Hackerare l’energia solare

Ormai l’energia solare “recuperata in casa” è una percentuale non indifferente di quella totale, soprattutto nelle nazioni del nord Europa. Peccato che per come sia gestita pare che sia molto facile hackerare i server che la gestiscono, almeno in Olanda (nazione che ha la maggiore percentuale di energia elettrica di origine solare pro-capite prodotta). Potete leggere un articolo a grandi linee su Euronews, ma se siete davvero interessati a cosa succede vi consiglio questo post.

Il guaio dell’energia elettrica è che deve sempre fluire, e un calo improvviso può portare a blackout generalizzati anche quando ne resterebbe comunque tanta. Purtroppo non esistono accumulatori davvero funzionanti, e quindi bisogna stare attenti a come viene gestita…

2 pensieri su “Hackerare l’energia solare

  1. mestessoit

    Gli accumulatori di per sé funzionano pure, il problema è che il loro costo aumenta esponenzialmente con la loro capacità, rendendoli economicamente impraticabili già a potenze relativamente basse. Il problema è tutto lì: se costassero poco si potrebbero mettere in ogni casa, riducendo il consumo domestico da fonti esterne e nel contempo riducendo l’adduzione dell’eccesso (e problemi relativi…) verso la rete.

    L’articolo non lo dice, ma la Cina detiene un solido monopolio sulla produzione di pannelli solari e di parte della infrastruttura di base.

  2. brigaboom

    Dopo aver letto l’articolo, in realtà penso che sarebbe da precisare una cosa: i “server che gestiscono i pannelli solari” in realtà sono i server che il produttore dell’impianto usa per collegarsi all’inverter per farne il monitoraggio; ma non c’è nessun motivo (o almeno, non dovrebbe esserci) per cui l’inverter debba avere un accesso verso internet; immagino (spero!) che sia possibile chiedere che il proprio impianto sia offline. Non si avrà il piacere di poter vedere in tempo reale la produzione dei propri pannelli su di un’app, ma non mi sembra sta gran perdita.

    Detto questo, come segnala l’articolo, nel contesto della direttiva NIS 2 potrebbe esserci anche l’imposizione di requisiti di sicurezza più stringenti.

    Staremo a vedere…

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