Da Prevost a papa

Quando alla quarta votazione è uscita una fumata bianca, ho pensato che a essere eletto fosse Parolin: un ottimo candidato di compromesso, anche se come avevano fatto notare in molti non è mai stato nemmeno parroco. (Montini era stato mandato apposta a Milano per studiare da pastore di anime, tanto per dire; e Ratzinger, prima della carriera curiale, era stato vescovo di Monaco e Frisinga). Come praticamente sempre, mi ero clamorosamente sbagliato.

Robert Francis Prevost era nella seconda linea dei papabili: il NYT ne aveva parlato per esempio la settimana scorsa. È sicuramente un cosmopolita: padre franco-italiano, madre spagnola, nato a Chicago ma con lunghi trascorsi in Perù, nella quasi omonima piccola diocesi di Chiclayo. Ha anche un B.Sc. in matematica: credo sia il primo papa matematico da un millennio e spiccioli, quando Gerberto di Aurillac salì al soglio pontificio con il nome di Silvestro II. Le battute si sprecano, da “Evidentemente conosceva bene i cardinali” a “This guy doesn’t just understand sin. He understands cos.”

Che papa sarà? Come ho detto all’inizio, io sono bravissimo a fare previsioni sbagliate. Posso però immaginare che la scelta del nome Leone XIV si rifaccia a Leone XIII, che da un lato aprì la chiesa al mondo ma dall’altro fu un attentissimo difensore della dottrina. Seguirà insomma la strada di Bergoglio riguardo a poveri e migranti, come del resto faceva già prima, ma non vedremo modifiche dottrinali. Non che le abbiamo viste con Francesco, che in effetti faceva più che altro proclami; ma almeno nel suo caso lasciava che i preti sul territorio facessero quello che hanno sempre fatto, cioè accogliere i fedeli senza fanfare né da una parte né dall’altra. Qui invece mi aspetto prese di posizione più nette e sicuramente più pensate. Ah: lo so che non c’è la certezza che l’account @drprevost sia effettivamente suo: ma se non lo fosse ci sarebbe un complotto che dura da vari anni, il che sarebbe piuttosto incredibile.

Che ci siano voci del suo insabbiamento di abusi sessuali da parte di sacerdoti della sua diocesi non mi stupisce: forse l’unico cardinale per cui non ci possono essere di quelle voci è appunto Parolin, banalmente perché non ha mai avuto nemmeno una parrocchia. Vedo che la Nuova Bussola Quotidiana aveva molto pompato questi casi, il che mi fa pensare che sarà un conservatore di quelli odiati dagli ultraconservatori, che hanno meno appigli per screditarlo. Ma anche qui vedremo che succede: spesso il papato cambia completamente le persone. D’altra parte, se uno si dice cattolico deve obbedire al papa.

Un ultima cosa: questo conclave ha mostrato che ormai l’Italia (ma oserei dire l’Europa tutta) non avrà più un papa per lungo tempo, il che probabilmente ha anche senso, visto che il baricentro del cattolicesimo non è più qua.

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