Dopo la lite tra Meta e Siae, scopro che l’AGCM ha aperto un’istruttoria “per presunto abuso di dipendenza economica da parte di Meta nei confronti di Siae”.
Io mi sarei aspettato che nel testo dove l’Antitrust spiega le ragioni di questa istruttoria ci fosse almeno un accenno al fatto che le condizioni che Meta ha fatto ad altre società di gestione di diritti (Soundreef, per non fare nomi) sono pessime. A questo punto si potrebbe pensare a un abuso di posizione dominante. Invece non c’è nulla di tutto questo, ma solo le lamentazioni perché «A seguito dell’interruzione delle trattative, Meta ha eliminato dalle piattaforme social i contenuti musicali tutelati da Siae in modo che non fossero più fruibili dagli utenti.» e continua dicendo che «Queste pratiche abusive […] potrebbero limitare in modo considerevole la possibilità di scelta dei consumatori che verrebbero privati della possibilità di fruire delle opere tutelate da Siae». Io avevo capito che il contendere erano i brani usati come colonna sonora su Facebook e Instagram, cosa diversa dalle playlist su Spotify; la “fruizione” è insomma molto indiretta. Ma evidentmente mi sbaglio e l’Antitrust ne sa molto più di me.
Ultimo aggiornamento: 2023-04-07 07:47
Purtroppo non è così semplice parlare di abuso di posizione dominante per il banale motivo che in campo musicale (intesa come fruizione di contenuti musicali) Meta in Italia tutto è tranne che dominante. Mancano insomma le premesse.
Il fatto che il tutto sia stato imbastito come abuso di dipendenza economica discende come conseguenza.
Che Meta abbia la mano pesante con la contrattazione, questo è noto. Che SIAE sia un soggetto politico e non solo un collettore di royalties pure, e che quindi i vari NRA la supportino (e non supportino altri collector) pure. SIAE è sostanzialmente in mano a 5 persone (tra cui Mogol), e dà una bella stecca a diversi soggetti politici, che ricambiano volentieri il favore.