Povera Ucraina

la vignetta di Giannelli di ieri, dal Corsera Anche se gli amici di Capire Giannelli l’hanno come al solito preso in giro, la vignetta di ieri di Giannelli sul Corriere rende l’idea di cosa succederà con ogni probabilità a Ferragosto, quando Trump volerà in Alaska (noto territorio russo, anche se poi venne venduto dagli zar) per parlare con Putin di come gestire l’Ucraina: ovviamente senza Zelensky, che conta meno di zero.

Direi che l’intervista a Suslov dice tutto. Il punto non è tanto il veto per un ingresso dell’Ucraina nella Nato, cosa anche comprensibile, ma tutto il reeto: della Crimea non si parla nemmeno (ma del resto fino ai tempi dell’ucraino Breznev la Crimea era russa, non ucraina), e “lo scambio di territori” si traduce in una semplice cessione di tutto il Donbass (e delle risorse minerarie…) che i russi non sono mai riusciti a conquistare direttamente. Non so se Trump sia davvero l’agente russo Krasnov o semplicemente l’unica cosa che gli interessa è mostrare di essere un “pacificatore”: il risultato pratico è in ogni caso lo stesso, e cioè la fine dell’Ucraina.

(ps: a me Zelensky non piace, e nemmeno il modo in cui governa. Ma direi che in questi anni si è visto che cosa è successo, e se gli ucraini sono in massima parte al suo fianco qualcosa vorrà ben dire.)

3 pensieri su “Povera Ucraina

  1. Bubbo Bubboni

    “se gli ucraini sono in massima parte al suo fianco”
    Beh, se un giorno di pace si faranno censimento ed elezioni magari sarà più facile mettere un numero agli osanna del popolo.
    Comunque io in una certa villa ci aggiungerei ancora un giro di filo spinato. Non si sa mai che qualche patriota, appena libero da altre faccende, voglia manifestare con vivace fermezza la propria opinione su questi anni che per la stragrande maggioranza del popolo stati durissimi.

    Rispondi
    1. .mau. Autore articolo

      oh, sono pronto a scommettere che se mai ci saranno elezioni libere Zelensky non le vincerà affatto. Ma non credo che ci sia una maggioranza che vorrebbe tornare a essere un protettorato russo.

      Rispondi
      1. Bubbo Bubboni

        Ehh, magari taluni nazionalist-populisti non vogliono neanche pagare le rate per i razzetti già ricevuti o regalare le proprie risorse naturali a chi li ha armati gratuitamente per anni.
        Meno male che ci sono enti che aiutano i popoli bisognosi lasciandoli però liberi di scegliersi il futuro che preferiscono, senza interferire neppure un po’!

        Rispondi

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.