Pippo Baudo

Non è che si possa aggiungere molto alle parole di Mattarella, che ricorda “la professionalità, la cultura, il garbo e la straordinaria capacità di interpretare i gusti e li aspettative dei telespettatori italiani”: insomma, il “nazional-popolare” di cui fu tacciato dal presidente Rai Enrico Manca e che deve averlo ferito non poco. Baudo è sempre stato preso in giro: gli anzyani come me si ricordano la telenovela-parodia a Drive In “Anche i Baudi piangono”, con Gianfranco D’Angelo che mostrava la collezione di parrucchini del Pippo nazionale, “quel simpatico pennellone”. (Tra l’altro devo dire che quando l’ho intravisto in TV coi capelli candidi mi ha preso un colpo).
Baudo era nazional-popolare per scelta precisa, perché era quello che i telespettatori di allora si aspettavano: molto meglio che il becerismo, e ad ogni modo la sua capacità di tenere le fila dei programmi che conduceva – d’accordo, sforava i tempi s Sanremo, ma chi non? – era impressionante. Nella TV di oggi probabilmente non avrebbe avuto posto, ma non so nemmeno se gli sarebbe piaciuta.

Ultimo aggiornamento: 2025-08-17 10:50

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