Ok, le promesse di Salvini a quanto pare erano semplicemente annunci: nulla di strano. Però in effetti pare che pian pianino il disegno di legge sull’autonomia regionale differenziata stia andando avanti. L’unico piccolo guaio, come potete per esempio leggere sul Post, è che non ci sono soldi per farla partire. E a che servono i soldi, potreste pensare? Derivano dalla polpetta avvelenata della vecchia riforma costituzionale del 2001, quella “per il federalismo” dove purtroppo votai a favore. La riforma dice che essere autonomi va benone, ma lo Stato deve garantire i LEP, cioè i livelli essenziali di prestazione che devono essere uguali in tutta la nazione; poi se qualche regione saprà fare di meglio, buon per loro.
Peccato che i LEP non siano mai stati definiti, e se lo si facesse ora servirebbero tanti soldi per adeguare i livelli di molte regioni del sud: le alternative sono dire “ok, mettiamo globalmente il livello minimo che abbiamo ora”, il che è un modo per dire che questi LEP non esisterebbero in pratica, oppure “mettiamo per ogni regione il livello attuale”, e a questo punto sarebbe chiaro che il vero scopo di questa riforma non è di rendere virtuose le singole regioni ma di perpetuare le attuali differenze. Tutto fattibilissimo, se non fosse che due terzi della maggioranza potrebbero avere dei problemi con il loro elettorato… Chissà insomma se alla fine tutto si ridurrà come al solito a un nulla di fatto oppure si troveranno quei soldi (con il beneplacito dell’UE, claro) e il signore sovrappeso in figura riuscirà a twittare qualcosa tipo “ora nessuno avrà più scuse per restare indietro”…
Dato che Salvini ha un disperato bisogno di ottenere quel pezzo di carta, la legge si farà, senza copertura (e quindi senza attuarla) ed il tutto in funzione delle prossime elezione europee. Poi si mette tutto nel cassetto, dato che soldi non ce ne sono e non ce ne saranno. Anzi, ci saranno altri tagli. E comunque se Giorgia sarà ancora al suo posto, posso garantire che non se ne farà nulla perché a) sarebbe un regalo alla Lega b) FdI è centralista e mal sopporta tutto questo
Non so nulla della faccenda, ma direi che nel post c’è un errore logico.
1) I LEP non sono definiti. 2) I LEP devono essere tutti uguali. 3) Allora bisogna alzare a caro prezzo i livelli delle regioni sfigate.
Però non basta prendere le regioni sfigate come modello e non spendere nulla, dato che è permesso fare di meglio (magari ci fosse di meglio…), perché “due terzi della maggioranza potrebbero avere dei problemi con il loro elettorato”. Ma che problemi? Qualcuno passerebbe a votare [gli altri] perché i LEP…??? Se fosse vero, il disastro sanitario attuale dovrebbe annullare il governo attuale e pure il prossimo, ma nessun sondaggio lo prevede.
Mah, per me qualcosa non torna nel ragionamento, più che nell’ipotesi di movimento dell’elettorato. Anche io, come mestessoit, penso che sia prioritario per ogni partito non dare vantaggi agli altri partiti più contigui, quindi tanto più una pensata è strombazzata come caratterizzante di un partito, tanto meno gli altri la permettono. Su questo l’esempio illuminante è il reddito di cittadinanza che è valso le europee: ora nessuno farebbe più lo stesso errore.