Chiacchiere e distintivi

E quindi è stato riformato per l’ennesima volta l’esame alla fine delle superiori. Meno commissari, così si risparmia. Niente percorsi multidisciplinari, ma quattro materie per l’orale (e mi stupisco non ne vengano poi scelte due, come ai miei tempi). Ma soprattutto… (rullo di tamburi) la Vera Novità: chi farà volontariamente scena muta agli orali sarà bocciato.

Non è che gli esempi riportati dalla stampa quest’estate mi abbiano detto chissà che cosa. Banalmente, mostrano che c’è stata una persona che si è resa conto che uscire con 65/100 oppure 80/100 non avrebbe fatto alcuna differenza, e a questo punto ha deciso di togliersi uno sfizio e arrivare almeno sui giornali, dopo aver contattato un giornalista. Poi c’è stato qualcun altro che ha copiato. Evidentemente nell’esame così congegnato c’era qualcosa che non funzionava, ma il ministro non ha cercato di capire cosa e si è limitato a mostrare il suo distintivo e sanzionare quello specifico comportamento. Mi aspetto ora che qualcuno si preparerà la performance 2026 rispondendo alla prima domanda e poi salutando la commissione (non facendo così scena muta), oppure dando risposte situazioniste a tutte le domande (idem). Il tutto sempre con copertura mediatica, dimostrando che l’unica utilità “soluzione” valditaresca consiste nel fare la conferenza stampa e fregiarsi dei risultati: a pensarci bene, nulla di tanto diverso da quanto hanno fatto quegli studenti.

Ah, sì: ancora due cose. Valditara ha annunciato con Gran pompa che ci saranno 240 milioni per gli stipendi degli insegnanti: peccato che siano una tantum. E l’esame non si chiamerà più esame di Stato, ma… esame di maturità. Il vecchio che avanza.

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