Sono qui al presidio per lo sciopero delle telecomunicazioni. Non siamo molti: 300 persone, direi, forse qualcuno in più. Dire che la giornata è bellissima, io sono in maglietta. Abbiamo anche fatto un “corteo”, tra virgolette perché è stato mezzo giro dell’isolato, da via Pantano a largo Richini e rientro passando per il giardino davanti alla Statale. Ma tanto ho il sospetto che le forze dell’ordine ci abbiano fatto muovere per piazzare le transenne in modo che non potessimo fare il presidio davanti ad Assolombarda ma solo una decina di metri a fianco.
Ora io non mi aspetto molto da questi presidi, anche perché i media non ci considerano certo (con tutta la pubblicità che arriva dalle aziende TLC), ma così sembra una presa per i fondelli.
(Se qualcuno se lo chiedesse: sì, qualche giovane c’è, anche perché anche i call center stanno scioperando. Ma sono sempre pochi)
Ultimo aggiornamento: 2025-03-31 18:36
Della acquisizione di Poste hai già parlato?
Farete a breve anche a Roma qualcosa?
Refuso: call centet
Aspetto qualche giorno per capire un po’ meglio che succederà. Immagino che ci sia stato un presidio anche a Roma, ma io sono locale. :)
Senza sapere né leggere né scrivere direi che l’operazione di Poste è per far rimanere TIM “in famiglia” come prima. La giustificazione di Poste che così si risparmia sul contratto verso Vodafone come VMNO è abbastanza patetica viste le somme in gioco da una e dall’altra parte. Dato che Poste è “privata”, la UE non può eccepire, poi tanto paghiamo noi lo stesso. Considerato come è gestita Poste, posso solo immaginare come verrà gestita TIM…
Perché, adesso Tim è gestita bene? Lo chiedo senza verve polemica: in Maurizio scorgo spesso un po’ di amarezza per l’andazzo degli ultimissimi anni.
P.S.: ma perché si continua a scrivere TIM se non è più un acronimo, anche al di fuori del contesto aziendale (è pur sempre un marchio registrato così)?
La mia non era tanto una distinzione di merito (aka “bene|male”) ma di metodo (aka “quali sono le mie priorità|cosa faccio andare cosa no”). Poste privilegia l’immobilismo tipico della gestione pubblica dove sicurezza=lentezza, affidabilità=non cambio nulla, non miglioro mai, peggioro ogni tanto, qualità del servizio=se il numero di gente incazzata cambia rispetto al periodo precedente. La gestione privatistica è attenta ai ritorni di breve periodo almeno, anche nei casi speculativi tipo il Tronchetto. Poste forse nemmeno in quelli. Basta giocare facile col governo dietro.
Di solito i refusi li lascio passare, ma le “forse” dell’ordine (che a volte c’erano e a volte no?) sono troppo buffe :-D
Inoltre: “qualcuno *un* più”.
Già scrivo male normalmente, figuriamoci da furbofono…