La bicicletta che uso per andare in ufficio è conciata molto male. Da anni non funziona il deragliatore, quindi sono fermo su un solo rapporto; ci sono poi dei cigolii pericolosi, e ogni poco la sento sbandare come se stesse per rompersi da un momento all’altro. (No, non è perché ho un raggio rotto, quel tipo di sbandamento lo conosco bene). Mi sono così deciso a comprare una nuova bicicletta.
Chi mi conosce sa che non sono per nulla attento all’estetica, e nemmeno al peso della bici: tanto è rarissimo che io superi i 15 chilometri di percorso. Né mi servono i rapporti davanti o i freni a disco. Ci sono però tre cose su cui sono molto attento: la mia bici deve avere un telaio grande, i raggi posteriori più spessi e la gomma posteriore antiforatura. Il combinato disposto del mio peso non proprio da libellula, del modo probabilmente errato con cui pedalo e delle strade milanesi mi facevano portare la bici dal ciclista almeno una volta al mese, fino a che mi sono scocciato e ho fatto le cose per bene.
Venerdì sono passato con Anna a un grande negozio di biciclette che sta a Lissone. Risultato: più di cinque minuti per trovare qualcuno a cui chiedere informazioni, e le informazioni sono state “no, abbiamo solo quel modello lì con quel telaio; no, non mettiamo raggi o pneumatici diversi” (il tutto detto davanti a una porta con su scritto “officina”…). A questo punto, tanto eravamo comunque in Brianza, siamo andati alla Casa del ciclo a Concorezzo dove finalmente ho trovato qualcuno che non mi ha guardato strano quando ho fatto le mie domande, ha tirato fuori i listini e mi ha detto il prezzo delle modifiche (parecchio, rispetto a quello della bici, ma come scrivevo sono soldi che risparmio dopo), oltre ad avere un modello con telaio S – M – L.
Per fortuna che c’è ancora la possibilità di comprarsi una bicicletta che non sia proprio da supermercato ma nemmeno una roba per chi la bici la usa sul serio…