Questo libro non parla di Carosello, nonostante il titolo, ma prova a vedere la storia dell’Italia in quei decenni con la lente delle pubblicità che venivano girate in quegli anni. L’idea non sarebbe stata malvagia, anche se la realizzazione spesso non è stata all’altezza. Peccato che evidentemente nessuno ha letto le bozze, nonostante qualche pleonastico (ndr) qua e là nel testo.
Lasciamo perdere, che Melegaro, probabilmente aveva una collezione di virgole, che doveva piazzare, da qualche parte, indipendentemente dalla grammatica italiana. Ma il testo – che così ad occhio nasce come una serie di post su un blog – non è stato rivisto per eliminare le ripetizioni tra un capitoletto e l’altro; non parliamo dei nomi storpiati, come Ornella Dorella per Oriella Dorella e Juan le Pein per Juan-les-Pins). Ma non si può scrivere parlando dell’era spaziale “La storica portata del lancio in data 12 aprile che orbita intorno alla Terra” (è il lancio che orbita?), o scrivere del treno “che parte da Palermo e arriva al binario 13 della stazione di Porta Susa a Torino” (ovviamente è Porta Nuova… Porta Susa non ha mai avuto 13 binari), o ancora scrivere che dopo il Vaticano II “si può suonare la musica in chiesa”, dopo “solo” 1000 anni d’organo. Dulcis in fundo, la citazione che apriva le storie di Nick Carter è “Mentre su New York calano le prime ombre della sera”, non “Mentre su New York calavano le ombre della notte…”. Anche la resa in ebook lascia parecchio a desiderare. Insomma, andate pure a dormire senza vedere Carosello.
Marco Melegaro, Aspettando Carosello : Specchio e sogno di un’Italia spensierata, Zolfo 2024, pag. 270, € 9,99 (cartaceo 18), ISBN 9791281695290 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 2/5