fare analisi di laboratorio in farmacia?

farmacia Domani ha un articolo dal titolo fuorviante, ma nel cui testo si legge che una norma prevista dal governo prevede che le farmacie “possano diventare dei veri laboratori di analisi”. Poi leggendo meglio si evince che con ogni probabilità sarebbero dei punti prelievo, con i campioni inviati ai vari laboratori già esistenti.

L’articolo si scaglia contro la lobby dei farmacisti, chiedendo il loro parere alle lobby degli ambulatori e dei laboratori (“Le due organizzazioni sono divise su tutto, ma hanno un obiettivo comune: sottolineare la disparità di trattamento previsto dal disegno di legge governativo.”) Oggettivamente, pensando alla valle di montagna dove abita mia mamma, poter fare i prelievi in farmacia senza dover scendere in ospedale a fondo valle (e ancora grazie che l’ospedale resista, e non si debba andare fino a Ciriè…) mi sembra una buona cosa. E se devo dirla tutta, “gli ambulatori che analizzerebbero i campioni, sballottati da un luogo all’altro” mi sa che ci siano già adesso, almeno guardando i dati di dove analizzano i miei prelievi. Voi che ne pensate?

(poi si sa che la sanità pubblica è sempre più allo sfascio, e giovedì scriverò qualcosa al riguardo: ma mi pare che già adesso i poliambulatori siano privati)

(immagine di Gigillo83, da Wikimedia Commons)

Ultimo aggiornamento: 2024-09-04 10:36

2 pensieri su “fare analisi di laboratorio in farmacia?

  1. Sarebbe senza dubbio carino avere più punti di prelievo, ma alcuni tipi di prelievo sono oggettivamente complessi da gestire per una farmacia (logisticamente parlando).

    Immagino che il tutto sia quasi esclusivamente un problema di soldi: se organizzi più punti di prelievo (ma la cifra pattuita è la stessa) diminuiscono i soldi per i laboratori, e simmetricamente opposto le farmacie vogliono una fetta della torta.

    “ma mi pare che già adesso i poliambulatori siano privati”

    In Lombardia, sì. In altre regioni non necessariamente.

  2. Un giorno dovevo fare degli esami del sangue urgenti. Le alternative erano 2:
    – mando un messaggio al medico che mi fa la prescrizione elettronica, con quella prenoto dal sito dell’AUSL e il giorno dopo vado a fare gli esami e a sera ricevo il referto sul FSE. (e già tutto questo rispetto al pre-covid è un miraggio)
    – vado in un centro privato, scelgo gli esami che voglio fare, pago quanto nel pubblico, faccio il prelievo e il pomeriggio stesso ricevo il referto sul FSE.

    Un giorno e tanti sbatti risparmiati.

    Il centro privato è a 200 metri dal lavoro, l’ospedale a 1200 e quindi non ho neppure il problema della distanza ma la comodità viene solo dai tempi e dall’impegno richiesto.

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