ok, che la storia di Bibbiano fosse stata gestita in modo puramente politico (ma poi è stata la stessa cosa con la Xylella). Però leggere che psicoterapeuta Claudio Foti è stato assolto in appello lascia stupiti colpevolisti e innocentisti. Per quanto riguarda l’abuso di ufficio, l’assoluzione è per non aver commesso il fatto: e questo mi lascia perplesso, perché non è possibile che una sentenza venga ribaltata così. L’assoluzione per il reato più grave, quello di lesioni gravissime dolose per cui in primo grado era stato condannato a cinque anni, èi nvece “perché il fatto non sussiste”. Sono andato a verificare qual è la differenza con l’altro tipo di assoluzione, e ho scoperto che la sentenza viene emessa quando (a) manca l’elemento oggettivo del reato contestato; (b) nei reati di evento non si è verificato l’evento descritto dalla fattispecie incriminatrice; (c) nei reati di evento difetta il nesso di causalità tra la condotta e l’evento ex artt. 40 e 41 c.p. (più altre fattispecie che qui non contano). La mia domanda è semplice: è possibile che due giurie giudici abbiano una visione opposta di quello che è successo?
Ultimo aggiornamento: 2023-06-07 12:28
Purtroppo non sono stupito del ribaltamento dell’esito della causa.
Se vai a vedere in molti processi l’appello giunge ad una conclusione opposta al primo grado. In buona sostanza dipende dalla bravura degli avvocati: da un lato si cerca di portare a casa il risultato tramite cavilli più o meno validi, dall’altro tolto un singolo, magari marginale pezzo del puzzle, crolla tutta la causa. Molto dipende anche dal lavoro di indagine fatto prima, o meglio, da quello che non è stato fatto.
lavoro di indagine che non è stato certo aiutato dal clamore mediatico.
Non ho mica capito bene cosa La perplime, se si spiega meglio magari la soccorro. Comunque in Italia la giuria per questi reati non c’è mica
due giudici (presumo monocratici), ovvio. Non siamo in corte d’Assise.
I miei dubbi sono su cosa potrebbe aver scritto il giudice nella sua sentenza che ovviamente non conosciamo, per capire perché è arrivato un “non sussiste”.
E’ dal caso Enzo Tortora che non mi stupisco più di sentenze ribaltate in appello.