L’Ansa ha scritto che il gruppo Wagner avrebbe istituito una taglia di 15 milioni di dollari sul ministro della difesa Guido Crosetto, secondo “quanto comunicato allo stesso ministro una decina di giorni fa, dopo una segnalazione dei servizi di intelligence italiani”. Il tutto, immagino, perché Crosetto aveva dichiarato che “l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane è anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner (mercenari al soldo della Russia) sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi Africani”.
Non vorrei assolutamente un attentato contro Crosetto, come non lo vorrei contro nessuno. Però c’è una cosa che non mi torna. Se io volessi togliere di mezzo qualcuno e mettessi una taglia su di lui, renderei la cosa pubblica per aumentare la probabilità che qualcuno riesca a farcela: non è che sia un concorso riservato ai membri di Wagner e partner selezionati. Insomma, se l’intelligence avesse avvisato “guardate che Wagner vuole ammazzare Crosetto” la cosa mi sarebbe sembrata molto più plausibile dell’annuncio di una taglia… ma forse sarebbe stato meno notiziabile.
Sicuramente anche l’agenzia citata non diffonde la notizia del “concorso a premi” per attirare partecipanti, però in qualsiasi film western il cattivo stacca con orgoglio il manifestino con la sua taglia perché 1) è cattivo 2) è una prova di “valore”. Forse è questo il senso della notizia. Dopotutto chiunque è fiero di avere un ministro che sfida la mitraglia e che “vale” quasi 3 volte il suo peso in oro!
E’ una procedura normale da parte dei russi: il confronto deve avvenire sulla pubblica piazza per aumentare la pressione, ed eventualmente spuntare qualcosa in più. Non serve affatto a perseguire l’obbiettivo dato (attentare alla vita di Crosetto) ma ad aumentare il livello di scontro per giustificare azioni successive, come la faccenda del drone. Crosetto vale tanto quanto il due di picche, come persona, ma la posta in gioco è bem più alta. Insomma lui può dormire sonni tranquilli. Tutti noi un poco meno.