivere un po’ di più. Nella stessa ricerca si è visto che i vincitori di Oscar vivono in media quattro anni in più!

Ultimo aggiornamento: 2007-01-30 12:08

esercizio di statistica

Domenica 28 gennaio 2007: blocco della circolazione dalle 8 alle 20 nelle “aree critiche” lombarde. Fa eccezione Como, dove il blocco terminerà alle 13 per la cerimonia di insediamento del nuovo vescovo.
Domenica 28 gennaio 2007: al teatro di Como viene fatta una cena per festeggiare i 96 anni della signora Rosa Berlusconi, mamma di.
Esercizio: calcolare la correlazione statistica tra i due eventi :-)

Ultimo aggiornamento: 2007-01-29 15:10

Ma Esselunga l’hanno venduta o no?

Stamattina, mentre uno strano duo stava prendendo il tram con il solito ritardo (ma anche il duo era in ritardo, quindi tutto tornava) mi è capitato di vedere un trafiletto su Metro, che affermava “Chiude il primo supermarket d’Italia”. Il testo spiegava che l’Esselunga di via Regina Giovanna a Milano, nato nel 1957, è il primo del suo genere nella nostra nazione: ieri è stato venduto a un gruppo straniero (presumo Rewe), lo stesso che gestisce Standa e Pennymarket. Bla, bla, bla.
Nei fumi del sonno, sapendo che Bernardo Caprotti dopo che aveva estromesso i figli perché incapaci stava cercando di vendere l’azienda, mi ero convinto che appunto fosse stata ceduta tutta Esselunga: ma un controllo in rete che non mi ha fatto trovare nulla mi fa ora immaginare che ad essere ceduto è semplicemente il supermercato di via Regina Giovanna, il che non sarebbe così strano: ad esempio dieci anni fa il punto vendita di via Chiesa Rossa fu ceduto a Lidl. Il guaio è che adesso resterò per un bel po’ col dubbio…

Ultimo aggiornamento: 2007-01-17 10:45

figurine

Quando facevo le elementari (trentacinque anni fa, insomma…) tra i miei fumosi ricordi c’era quello del pusher che fuori dalla scuola, guardato a vista dai bidelli, ti regalava l’album delle figurine e il primo pacchetto. A quei tempi le “figu” erano solo e unicamente quelle dei calciatori made in Panini, forse non è inutile dirlo. Ho anche qualche flash sul pacchetto di figurine comprato la domenica (20 lire la busta?) ma nulla sull’avere effettivamente mai completato un album: l’idea era quella che le figurine servivano per giocarci (lanciarle più vicino possibile al muro, oppure dare una manata a un mucchietto lasciato per terra e prendersi quelle che venivano rovesciate) o al limite per la litania del “celo celo manca” ultimamente riciclata dal Gianni Morandi.
Ma si sa che i tempi cambiano: l’album delle figu me lo sono trovato oggi sulle scale della metro insieme alla free press, e con dentro le prime sei figurine per iniziare l’opera. L’unica cosa che non è cambiata è che l’editore continua ad essere Panini. Per il resto, a parte che puoi ordinare le figurine che ti mancano via internet, mi pare che lo spazio bianco ai margini della figurina si sia ridotto – la figurina stessa mi pare più piccola, ma quello può essere un effetto del mio essere cresciuto.
Ma resta l’ultima domanda, e a quella non so proprio come rispondere. Ma le figurine non dovrebbero essere appannaggio dei bambini? E allora, perché mai le danno agli adulti?

Ultimo aggiornamento: 2007-01-16 22:34