Quando andavo a scuola, il lago Aral era il più grande lago interno asiatico, ma già i libri di geografia dicevano che era a rischio evaporazione perché non aveva immissari. Ieri ho scoperto che non si parla più di lago Aral ma di laghi al plurale, perché è rimasta davvero poca roba come si può vedere in figura. Pare però che il Kazakistan, dove è rimasto il lago Aral del nord, abbia un ambizioso piano per salvare il salvabile: qui si può leggere cosa è stato fatto fino ad adesso, con canali artificiali per creare un immissario.
Non so se sia solo la prosa ex=sovietica, ma a me queste operazioni sanno tanto di marketing politico, anche se non ho idea verso chi: la notizia è di un mese fa e non mi pare di averla vista prima in giro. Devo anche dire che non so come sia cambiata la situazione politica negli ultimi vent’anni, dopo che il padre-padrone Nazarbaev (che ho scoperto essere ancora vivo…) ha formalmente lasciato il potere. Tra l’altro ero anche convinto che fossero passati dall’alfabeto cirillico a quello latino, ma vedo che non è così…
(per i curiosi, John Baez ha postato una serie di foto che mostrano come il lago si è prosciugato negli anni)