“Si costerna, s’indigna, s’impegna”

Prendo a prestito le parole di Fabrizio De André per un commento personale sul povero autista del bus di tifosi pistoiesi di basket morto dopo un agguato di “tifosi” della squadra avversaria. Sono state fermate tre persone: ma leggendo i giornali (Il Post, Repubblica, Corriere, Domani) raccontano con dovizia di particolari della chat Whatsapp e dei precedenti di quei tre. Ma leggendo «Ma la modalità di azione e le testimonianze di alcuni tifosi — due in particolare rispetto ai dodici sentiti dalla polizia — mettono al centro i tre fermati.» a me suona un campanello d’allarme. Non ci sono immagini risolutive, e quindi tutto si baserà sulle deposizioni dei compagni d’assalto nel dibattimento. Il mio amico penalista dice chequando ci sono tante persone coinvolte qualcuno alla fine parla; io vorrei essere così ottimista, ma temo che come in molti altri casi alla fine lo Stato «getta la spugna con gran dignità».

(Ovviamente nulla cambierà per l’autista morto. Qui però non c’è un problema di vendette, ma di impedire che almeno costoro continuino. Certo che ormai la violenza gratuita è tracimata dal calcio agli altri sport…)

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