Lo ammetto: mi sono accorto della copertina – indubbiamente legata al tema trattato! – solo dopo un po’ che stavo leggendo questo libro. Ma questo anche perché il modo con cui il mio amico Paolo Caressa ha deciso di scrivere il testo è davvero spiazzante. Uno potrebbe pensare che si dica “ignoranza artificiale” perché non ci si fida della capacità delle macchine di essere davvero intelligenti: ma, come dice la quarta di copertina, “ci sono cose che le macchine non sapranno mai”. (E, aggiungo io, non sapremo nemmeno noi a meno che non accettiamo la filosofia di sir Roger Penrose).
E che cosa sappiamo di poter non sapere? In ogni capitolo troviamo un argomento per cui abbiamo trovato un limite invalicabile. Si parte con la matematica, e quindi i teoremi di Gödel; segue un capitolo sulla computabilità. Il terzo capitolo comincia ad avvicinarsi alla struttura delle macchine IA, parlando di teoria dell’informazione. Nel quarto capitolo Caressa spiega come la teoria della probabilità permetta di ottenere della conoscenza, anche se appunto solo euristica e non certa. Non vi vengono in mente le risposte dei chatbot? Dopo un capitolo in cui si spiega come macchine deterministiche possano simulare il caso, si scoprirà il significato dei termini che sentiamo spesso usare parlando di IA, e si terminerà con una comparazione tra la nostra intelligenza e quella (presunta?) delle macchine. Il risultato è un libro di taglio prettamente divulgativo, che con la scusa di spiegare come funzionano le IA riesce anche a darci un’idea su quello a cui può davvero servire la matematica, che non è solo una sequela di conti. Lettura assai consigliata!
PS: il libro me lo sono comprato, questa non è una recensione sponsorizzata :-)
Paolo Caressa, Ignoranza artificiale : Quello che le macchine non sanno, Apogeo 2025, pag. 240, € 22, ISBN 9788850339297 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link Bezos mi dà qualche centesimo dei suoi utili
Voto: 5/5
Ultimo aggiornamento: 2025-12-27 21:57