L’ancora per poco grande azienda dove lavoro si vanta di essere la prima telco al mondo per inclusività. Peccato che dopo che il governo non ha più prorogato il lavoro agile 5/5 per i lavoratori fragili la suddetta azienda si è affrettata a dire che costoro devono immediatamente rientrare in sede come gli altri. Stiamo parlando di 350 persone circa, e soprattutto di persone la cui fragilità è stata certificata dal medico aziendale: prima bastava la certificazione del medico di base, ma qualche mese fa è stato deciso che non bastava. Questa della certificazione aziendale è una cosa che posso comprendere: ma proprio per questo perché non lasciare le misure alternative? Continuo a pensare che il lavoro agile sia visto come una bestemmia verso il dio della produzione, che purtroppo bisogna almeno in parte accettare…
(Immagine di noonespillow, da OpenClipArt)
Aggiornamento: (h 12:30) Stanotte è stato siglato un accordo per l’ennesimo contratto di solidarietà: durante la trattativa il sindacato (almeno il mio, ma immagino anche gli altri) ha chiesto con forza che ai lavoratori fragili fosse prolungata la possibilità di lavorare da casa 5 giorni su 5, al che l’azienda ha inizialmente risposto “ma noi abbiamo sempre rispettato le norme di legge” (e ci mancherebbe anche). Stamattina pare che «i lavoratori fragili che hanno ricevuto la mail per il rientro in sede il 2 aprile riceveranno in giornata un’ulteriore mail che confermerà la continuità delle prestazioni lavorative da casa.» Certo che rimane l’amaro in bocca a pensare che anche questa cosa sia stata usata dall’azienda come merce di scambio.
Ultimo aggiornamento: 2024-03-29 12:34